Ancora un incidente all’impianto nucleare di Tokaimura, situato a 110 km a nord di Tokio. Ieri, durante un esperimento c’è stata una perdita di radiazioni ed almeno 4 persone sono venute a contatto, ma forse ce ne sarebbero altre 52.
La notizia è stata data, con un comunicato, dall’Agenzia Giapponese per l’Energia Atomica (JAEA) che però ha parlato di perdita solo dopo 34 ore dall’accaduto.
“Possiamo essere stati troppo fiduciosi nel nostro modo di pensare e trattare con il materiale nucleare”, ha dichiarato Taichi Miura, direttore dell’High Energy Accelerator Research Organization (Acceleratore ad Alta Energia dell’Organizzazione per la Ricerca) che dirige il laboratorio insieme alla JAEA.
L’incidente ripropone il difficile problema della sicurezza degli impianti nucleari dopo il disastro di Fukushima del 2011 e,
inoltre, avviene proprio mentre è ancora in corso il dibattito se
riaccendere le dozzine di reattori nucleari commerciali che sono stati
spenti dall’inizio della crisi. Infatti, al momento, solo 2 dei 50 impianti sono in funzione in attesa che vengano definite le nuove norme di sicurezza, molto più restrittive delle precedenti.La notizia è stata data, con un comunicato, dall’Agenzia Giapponese per l’Energia Atomica (JAEA) che però ha parlato di perdita solo dopo 34 ore dall’accaduto.
“Possiamo essere stati troppo fiduciosi nel nostro modo di pensare e trattare con il materiale nucleare”, ha dichiarato Taichi Miura, direttore dell’High Energy Accelerator Research Organization (Acceleratore ad Alta Energia dell’Organizzazione per la Ricerca) che dirige il laboratorio insieme alla JAEA.
Nel comunicato della JAEA si fa riferimento a 4 ricercatori che stavano sperimentando l’uso di raggi di protoni su piastre di oro per generare particelle radioattive.
Nonostante l’esposizione, sempre secondo il comunicato, per nessuno dei
ricercatori è stato necessario il ricovero in ospedale.
Molto probabilmente, il materiale radioattivo è fuoriuscito dall’impianto a causa del ventilatore che in quel momento era in funzione. Però, nessuno ha precisato di quale materiale radioattivo si trattasse.Secondo la JAEA, i 4 uomini sono stai esposti a radiazioni tra 0,6 e 1,6 millisievert (unità di misura che ha sostituito il “rem” – 1Sv=100 rem), mentre altre 52 persone che si trovavano nell’edificio dovranno essere ancora esaminate.
In realtà, se le effettive dosi fossero queste non ci sarebbe da preoccuparsi eccessivamente in quanto ad esempio una TAC addominale vale 8 mSv, mentre per una PET o una scintigrafia si va dai 10 ai 20 millisievert. La dose comincia ad essere pericolosa quando si parla dai 2 ai 5 sievert in su, nella considerazione che oltre i 6 sievert, la sopravvivenza è altamente improbabile.
La normativa Giapponese prevede per i lavoratori in impianti nucleari un‘esposizione annuale non superiore ai 50 millisevert. Ad ogni modo è stata nominata una commissione d’inchiesta per verificare i motivi della perdita radioattiva.
Il sito di Tokaimura è entrato in funzione negli anni ‘50 ed è stato teatro di almeno 2 gravi incidenti. Nel 1997, per una piccola esplosione avvenuta nell’impianto di Donen di Tokaimura, circa 40 lavoratori furono esposti a radioattività. Il 30 settembre 1999, si verificò, nel sito della JCO di Tokaimura, il terzo più grave incidente della storia del nucleare civile, ed il peggior disastro nucleare in Giappone prima di Fukushima, con 2 vittime.
Vito Di Ventura
Fonte
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