Dopo 42 anni e 18 miliardi di km Voyager 2 ha superato i confini del Sistema Solare.
Secondo i dati raccolti dalla NASA, esattamente un anno fa, il 5 novembre 2018, la sonda ha iniziato il viaggio nel cosiddetto spazio interstellare, una regione fisica all’interno di una galassia non occupata da stelle o dai loro sistemi planetari.
Questo storico traguardo era stato già raggiunto nel 2012 dalla gemella Voyager 1, ad oggi l’oggetto costruito dall’uomo più lontano dalla Terra.
Lanciata il 20 agosto del 1977 da Cape Canaveral, Voyager 2 non è ancora nello spazio interstellare vero e proprio. Piuttosto, come Voyager 1, sembra essere in una regione di transizione ancora perturbata dall’azione gravitazionale del Sole, appena oltre l’eliosfera.
Ma che cos’è questa eliosfera?
L’eliosfera è una regione dello spazio che “avvolge” il Sistema Soalre. Questa “bolla” è piena di plasma, un gas con alcuni atomi “spogliati” dei loro elettroni. Qui il plasma è caldo e rado.
Anche lo spazio interstellare è pieno di plasma, più freddo e denso, generato dalle esplosioni di altre stelle di milioni di anni fa.
L’eliosfera protegge la Terra e gli altri pianeti da oltre il 70% di quella radiazione.
Proprio grazie al cambiamento di densità e calore del plasma, gli scienziati hanno capito che Voyager 2 aveva oltrepassato l’eliosfera, iniziando il viaggio verso lo spazio interstellare.
Voyager 2 ha regalato all’umanità le informazioni più dettagliate su Urano e Nettuno, e dopo diversi flyby, prosegue il suo solitario viaggio nello spazio misterioso.
La voce dello Spazio
La sonda Voyager 1 è stata in grado di registrare il suono dello spazio interstellare. Questo ha aiutato il team scientifico a calcolare la densità del plasma interstellare.Quello che state per ascoltare è il rumore dello Spazio a 20 miliardi di chilometri dalla Terra.
La voce della Terra
La NASA ha posto nelle sonde Voyager 1 e 2 il Voyager Golden Record, una specie di capsula del tempo destinata a comunicare la storia del nostro mondo ad eventuali civiltà extraterrestri.Si tratta di un disco di rame placcato oro per grammofono contenente suoni e immagini della Terra.
Le istruzioni, in linguaggio simbolico, spiegano l’origine del veicolo spaziale e indicano come deve essere utilizzato il disco.
Le 115 immagini contenute sono codificate in forma analogica.
Il disco comprende una selezione di suoni naturali della Terra (onde, vento, pioggia, etc), saluti in 55 lingue e brani provenienti da culture e epoche diverse, che spaziano da Johnny B. Goode di Chuck Berry alla Sinfonia n. 5 di Beethoven.
Fonte
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