Secondo l’Università di Oxford, gli alieni
sarebbero molto più simili a noi di quanto pensiamo. Infatti, la teoria
evoluzionistica di Darwin potrebbe valere anche per loro

Non abbiamo idea se gli
extraterrestri possano effettivamente esistere o meno in qualche parte dell’
Universo. Ma gli scienziati non perdono tempo e da anni cercano di immaginare come potrebbero essere. Ora, gli astrobiologi dell’
Università di Oxford sembrano
avere un’idea: secondo loro, non dovrebbero essere poi così diversi da
noi. Non tanto nell’aspetto esteriore, imprevedibile, quanto piuttosto
nella loro struttura fondamentale. Come spiegano in uno studio apparso
sul
International Journal of Astrobiology, infatti, anche una forma di vita aliena deve essere stata plasmata dalla
selezione naturale.
E per questo deve presentare alcune caratteristiche prevedibili e
comuni a quelle che osserviamo negli esseri viventi che conosciamo: come
noi siamo composti da
cellule, secondo i ricercatori anche una forma di
vita aliena dovrebbe essere composta da una gerarchia di
entità individuali che collaborano tra loro.
“Un compito fondamentale per gli astrobiologi, ovvero
coloro che studiano la vita nell’universo, è quello capire come potrebbe
essere la vita extraterrestre”, spiega
Sam Levin, dell’Università di Oxford.
“Ma
fare previsioni sugli alieni è difficile, perché abbiamo solo un
esempio di vita, quella terrestre. Approcci passati nel campo
dell’astrobiologia si sono basati in gran parte su osservazioni
empiriche e prendendo ciò che vediamo sulla Terra, e ciò che sappiamo in
chimica, in biologia e in la geologia e la fisica per fare previsioni
sugli alieni”.
Marta Russo
Fonte
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