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Friday, March 22, 2013

Il record di permanenza nello Spazio

18 anni fa, il cosmonauta Valeri Palyakov rientra sulla Terra dopo la più lunga missione spaziale. Si voleva dimostrare che il viaggio verso Marte era sopportabile

 

 

 437 giorni e 18 ore. A tanto corrisponde il record di permanenza continuativa nello Spazio, che fu conquistato nel 1995 da Valeri Polyakov, il cosmonauta russo che passò oltre un anno a bordo della Stazione spaziale di casa, la Mir, per dimostrare come il corpo umano riesca a sopravvivere a lungo in condizioni di microgravità. Tanto che, una volta tornato a Terra, le sue prime parole sarebbero state “possiamo andare su Marte”. Infatti, rimanendo così a lungo nello Spazio Polyakov, che prima di essere un astronauta era un medico, voleva dimostrare che sopportare un viaggio verso il Pianeta rosso è possibile.

Si racconta che non appena ritornò sulla Terra, in seguito all’atterraggio nel Kazakhstan, il 22 marzo 1995, il cosmonauta abbia camminato fino a una sedia vicina. Un’impresa non da poco considerato il ritorno alle condizioni di gravità terrestri dopo 14 mesi nello Spazio. Ma anche quei pochi passi servivano a provare che effettivamente si poteva intraprendere un viaggio verso Marte e arrivare a destinazione in buona salute, pronti per mettersi al lavoro sul Pianeta rosso. A parte qualche cambio nell’umore, registrato durante la durata della missione, non erano stati osservati altri effetti delle permanenza nello Spazio su Polyakov, come stabilì uno studio firmato dallo stesso cosmonauta pubblicato qualche anno dopo su Ergonomics.

Quella per Polyakov non era la prima volta nello Spazio. Prima di allora aveva già collezionato altri 240 giorni e 22 ore passati a bordo della Mir con la missione Sojuz TM 6 partita nel 1988. Una permanenza che lo avrebbe collocato non solo al primo, ma anche al sesto posto nella lista dei più lunghi voli spaziali e che, sommandosi a quella successiva nel 1995, fece di Polyakov il cosmonauta che aveva passato più tempo in assoluto nello Spazio (678 giorni in totale).

A strappargli quel primato però ci avrebbe pensato prima Sergei Avdeyev (747 giorni) e qualche tempo dopo Sergei Krikalev, con oltre 800 giorni passati in orbita. A Polyakov però sarebbe comunque rimasto il primato del 1995, anno in cui fu testimone anche di un altro evento storico: il primo rendezvous tra uno shuttle (il Discovery) e la Mir.

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