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Wednesday, June 1, 2011

A Fukushima 250 kamikaze "nucleari"

Anziani si offrono per lavorare alla messa in sicurezza del sito

foto Ap/Lapresse
16:50 - Un nutrito gruppo di 250 anziani giapponesi si è offerto volontario per lavorare alla messa in sicurezza della centrale nucleare di Fukushima. Li hanno chiamati il "Corpo dei Suicidi", ma loro preferiscono definirsi come un gruppo di cittadini responsabili. Perché è stata la loro generazione a scegliere il nucleare e quindi sta a loro provvedere e perché sanno che le radiazioni agiscono più lentamente sull'organismo di un anziano.
Il gesto coraggioso di questi giapponesi attempati sta facendo il giro del mondo. La Cnn dedica un ampio servizio a questo "Corpo dei Veterani Qualificati", di età over 60 anni, che hanno annunciato di volere dare il cambio ai circa mile lavoratori impegnati attualmente a Fukushima. Perché, come spiega uno dei fondatori, il 72enne ingegnere in pensione Yasuteru Yamada, "gli anziani sono meno sensibili alle radiazioni. Per questo, dobbiamo fare la nostra parte".

Nonostante il plauso internazionale, il governo nipponico declina l'offerta. Così come la Tepco, la società che gestisce l'impianto, che fa presente che ci sono già abbastanza persone impiegate nel fronteggiare la crisi.

Ma loro, sostenuti da almeno 900 donatori, non demordono. Kazuko Sasaki, 69 anni, una delle co-fondatrici del gruppo, spiega: "La mia generazione è quella che ha promosso la costruzione delle centrali nucleari. Se non ci prendiamo noi la responsabilità di quella scelta chi lo farà?". Poi, analizza molto lucidamente i rischi: un trentenne esposto alle radiazioni, spiega, può ammalarsi di cancro verso i 35 o 40 anni. Alla sua età, invece, la malattia potrebbe sorgere intorno ai 75-80 anni, "e a quell'età potrei comunque avere già sviluppato un tumore".

Il "no" delle autorità tuttavia non li fa arretrare di un passo. L'ingegner Yamada è certo che alla fine i volontari verranno chiamati in azione a Fukushima. La ragione, spiega, è semplice: "Hanno bisogno di noi".

Fonte: http://www.tgcom.mediaset.it

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