Dopo il virus gli Ufo? Un ritorno mediatico per riempire il grande vuoto che lascerà la dipartita – si spera – definitiva della pandemia nello sciocchezzaio, come lo definisce Gustave Flaubert in Bouvard e Pécuchet?
A fornire lo spunto sono stati gli
oggetti inspiegabili avvistati da mezzi della marina militare degli
Stati Uniti. Hanno fatto seguito articoli nientemeno che su The New York
Times. Addirittura, l’ex presidente Obama ha dichiarato in tv di avere a
suo tempo ordinato di accertare se il governo nascondesse resti di
astronavi aliene e corpi di extraterrestri.
Insomma, gli alieni
stanno arrivando? Nell’attesa di una risposta, all’Onu se ne prepara
l’eventuale accoglienza.
La dottoressa Mazlan Othman, un’astrofisica malese, ha infatti l’incarico di rappresentare l’umanità nel caso di uno sbarco extraterrestre sul pianeta Terra.
Non è una notizia di quelle sparate sulla prima pagina di giornali
dai titoli eclatanti, come The National Enquirer. Si tratta, al
contrario, dell’annuncio riportato dal serissimo ed accreditato
quotidiano britannico Telegraph. Dietro tanto clamore, il ministero
degli Affari spaziali che fa capo alle Nazioni unite (Unoosa), frutto di
un Trattato sullo spazio risalente al 1967. Nel protocollo, i Paesi
aderenti stabilivano di proteggere la Terra dalla contaminazione di
specie aliene, con la loro sterilizzazione. Insomma, la Guerra dei Mondi
di Herbert George Wells divenuta realtà.
A meno che non la spuntino
Peter Ward e Donald Brownlee, che nel controverso volume Rare Earth
(«Terra rara») sostengono che le combinazioni biochimiche culminate
nella vita terrestre siano praticamente impossibili da riprodursi su
altri pianeti e che quindi saremmo soli nell’universo.
E dire che sembrava esaurita l’ossessione che negli anni ‘50 popolò
di dischi volanti i cieli non solo americani. L’Air force varò il
progetto Blue book per indagare sul fenomeno, salvo ostentare smentite o
chiarimenti che, per contrasto, gettavano maggiore oscurità sui fatti.
Si giunse al delirio collettivo. Che i dischi volanti fossero armi
segrete dei russi? O manovrati dai nazisti, agli ordini di un Hitler
sopravvissuto in qualche bunker segreto del Sudamerica.
Effettivamente,
negli ultimi anni di guerra i tedeschi costruirono dei velivoli ad ala
rotante, incroci fra aerei ed elicotteri. In particolare, vi furono le
V-7 (V stava per Vergeltungswaffe, ovvero arma di rappresaglia), ideate
da Andreas Epp. Si trattava, però, di apparecchi molto approssimativi,
frutto dell’isteria terminale di un regime che pur di non perdere la
guerra era disposto a evocare i fantasmi di un genio perduto con la fuga
dei cervelli non solo ebrei.
coinvolta anche la pugliaGli
avvistamenti riguardano anche la Puglia. Dal 1900 al 1990 si registrano
150 casi documentabili. Il primo a conquistare la dignità della pagina
stampata si trova su La Gazzetta del Mezzogiorno del 6 ottobre 1946,
quasi un anno prima dei flying saucers descritti da Kenneth Arnold del
giugno 1947, cui si fa risalire ufficialmente l’origine del fenomeno.
Un velivolo di configurazione oblunga fu segnalato nei cieli di
Polignano a Mare. Saltando al 1950, si annoverano 6 episodi, fra cui uno
a Ceglie Messapica. Negli anni successivi, la Puglia fu interessata da
veri e propri flap, termine che indica grosse ondate di apparizioni Ufo.
Alcune località «visitate» dai dischi volanti sono Monte S. Angelo, S.
Pietro Vernotico. Va specificato che se all’inizio spicca la
predominanza dell’elemento luminoso, in seguito la Puglia conosce anche
la presenza di aerostati che sfidano le comuni leggi della fisica con
manovre impossibili e perfino incontri ravvicinati.
Sosteneva
Margherita Hack: «Riuscire a entrare in contatto con eventuali civiltà
aliene è invece un aspetto molto più complesso. Bisogna pensare da un
lato alla possibilità di aver sviluppato tecnologie comuni e allo stesso
livello di sviluppo».
È celebre il paradosso di Enrico Fermi: «Se
l’universo e la nostra galassia pullulano di civiltà sviluppate, dove
sono tutte quante?».
Enzo Verrengia
Commento di Oliviero Mannucci :
DOMANDA: Paradosso di Fermi: Se l'universo e la nostra galassia pullulano di civiltà sviluppate, dove sono tutte quante.
RISPOSTA: Sotto i nostri occhi. Ma purtroppo troppi fanno come gli struzzi. Mandano i segnali con i radiotelescopi, che sono poco più di segnali di fumo e non vedono l'elefante che sta sotto i loro occhi.
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