Presto o tardi il genere umano sarà costretto a colonizzare nuovi mondi. Stephen Hawking, matematico e astrofisico britannico, fra i più importanti e conosciuti del mondo, è convinto che prima o poi ciò diventerà inevitabile.
Oggi un viaggio spaziale verso un pianeta abitabile dall’uomo durerebbe tantissimi anni e le attuali conoscenze tecnologiche non lo permetterebbero.
Oltre al problema tecnico però, sorge un problema più “pratico”, che nei giorni scorsi è stato sollevato dagli scienziati della NASA: l’inevitabile necessità di riprodursi all’interno dell’astronave. Come scrive il quotidiano inglese The Independent, lo spazio cosmico non è adatto alla riproduzione. Il primo problema sono le radiazioni cosmiche prodotte dalle eruzioni solari (o da altre stelle). Ancora più pericolosi sono i raggi gamma scaturiti dalle esplosioni stellari, che in assenza di atmosfera e campo magnetico terrestre, non possono essere schermate. Le conseguenze di queste enormi quantità di radiazioni potrebbero essere l’infertilità degli astronauti, sottoposti a un continuo bombardamento radioattivo e le problematiche che un feto riporterebbe durante la gestazione. La Nasa ha sempre mantenuto top secret gli esperimenti legati al sesso nello spazio, senza mai divulgarne i risultati; dunque, per ora, il problema del ricambio generazionale, indispensabile durante un viaggio interstellare, rimane irrisolto. Fonte: http://www.yourself.it/
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