Statistiche

Friday, October 19, 2012

Exo Mars, la Russia svelerà i segreti del Pianeta Rosso

Lo spettometro a neutroni di produzione russa DAN, a bordo dell'apparato Curiosity, ha iniziato a sondare attivamente il suolo del pianeta Marte in cerca di tracce di acqua ghiacciata. Nel frattempo, il futuro di Marte si decide sulla Terra

 Curiosity марсоход Кьюриосити Марс планета

La ESA (European Space Agency) e Roskosmos stanno pianificando di esaminare attentamente la composizione dell'atmosfera di Marte, il che potrebbe finalmente confermare la presenza di vita sul Pianeta Rosso. Anche alla NASA si accingono a studiare l'atmosfera e la composizione interna del Pianeta nell'ambito dei due programmi MAVEN e InSight.
Lo spettometro a neutroni DAN, a bordo del rover Curiosity, è funzionante con grandi successi da metà agosto. Nonostante i test di collaudo non siano ancora terminati del tutto, l'equipe di studiosi ha già dato avvio all'esperimento sulla superficie del pianeta.
Il primo risultato di DAN è stato inatteso. Sul luogo dell'atterraggio del rover il suolo si è rivelato povero di idrogeno. Indicatore che non conferma i dati precedenti, ottenuti dallo spettometro russo HEND installato a bordo della sonda orbitale Mars Odissey (NASA). Secondo le mappe ricostruite sulla base delle informazioni fornite da HEND, il cratere Gale, in cui è atterrato Curiosity, sarebbe addirittura «umido», con una concentrazione di idrogeno cinque volte superiore.
Ad ogni modo, «inatteso» non significa «oscuro». La risoluzione spaziale di HEND è nella misura di centinaia di chilometri, mentre DAN misura la presenza di idrogeno nel suolo immediatamente sottostante il rover con una risoluzione di qualche metro. Insomma, la distribuzione del ghiaccio sul suolo di Marte si è rivelata molto più complessa di quanto ci si aspettasse. Per questo sono indispensabili le misurazioni estremamente precise per cui è stato progettato Curiosity.
Questa necessità è presa in considerazione da tutti i programmi attivi per lo studio di Marte: MAVEN e InSight (NASA), ExoMars (progetto congiunto di ESA e Roskosmos), e altri progetti di altri Paesi. I loro obiettivi sono simili, uniti dalle questioni per ora insolute nello studio del pianeta. Come si è sviluppato Marte? Perchè ha perso il proprio campo magnetico e l'acqua? C'è mai stata vita su Marte, o almeno le condizioni perchè si sviluppasse?
Le risposte vanno cercate nello studio dell'atmosfera del pianeta, nella sua struttura interna, nella distribuzione del ghiaccio e dei minerali sulla superficie e sullo strato immediatamente inferiore del suolo di Marte. Il sogno dei ricercatori è, un giorno, toccare con le propie mani il suolo di Marte. Allo stato attuale si suppone che sia un obiettivo non più lontano degli anni 20 del terzo millennio. Nel frattempo le agenzie spaziali internazionali si danno da fare su progetti più semplici che hanno l'obiettivo di portare sulla Terra campioni di suolo marziano.
Per la Russia il progetto ExoMars, che dovrebbe essere firmato a novembre, è particolarmente significativo. Sono già iniziati i lavori di preparazione della prima sonda orbitale, il Trace Gas Orbiter, che dovrebbe essere lanciata nel 2016. È un'altra apparecchiatura per lo studio dell'atmosfera di Marte, della sua composizione gassosa, dell'aerosol e per il controllo metereologico. La Russia dovrebbe fornire due su quattro delle apparecchiature previste a bordo, il complesso spettometrico ACS e la sonda a neutroni FREND.
Il primo stadio del progetto ExoMars prevede anche la prova del sistema di atterraggio EDL (Entry, Descent and Landing - per l'entrata nell'atmosfera, la discesa e l'atterraggio). L'obiettivo dell'apparato è la messa a punto di un atterraggio morbido. Nonostante la presenza a bordo di un complesso di sonde per lo studio dell'atmosfera e del tempo metereologico su Marte, l'apparato non può essere ancora definito scientifico in tutto e per tutto, vista la sua resistenza ancora troppo breve, in tutto 2-4 giorni. Il secondo stadio del progetto prevede per il 2018 il lancio del rover Pasteur. La Russia parteciperà fornendo il razzo-vettore «Proton» e la piattaforma di atterraggio mediante la quale Proton si poserà sul suolo marziano, inoltre i tecnici russi si occuperanno dell'installazione dei due apparecchi sul rover e del complesso di apparecchiature sulla piattaforma di atterraggio. 
 
Fonte:  http://italian.ruvr.ru

No comments:

Post a Comment

Note: Only a member of this blog may post a comment.