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Tuesday, November 9, 2021

Quando gli alieni ci troveranno potremmo non accorgercene, e questo è un bel problema ( Esquire )


 

Il famoso scrittore di fantascienza polacco Stanisław Lem sosteneva che la nostra specie potrebbe non essere mai in grado di comprendere un messaggio alieno. Secondo lui le due barriere insormontabili sarebbero soprattutto due: quella linguistica e il divario tra le nostre intelligenze.

Ultimamente ha approfondito questo tema il giornalista scientifico William Herkewitz su astronomy.com basandosi sulla notizia di un presunto messaggio di presunta origine artificiale catturato dal SETI nel 2017. Saremmo in grado di capirlo?

Secondo lui non condividendo nessun tipo di riferimento su cui facciamo affidamento per il linguaggio è molto difficile. Noi ad esempio celebriamo la morte, abbiamo parenti stretti, dividiamo il tempo in giorno e notte, siamo soggetti a un certo tipo di gravità. Un alieno potrebbe riprodursi asessualmente, quindi non avere legami, invece di morire potrebbero trasformarsi e questo cambierebbe il loro concetto di fine. Alla base del linguaggio umano ci sono le nostre percezioni del mondo che ci circonda, e non vi è alcuna garanzia che la vita aliena sarà in grado di comunicare un messaggio che comprendiamo, o in un modo che comprendiamo.Per quanto improbabile, le nostre controparti aliene potrebbero comunicare principalmente attraverso qualcosa come l'odore, e i loro segnali sono pensati per essere immessi in qualcosa come un televisore olfattivo. Per un comunicatore olfattivo, questo potrebbe essere il modo più logico per comunicare a lunga distanza.

L'unica cosa che abbiamo in comune potrebbe essere qualcosa che si basa sulla matematica e sulla fisica, che per quanto ne sappiamo sono il "linguaggio" dell'universo. Il problema della matematica però, anche secondo Lem, è che è difficile andare oltre la sua astrazione senza essere accompagna da un linguaggio. Un informazione matematica-geometrica potrebbe corrispondere a milioni di cose diverse.

Poi esiste la possibilità di un gap intellettivo, che il giornalista William Herkewitz sintetizza in questo modo: "Potrei passare la parte migliore della vita cercando di comunicare con una colonia di formiche, e tutto sarà inutile. Quello che ho da dire va fondamentalmente al di là delle capacità cognitive delle singole formiche o della colonia nel suo insieme."

Certo probabilmente abbiamo una capacità di astrazione e arriviamo a un livello di complessità intellettiva notevole (ce lo diciamo da soli, già questo non è il massimo) e quindi pensiamo di essere capaci di capire qualunque cosa. Ma immaginate di comunicare qualcosa ad un babilonese, probabilmente ci sarebbero dei problemi. Ora immaginate questa stessa cosa ma con una civiltà vecchia milioni e milioni di anni, molto più avanzata della nostra. Siamo sicuri di poter davvero capire cosa vogliono dirci?

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