Gli alieni stanno camminando in mezzo a noi? Secondo uno scienziato della NASA è possibile e noi non ce ne saremmo accorti
Gli
alieni stanno camminando in mezzo a noi? Possibile, secondo uno scienziato della NASA che ha dichiarato che la
vita aliena potrebbe aver già visitato la Terra. Silvano P. Colombano, che lavora nell’Intelligent Systems Division della
NASA,
crede che potremmo aver perso tutto questo perché la vita aliena
potrebbe essere molto diversa dall’umanità a cui siamo abituati sulla
Terra, la cui vita è basata sul carbonio. Ritiene anche che l’idea
attuale sulla vita extraterrestre sia troppo limitata. Secondo
Colombano, altre forme di vita non basate sul carbonio potrebbero aver
già visitato la Terra, ma non ce ne siamo accorti perché
troppo impegnati a cercare forme di vita simili alla nostra.
“
Considerata
la presenza abbastanza comune degli elementi che potrebbero essere
coinvolti nell’origine della vita in tutto l’universo, è un’ipotesi
ragionevole che la vita “come noi la conosciamo” fosse almeno un punto
di inizio comune, ma la nostra forma di vita e la nostra intelligenza
potrebbero essere solo un primo minuscolo passo di un’evoluzione
continua che potrebbe produrre forme di intelligenza che siano di gran
lunga superiori alla nostra e non più basate sul “meccanismo” del
carbonio. Voglio semplicemente sottolineare il fatto che l’intelligenza
che potremmo trovare e che potrebbe scegliere di trovarci (se non l’ha
già fatto) potrebbe non essere affatto prodotta da organismi basati sul
carbonio come noi. Dobbiamo rivedere anche le nostre più care
supposizioni”, ha scritto Colombano in un documento presentato al
‘Decoding Alien Intelligence Workshop’ organizzato da Search for
Extraterrestiral Intelligence.
Colombano
suggerisce che proprio come gli umani stanno sviluppando una
“super-intelligenza” nei computer e stanno diventando simbiotici con
essi, le forme di vita aliene potrebbero essersi evolute oltre la loro
forma originale. Ritiene anche che la vita aliena possa essere andata
ben
oltre la tecnologia umana e potrebbe anche essere riuscita a compiere
viaggi interstellari. “
Questo
come potrebbe cambiare le supposizioni sul viaggio interstellare? Le
nostre vite non sarebbero più una limitazione e le dimensioni
dell’”esploratore” potrebbero essere quelle di una minuscola entità
super-intelligente. Considerando inoltre che lo sviluppo tecnologico
nella nostra civiltà è iniziato solo 10.000 anni fa circa e che ha visto
l’ascesa delle metodologie scientifiche solo negli ultimi 500 anni,
possiamo ipotizzare che potremmo avere un problema reale nel prevedere
l’evoluzione tecnologica anche per i prossimi mille di anni, figuriamoci
per 6 milioni di volte questa quantità”, ha scritto Colombano.
Lo
scienziato della NASA ha anche esortato a ripensare l’approccio allo
studio dello spazio e dell’esplorazione spaziale in futuro. Per esempio,
ha sollecitato i fisici a partecipare alla “fisica speculativa”, basata
sulle nostre teorie più solide ma “con una certa disponibilità ad estendere le possibilità riguardo alla natura dello spazio-tempo ed energia” e a “considerare il fenomeno degli UFO come degno di studio”. Ha anche indicato la necessità di esplorare l’evoluzione della tecnologia, soprattutto dell’Intelligenza Artificiale, e la “simbiosi della biologia e delle macchine”.
Colombano ha anche suggerito che dovremmo rivedere la nostra presunta
comprensione delle forme di vita aliene, incluso il modo in cui
sceglierebbero di comunicare. Le onde radio, per esempio, potrebbero essere obsolete per una società extraterrestre.
Potrebbe essere, quindi, che gli alieni abbiano già visitato la
Terra, abbiano già dato un’occhiata a noi umani e siano già andati via.
Oppure potrebbero essere ancora qui e semplicemente noi non abbiamo
ancora l’abilità o la tecnologia per comunicare con loro.
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