Declassato nel 2006 dall'IAU ora uno studio vuole riabilitarlo
Roma, 11 set. (askanews) – A 12 anni dal suo declassamento a ‘pianeta
nano’, Plutone potrebbe riottenere il suo status di pianeta. A proporre
il suo reintegro nel novero dei pianeti del Sistema Solare è un recente
studio, curato dallo Space Institute dell’Università della Florida,
illustrato nell’articolo “The Reclassification of Asteroids from Planets
to Non-Planets”, pubblicato sulla rivista di scienze planetarie Icarus.
Plutone era ancora il nono pianeta del Sistema Solare quando New
Horizons, il 19 gennaio 2006, iniziò il suo viaggio quasi decennale per
incontrarlo. Ma pochi mesi dopo, il 24 agosto, – si legge su Global
Science, il quotidiano online dell’Agenzia spaziale italiana – il target
della sonda fu retrocesso di status dall’Unione Astronomica
Internazionale (Iau), che lo classificò come ‘pianeta nano’.
Il team della ricerca, guidato dal planetologo Philip Metzger, non
ritiene convincente la motivazione per cui la Iau ha retrocesso Plutone.
Nel 2006, infatti, gli astronomi della Iau hanno ridefinito i parametri
che qualificano un corpo celeste come pianeta; nello specifico, un
pianeta deve ‘pulire’ la sua orbita, vale a dire che deve essere la più
ampia forza gravitazionale presente in essa. Dato che Nettuno esercita
un’influenza gravitazionale su Plutone e che quest’ultimo divide la sua
orbita con gas e oggetti ghiacciati della Fascia di Kuiper, gli esperti
della Iau hanno optato per la classificazione come ‘pianeta nano’.
Quindi, al suo arrivo nell’orbita di Plutone (14 luglio 2015), New
Horizons ha analizzato un obiettivo dallo status differente rispetto a
quando era partita. Tuttavia, lo studio condotto dall’Università della
Florida confuta questa designazione, sostenendo che lo standard
utilizzato dalla Iau per definire i pianeti non è supportato dalla
letteratura scientifica. Gli autori, infatti, hanno consultato le
pubblicazioni degli ultimi 200 anni e hanno trovato un solo studio,
risalente al 1802, che classifica i pianeti con lo stesso parametro
utilizzato dalla Iau e definito dominanza orbitale.
La Iau, secondo i ricercatori, ha impiegato un concetto che da oltre
due secoli a questa parte non è stato più usato per definire gli
oggetti celesti per eccellenza della scienza planetaria, estromettendo
quello che esperti del ramo considerano uno dei più complessi ed
interessanti pianeti del Sistema Solare. Tra l’altro, vi sono oltre 100
esempi recenti relativi all’utilizzo della parola pianeta, da parte dei
planetologi, in una modalità che viola la classificazione della Iau ma
che è utile da un punto di vista funzionale.
Gli autori ritengono che la definizione di un pianeta dovrebbe
essere basata sulle sue proprietà intrinseche, piuttosto che su quelle
che possono subire dei cambiamenti come le dinamiche di un’orbita, e
concludono che Plutone è più vitale di Marte ed è secondo solo alla
Terra per la complessità della sua geologia. In ogni caso, dall’arrivo
di New Horizons in poi, Plutone è costantemente sulla cresta dell’onda
e, come se volesse prendersi una rivincita, continua ad esercitare il
suo fascino su comunità scientifica e grande pubblico.
Fonte
Commento di Oliviero Mannucci: A me della classificazione della IAU non me ne mai fregato una cippa. Per me Plutone è sempre stato un pianeta e per sempre lo rimarrà. Mandate i cani antidroga alla IAU e vediamo che sostanze girano quando questi sedicenti astronomi si riuniscono.
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