Titano, satellite naturale di Saturno, è geologicamente attivo e le sue dune sono simili a quelle della Terra e di Marte
La sonda Cassini, a oltre un
anno dalla sua uscita di scena, ci regala nuove sorprese: le immagini di
un’imponente tempesta di polveri all’equatore di Titano, il satellite naturale più grande di Saturno.
La scoperta, pubblicate su Nature Geoscience, si deve agli astronomi coordinati da Sebastien Rodriguez, dell’università Paris Diderot.
“Titano è una luna molto attiva ed ora possiamo aggiungere un’altra analogia con Terra e Marte: il ciclo della polvere,” spuega Rodriguez. La polvere ricca di sostanze organiche, che forma dune all’equatore di Titano, viene sollevata dai venti e spostata su grandi distanze, un meccanismo simile a quello che si verifica su Terra e Marte.
La scoperta, pubblicate su Nature Geoscience, si deve agli astronomi coordinati da Sebastien Rodriguez, dell’università Paris Diderot.
“Titano è una luna molto attiva ed ora possiamo aggiungere un’altra analogia con Terra e Marte: il ciclo della polvere,” spuega Rodriguez. La polvere ricca di sostanze organiche, che forma dune all’equatore di Titano, viene sollevata dai venti e spostata su grandi distanze, un meccanismo simile a quello che si verifica su Terra e Marte.
Immagini che mostrano l'evoluzione delle tempeste di polvere su Titano |
I ricercatori hanno rilevato l’esistenza
della tempesta di polvere analizzando le immagini a infrarossi catturate
nel 2009 e nel 2010 dalla sonda: grazie alla scoperta il satellite è
diventato il terzo corpo celeste del Sistema solare in cui si sono
osservate tempeste di polvere.
Frutto della collaborazione tra Nasa, Esa ed Asi, la missione Cassini ha avuto come obiettivo lo studio di Saturno e del suo sistema di anelli e lune, con particolare riguardo a Titano. La complessità del pianeta e del suo vasto ‘entourage’ di satelliti naturali, infatti, rappresenta un elemento di grande rilievo per analizzare i processi di evoluzione di un sistema planetario. Lanciata il 15 ottobre 1997, Cassini ha raggiunto Saturno dopo 7 anni di viaggio, durante i quali ha percorso oltre 3 miliardi e mezzo di chilometri, inserendosi nell’orbita del pianeta il 1° luglio 2004. Superata brillantemente la ‘maggiore età’, la sonda è stata attiva fino al 15 settembre 2017, giorno del suo ‘Grand Finale’.
Filomena Fotia
Fonte
Frutto della collaborazione tra Nasa, Esa ed Asi, la missione Cassini ha avuto come obiettivo lo studio di Saturno e del suo sistema di anelli e lune, con particolare riguardo a Titano. La complessità del pianeta e del suo vasto ‘entourage’ di satelliti naturali, infatti, rappresenta un elemento di grande rilievo per analizzare i processi di evoluzione di un sistema planetario. Lanciata il 15 ottobre 1997, Cassini ha raggiunto Saturno dopo 7 anni di viaggio, durante i quali ha percorso oltre 3 miliardi e mezzo di chilometri, inserendosi nell’orbita del pianeta il 1° luglio 2004. Superata brillantemente la ‘maggiore età’, la sonda è stata attiva fino al 15 settembre 2017, giorno del suo ‘Grand Finale’.
Filomena Fotia
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