Immagini e dati tradotti in suoni per un'esperienza immersiva
Immagini e dati raccolti dal nuovo telescopio James Webb diventano suoni e melodie, per offrire una nuova esperienza immersiva non solo alle persone con deficit visivi, ma a tutti gli appassionati di astronomia che vogliono lasciarsi trasportare dalle note per sognare atmosfere extraterrestri.
Grazie alla 'sonificazione', fatta da un team di ricercatori e musicisti, diventa così possibile ascoltare le 'scogliere cosmiche' che formano il bordo della Nebulosa Carina, esplorare due diversi ritratti della Nebulosa Anello del Sud e identificare i singoli punti che compongono lo spettro dell'esopianeta Wasp-96 b.
I video sono disponibili sul profilo YouTube del telescopio, gestito da Nasa, Agenzia spaziale europea (Esa) e canadese (Csa).
"La musica agisce sui nostri centri emozionali", afferma Matt Russo, musicista e docente di fisica all'Università di Toronto. "Il nostro obiettivo è quello di rendere immagini e dati del telescopio Webb comprensibili attraverso i suoni, aiutando così gli ascoltatori a crearsi le proprie immagini mentali".
I suoni permettono di 'leggere' le immagini da sinistra verso destra, con suoni più forti dove la luce è più intensa e frequenze più alte per indicare ciò che si trova più in alto rispetto a ciò che si trova in basso.
Nell'immagine della Nebulosa Carina, per esempio, i gas blu e le polveri sono stati tradotti in suoni che ricordano il vento, mentre una melodia rappresenta la salita e la discesa della scogliera, con toni più forti che rappresentano la luce più brillante.
Per quanto riguarda le due immagini della Nebulosa Anello del Sud, la luce nel vicino infrarosso (a sinistra) è rappresentata da frequenze più alte, mentre il medio infrarosso (a destra) da frequenze più basse.
Il grafico che rappresenta lo spettro dell'atmosfera dell'esopianeta Wasp-96 b è stato invece tradotto in modo che l'altezza di ciascun punto dati corrisponda alla frequenza della luce, mentre il volume indica la quantità di luce rilevata.
Quattro suoni di goccioline rappresentano infine le 'firme' dell'acqua.
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