Off-line 10 reattori nucleari su 23, estate a rischio blackout
La Corea del Sud ha annunciato lo slittamento della costruzione di
due reattori nucleari e il ritardo dell'avvio delle operazioni in altri
due, dopo che i suoi ispettori hanno scoperto che i reattori
utilizzavano componenti i cui certificati di sicurezza erano falsi
Come dice Justin McKeating di Greenpeace International, «Uno
dei fattori che definiscono l'industria nucleare è il suo rifiuto di
imparare le lezioni del passato. Si è costruita una pessima reputazione
per quanto riguarda la reputazione, la trasparenza e la fiducia
dell'opinione pubblica nell'industria, sono state massicciamente
intaccate da scandali e incidenti ripetuti. La Corea del Sud ne è un
ottimo esempio».
Infatti, l'industria nucleare sudcoreana, che
viene presentata come una tra le più sicure del mondo (proprio come
prima di Chernobyl e Fukushima quella sovietica e quella giapponese),
negli ultimi anni ha subito una serie di arresti forzati e guasti
tecnici nelle sue centrali ed è stata colpita da una serie di scandali
per corruzione, minando la fiducia dell'opinione pubblica nell'energia
atomica, proprio mentre, con la scusa dell'abbattimento dei gas serra,
il governo prevede di aumentare la già alta dipendenza del Paese
dall'elettricità atomica.
L'ultimo caso è stato rivelato da una
gola profonda: un informatore anonimo ha portato gli investigatori
della Nuclear safety and security commission a scoprire che in 4
reattori venivano utilizzati dei cavi di controllo che non erano
riusciti a superare un test di sicurezza e che per questo erano stati
dotati di certificati falsi. I cavi di controllo servono ad inviare i
segnali elettronici al sistema di controllo di un reattore in caso di
incidente. Il 28 maggio la Commissione ha fermato le attività in due
reattori da 1.000 megawatt sulla costa sud-orientale della Corea del
Sud per sostituire i cavi taroccati. L'avvio pianificato di altri due
reattori, uno fermo per manutenzione ordinaria e l'altro nuovo in attesa
dell'approvazione operativa, è stato ritardato per la stessa ragione.
Gli
scandali ricorrenti hanno pesantemente danneggiato la reputazione
dell'industria nucleare sudcoreana, che fornisce un terzo dell'energia
elettrica del Paese ed aspira a diventare un esportatore mondiale di
reattori, soprattutto dopo il colpaccio fatto negli Emirati arabi uniti
dove i sudcoreani dovrebbero costruire 4 centrali atomiche. Ma,
nonostante la crescente preoccupazione dell'opinione pubblica, il
governo di Seoul continua imperterrito a portare avanti il suo
aggressivo programma per l'energia nucleare che prevede di costruire
altri 16 reattori entro il 2030.
Nel 2012 la Corea del sud era
stata costretta a chiudere altri 2 reattori dopo che era venuto fuori
che le centrali nucleari da più di 10 anni utilizzavano componenti non
conformi che erano stati forniti con garanzie falsificate. Già allora la
Corea del sud dovette ricorrere a diverse misure di risparmio
energetico per evitare blackout. La Corea del Sud ha 23 reattori, e la
decisione presa in questi giorni comporta la messa off-line temporanea
di 10 reattori per problemi di sicurezza, manutenzione o per altri
motivi, aumentando il rischio di blackout in estate, quando si
registrano i picchi di consumo di energia elettrica.
In seguito
allo scandalo del 2012 vennero arrestati diversi ingegneri nucleari e
fornitori di attrezzature coinvolti, «Quindi, a rigor di logica - dice
McKeating - da allora, dovevano essere stati messi in atto rigorosi
controlli di sicurezza, per evitare che si ripetesse un incidente di
ripetizione. Giusto? Sbagliato. altri due reattori nucleari in Corea del
Sud sono stati fermati il 28 maggio Martedì e l'avvio programmato di
altri due è stato ritardato».
Per l'ambientalista la
falsificazione dei certificati di sicurezza dei cavi «E' terribile e c'è
voluto un informatore anonimo per portarla alla luce. Dopo lo scandalo
dei componenti scadenti dell'anno scorso, il governo e le autorità
nucleari della Corea del Sud avrebbero dovuto fare controlli di
sicurezza più severi. Cosa altro aspetta di essere scoperto? Ma questo, a
quanto pare, è il business as usual dell'industria
nucleare. Assistiamo, di volta in volta, a questi tipi di scandali. Da
60 anni l'energia nucleare ha avuto nelle sue mani i nostri soldi, le
nostre risorse e la nostra sicurezza ed abbiamo avuto poco in cambio, se
non vuote promesse, bugie e scandali. Ecco perché Greenpeace dice che i
progettisti e costruttori e altri attori del settore nucleare, e non
solo gli operatori dei reattori, dovrebbero essere ritenuti responsabili
dei loro errori. Attualmente, i governi hanno un sistema di protezione
che protegge l'industria nucleare dalle responsabilità. Una
responsabilità che molte compagnie semplicemente ignorano».
Fonte
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