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Sunday, March 13, 2011

Terremoto in Giappone: l’asse terrestre si è spostato di 10 centimetri

Il terremoto in Giappone ha avuto conseguenze non solo per la popolazione (i morti sono a migliaia, mentre non si contano i danni agli edifici e alle infrastrutture), ma anche per la nostra Terra: sembra che l’asse di rotazione terrestre si sia spostato di circa dieci centimetri. E’ stato Richard Gross, geofisico della Nasa, a rendere noti i risultati di uno studio preliminare dell’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). Ma non solo. A causa di questo spostamento, la velocità di rotazione terrestre è aumentata, causando una diminuizione della durata del giorno di 1.6 microsecondi . Secondo l’Ingv, il terremoto in Giappone ha avuto conseguenze più gravi sull’assetto terrestre rispetto al terremoto di Sumatra del 2004, che spostò l’asse terrestre di soli 7 centimetri. Anche il terremoto del Cile dell’anno scorso provocò uno slittamento dell’asse di circa 8 centimetri.

Mentre in Giappone si cerca di stimare i danni a cose e persone, causata prima dal terremoto e poi dallo tsunami che lo ha seguito, si viene a scoprire che questo sisma è al quinto posto della classifica dei terremoti più forti. Al primo posto troviamo quello dell’22 maggio 1960 in Cile: 9,5 gradi della scala Richter. Segue quello dell’Alaska del 28 marzo 1964, con 9,2 gradi di magnitudo e quello di Sumatra del 26 gennaio 2004 con 9,1 gradi. Al quarto posto abbiamo quello del 4 novembre 1952 in Kamtchaka con 9 sulla scala Richter, mentre quello del Giappone dell’11 marzo 2011 è arrivato a 8,9 come intensità.

Esiste poi una classifica che mette in ordine i terremoti a seconda del numero di vittime (non è infatti detto che quelli più forti siano anche quelli che provocano più vittime): qui al primo posto abbiamo il terremoto cinese dello Shaanxi del 23 gennaio 1556 con 800 mila morti, seguito da quello del 28 luglio 1976 a Tangshan, sempre in Cina, con vittime stimate fra le 250 e le 700 mila. A seguire quello di Antiochia del 21 maggio 525, 250 mila morti; poi quello di Gansu, ancora in Cina, del 16 dicembre 1920, con 235 mila morti; infine abbiamo quello del 26 dicembre 2004 di Sumatra. Il terremoto di Haiti del 12 gennaio 2010 si colloca, invece, in settima posizione, con 223 mila morti.

Fonte: http://www.haisentito.it/

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