Le autorità non vogliono dar credito a questa probabilità, ma non riescono a comprendere la natura della mattanza
Gli alieni sono giunti sulla Terra e, a quanto pare, non sono nostri amici. Negli Usa, e più precisamente in Oregon, alcuni allevatori hanno ritrovato tori e mucche massacrati in circostanze misteriose.
La tesi più quotata? Non una vendetta personale, magari di un
proprietario terriero che sistematicamente doveva affrontare lo
sconfinamento dei capi di bestiame, ma gli alieni. I bovini, si legge sulle pagine del quotidiano britannico Independent,
sono morti dissanguati, dopo aver subito gravi mutilazioni genitali, ma
del sangue nessuna traccia. Le autorità locali, naturalmente, non hanno
preso in considerazione le teorie popolari, ma sostengono comunque di
non aver mai visto niente di simile, e di non essere in grado di
spiegare quanto accaduto.
Le morti non sarebbero avvenute per cause naturali, questa è una certezza. Gli animali uccisi sono soltanto 9, ma viste le motivazioni avanzate era quasi scontato che la notizia diventasse virale a livello globale.
Uno degli animali è stato rinvenuto in fondo ad un burrone, senza
organi genitali, senza lingua e neppure una goccia di sangue. Tracce di
sangue non ne sono state trovate neppure nel terreno, cosa che farebbe
pensare ad una uccisione avvenuta in un altro luogo… su un disco volante per alcuni!
Che
gli alieni possano esser giunti sulla Terra lo sostengono (senza prove)
tantissime persone. I risultati di una più concreta ricerca
scientifica, condotta da un’equipe di scienziati dell'Università di Rochester, coordinato da Jonathan Carroll-Nellenback, evidenziano tuttavia che gli alieni potrebbero esser comunque nella nostra galassia.
L’uomo non se ne sarebbe accorto perché la starebbero esplorando con
calma, sfruttando il movimento delle stelle per saltare più agevolmente
da una all'altra alla ricerca di pianeti abitabili. Le tracce del loro passaggio sula Terra potrebbero esser state ormai cancellate dal tempo.
La simulazione, i cui risultati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista scientifica Astronomical Journal, tenta di dare una soluzione al noto paradosso di Enrico Fermi,
sulle probabilità di contatto con forme di vita intelligente
extraterrestre. Considerando la moltitudine di stelle nell'Universo,
Fermi riteneva naturale che forme di vita avrebbero potuto formarsi su
altri pianeti, fino a dare vita a civiltà extraterrestri. Ma allora "dove sono tutti quanti?". Per Carroll-Nellenback, in ogni caso, la
mancanza di segnali "non significa che siamo soli, ma significa
soltanto che i pianeti abitabili sono probabilmente rari e difficili da
raggiungere". Qualora gli extraterrestri fossero giunti sul
nostro pianeta, magari milioni di anni fa, le tracce del loro passaggio
non sarebbero più visibili. Gli alieni potrebbero essere venuti a
trovarci all’inizio del nostro percorso evolutivo, evitando però
qualsiasi contatto per le scarse possibilità di sopravvivenza (il
cosiddetto “effetto Aurora”). Esiste anche un’altra
ipotesi per cui gli alieni potrebbero evitare di proposito i pianeti che
già ospitano la vita, con un atteggiamento opposto rispetto allo
spirito di conquista tipico degli esseri umani.
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