Un team di ricercatori ha preso parte ad uno studio che avanza l’ipotesi dell’esistenza dei cosidetti tecnomarcatori, ovvero tecnologie che attesterebbero l’esistenza di civiltà aliene evolute. Alcuni di questi artefatti potrebbero addirittura celarsi sul nostro pianeta
Sul nostro pianeta potrebbero trovarsi artefatti extraterresti, questa la sconcertante rivelazione della Nasa, che in questi giorni ha pubblicato i risultati del suo studio.Nel documento intitolato “Nasa and the search for technosignatures: a report from the Nasa Technosignatures Workshop”, i ricercatori fanno riferimento ai cosidetti “tecnomarcatori”, elementi che comproverebbero l’esistenza di una civiltà aliena grazie alla sua tecnologia.
Gli scienziati, infatti, cercano e studiano i tecnomarcatori alla pari dei biomarcatori. Delle onde radio
captate da un lontano sistema stellare, potrebbero quindi fornire la
prova che in quella zona dello spazio si trova una popolazione
extraterrestre evoluta.
Basandosi su ciò, i ricercatori hanno dunque avanzato l’ipotesi che alcune di queste tecnologie aliene potrebbero già trovarsi sulla Terra. Alcuni potrebbero addirittura essere molto antichi, e provenire da popolazioni estinte che un tempo abitavano Marte, o Venere.
“Poiché i documenti geologici, paleontologici e archeologici sulla Terra sono così incompleti,
è persino possibile che la Terra stessa ospiti tali artefatti. Anche
se, ancora una volta, questa idea è spesso confusa con immaginari
popolari non scientifiche e storie di fantascienza sulle visite aliene, e
quindi deve essere affrontato con attenzione”. Questa la spiegazione degli studiosi, riportata da “Sputniknews”. Nulla è impossibile, dunque, ma al momento quanto affermato dai ricercatori ha trovato poco riscontro. “Finora, la nostra specie ha individuato solo un potenziale artefatto alieno, sebbene molti scienziati credano che le sue origini siano naturali piuttosto che artificiali”.

Immagine di Oumuamua, il corpo interstellare che per alcuni scienziati potrebbe essere di origine artificiale
Si tratta del corpo celeste denominato Oumuamua. Il misterioso oggetto, definito come “il primo visitatore interstellare” ha attraversato il nostro sistema solare nel 2017 e da allora sono state fatte numerose ipotesi. Semplice asteroide per alcuni, qualcosa di diverso per altri. Ad insospettire gli studiosi è il tragitto compiuto
da Oumuamua, che ad un tratto del suo percorso ha bruscamente deviato,
come se qualcuno avesse effettuato una vera e propria manovra. I più
scettici parlano di un processo del tutto comune e naturale chiamato
degassamento, ma sono in tanti a ritenere Oumuamua un’autentica sonda aliena. Un tecnomarcatore, per l’appunto.
L’argomento resta aperto, e le ipotesi numerose. Gli scienziati Nasa, in ogni caso, non vogliono escluderne alcuna. “I tecnomarcatori nel sistema solare potrebbero presentarsi sotto forma di sonde, o strutture, che passano attraverso il sistema solare. Oppure in orbita intorno al Sole, o in un altro corpo, o sotto forma di strutture o altri segni di tecnologie sulle superfici planetarie”.
Federico Garau
Fonte

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