Uno
studio più dettagliato delle enigmatiche linee di Nazca che percorrono
il desertico altopiano del Perù ha rivelato l'esistenza di un labirinto
di grandi dimensioni realizzato tra i 2100 e i 1300 anni fa.
Completamente nascosto dal paesaggio piatto e informe, il labirinto è stato identificato dopo cinque anni di indagini sul terreno del deserto peruviano, a circa 250 chilometri a sud di Lima.
La scoperta è stata realizzata da Clive Ruggles dell'Università di Leicester e da Nicholas Saunder del Dipartimento di Archeologia e Antropologia dell'Università di Bristol. La loro ricerca è stata pubblicata sul numero di dicembre di Antiquity.
Completamente nascosto dal paesaggio piatto e informe, il labirinto è stato identificato dopo cinque anni di indagini sul terreno del deserto peruviano, a circa 250 chilometri a sud di Lima.
La scoperta è stata realizzata da Clive Ruggles dell'Università di Leicester e da Nicholas Saunder del Dipartimento di Archeologia e Antropologia dell'Università di Bristol. La loro ricerca è stata pubblicata sul numero di dicembre di Antiquity.
“Il percorso che si estende nel labirinto è visibile solo percorrendolo a piedi”, spiega Ruggles. Il labirinto è stato individuato per la prima volta da Ruggles nel 1984, durante una spedizione di studio nel deserto di Nazca.
“Eventi che non potevo impedire mi costrinsero a interrompere bruscamente la spedizione del 1984. Solo 20 anni dopo ho avuto l'opportunità di tornare a Nazca e studiare a fondo la struttura”, continua Ruggles.
Come egli stesso ha spiegato, l'unico modo per venire a conoscenza del labirinto è quello di percorrerlo per i suoi 4,3 chilometri di lunghezza, attraverso un percorso tortuoso e disorientante. Il labirinto, infatti, presenta 15 curve che conduce il “viandante” da e verso una collina per poi trasformarsi in un passaggio a spirale. Per percorrere l'intero sentiero è necessario quasi un'ora di cammino.
Purtroppo, non c'è modo di sapere il significato simbolico della struttura, nè quale fosse il suo utilizzo. “Probabilmente, il labirinto è stato tracciato durante la parte centrale del lungo periodo di 800 anni della civiltà che ha abitato l'altopiano di Nazca, intorno all'anno 500.
A differenza delle famose figura zoomorfe, la sua forma irregolare fa pensare che il labirinto non fosse destinato ad essere individuato dall'alto, ma piuttosto ad essere visto dall'interno. Per essere visto, doveva essere percorso”, scrive Ruggles sul suo sito web.
Oggetto delle più diverse teorie, da antichi calendari a piste di atterraggio per astronavi aliene, le linee sono state interpretate come percorsi sacri e luoghi di pellegrinaggio dove la gente andava a venerare le divinità del cielo.
Secondo le conclusioni di Ruggles e Saunders, le linee trans-desertiche tracciate attraverso paesaggi molto tortuosi avevano uno scopo funzionale, mentre le famose figure animali sembrano aver avuto un fine spirituale e rituale. “Potrebbe essere, a nostro avviso, che la reale importanta di alcuni di questi disegni del deserto risiedesse nella loro creazione, piuttosto che in un qualsiasi utilizzo successivo”, conclude Ruggles.
Conosciuta anche per la loro ossessione per le “teste trofeo” - vantava la più grande collezione di teste umana mummificate della regione andina del Sud America - la civiltà di Nazca fiorì in Perù tra il I secolo a.C. e il V secolo d.C., scivolando nel dimenticatoio con l'ascesa dell'impero Inca.
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