Un messaggio contro il tecnocontrollo statunitense
sulle pagine di numerosi siti dell'agenzia spaziale. Un defacement che
punta al bersaglio giusto, quello più agevole da colpire
Contro le gesta spionistiche di NSA, contro Obama, ritenuto "senza cuore" per quanto fermenta nei palazzi statunitensi rispetto alla situazione siriana. Il defacement è stato presto rilevato dai tecnici NASA, che hanno reso i siti irraggiungibili ai cittadini della Rete. I netizen non hanno potuto consultare informazioni su Kepler o sulla Luna dalle fonti NASA per una manciata di ore, ma non c'è stata alcuna compromissione di dati o di infrastrutture rilevanti, né alcuna fuga di informazioni riservate.
Le indagini per individuare i colpevoli sono in corso: l'attacco, si mormora, sarebbe stato sferrato da hacktivisti brasiliani responsabili di precedenti intrusioni nei confronti delle infrastrutture della agenzia spaziale statunitense.
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