La ricerca ha fornito anche prove del fatto che le eruzioni vulcaniche - come quella dell'islandese Eyjafjallajokull nel 2010 - possono ridistribuire le suddette particelle dai livelli alti ai livelli piu' bassi dell'atmosfera, avvicinandole alla Terra ma senza rischi per la salute umana date le ridottissime dimensioni. I test nucleari, i burn-up dei satelliti e gli incidenti delle centrali nucleari hanno iniettato materiale radioattivo negli strati piu' elevati dell'atmosfera - la stratosfera - negli ultimi cinquanta anni. La deposizione delle particelle nelle gocce d'acqua e sulle superfici solide rimuove rapidamente la maggior parte dei detriti radioattivi dalle basse regioni atmosferiche, un fenomeno che non avviene nella stratosfera con esiti considerati sinora trascurabili. Dai dati dell'indagine, raccolti dall'analisi dei campioni di aerosol ad alta quota dal 1970 in poi, e' emerso invece che le concentrazioni di plutonio radioattivo e cesio nella stratosfera sono molto piu' alte di quanto sinora ipotizzato con un tempo di residenza medio delle particelle di 2,5-5 anni. (AGI) .
Spazio: ultima frontiera. Credere che si sia soli nell'universo è come credere che la Terra sia piatta. Come disse l'astrofisico Labeque al palazzo dell'UNESCO, durante il congresso mondiale del SETI di Parigi del Settembre 2008, " SOMETHING IS HERE", "Qualcosa è qui", e I TEMPI SONO MATURI per farsene una ragione. La CIA, l'FBI, la NSA, il Pentagono, e non solo, lo hanno confermato!
Statistiche
Wednesday, January 8, 2014
Nucleare: particelle radioattive in alta atmosfera durano a lungo
(AGI) - Londra, 8 gen. - Le concentrazioni di particelle
radioattive iniettate negli strati alti dell'atmosfera da
attivita', come i test nucleari, sono piu' elevate e durevoli
del previsto, secondo un nuovo studio condotto da Jose' Antonio
Corcho Alvarado del Federal Office for Civil Protection, in
Svizzera, pubblicato su Nature Communications.

La ricerca ha fornito anche prove del fatto che le eruzioni vulcaniche - come quella dell'islandese Eyjafjallajokull nel 2010 - possono ridistribuire le suddette particelle dai livelli alti ai livelli piu' bassi dell'atmosfera, avvicinandole alla Terra ma senza rischi per la salute umana date le ridottissime dimensioni. I test nucleari, i burn-up dei satelliti e gli incidenti delle centrali nucleari hanno iniettato materiale radioattivo negli strati piu' elevati dell'atmosfera - la stratosfera - negli ultimi cinquanta anni. La deposizione delle particelle nelle gocce d'acqua e sulle superfici solide rimuove rapidamente la maggior parte dei detriti radioattivi dalle basse regioni atmosferiche, un fenomeno che non avviene nella stratosfera con esiti considerati sinora trascurabili. Dai dati dell'indagine, raccolti dall'analisi dei campioni di aerosol ad alta quota dal 1970 in poi, e' emerso invece che le concentrazioni di plutonio radioattivo e cesio nella stratosfera sono molto piu' alte di quanto sinora ipotizzato con un tempo di residenza medio delle particelle di 2,5-5 anni. (AGI) .
La ricerca ha fornito anche prove del fatto che le eruzioni vulcaniche - come quella dell'islandese Eyjafjallajokull nel 2010 - possono ridistribuire le suddette particelle dai livelli alti ai livelli piu' bassi dell'atmosfera, avvicinandole alla Terra ma senza rischi per la salute umana date le ridottissime dimensioni. I test nucleari, i burn-up dei satelliti e gli incidenti delle centrali nucleari hanno iniettato materiale radioattivo negli strati piu' elevati dell'atmosfera - la stratosfera - negli ultimi cinquanta anni. La deposizione delle particelle nelle gocce d'acqua e sulle superfici solide rimuove rapidamente la maggior parte dei detriti radioattivi dalle basse regioni atmosferiche, un fenomeno che non avviene nella stratosfera con esiti considerati sinora trascurabili. Dai dati dell'indagine, raccolti dall'analisi dei campioni di aerosol ad alta quota dal 1970 in poi, e' emerso invece che le concentrazioni di plutonio radioattivo e cesio nella stratosfera sono molto piu' alte di quanto sinora ipotizzato con un tempo di residenza medio delle particelle di 2,5-5 anni. (AGI) .
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