Turismo su Marte? Ferie sulla Luna? I viaggi interstellari sono sempre stati un sogno per l’umanità, ma ci sono aziende ed organizzazioni che puntano a rendere realtà queste fantasie. E contano di farlo in pochissimo tempo, addirittura entro il 2030.
È l‘Orbital Assembly Corporation la prima ad esporre piani concreti per un futuro fatto di viaggi attraverso le stelle e residenze presso strutture extraterrestri. I piani che l’azienda propone sembrano fantascienza, ma con la tecnologia in ambito spaziale che avanza sempre di più, potrebbero realizzarsi prima di quanto potremmo pensare.
Residenze per turisti interstellari
L’obiettivo della OAC è quello di aprire una vera e propria residenza per viaggiatori spaziali, dove “Accogliere per lunghi periodi una popolazione di circa 300 visitatori (astronauti, scienziati, viaggiatori commerciali, residenti e anche turisti) e 100 membri dell’equipaggio”, come si può leggere dal loro sito. Un progetto ambizioso, che sarebbe realizzabile grazie a robot assemblatori specificatamente progettati per costruire le residenze, e una manodopera appositamente formata per garantire il massimo comfort e la massima sicurezza per i visitatori della Voyager Space Station.Il progetto sarebbe costituito di un ambiente di 200 metri di diametro (dunque più grande della Stazione Spaziale Internazionale) composto da 24 moduli abitativi e anche 44 veicoli di emergenza per garantire il ritorno sulla Terra in qualsiasi momento. Insomma, un progetto innovativo, che se fosse trasformato in realtà, rivoluzionerebbe l’intero concetto di viaggi spaziali, finora visti come un sogno proibitivo sia a livello tecnologico, che a livello di costi. Ma è proprio nel senso economico che la OAC concentrerebbe i suoi sforzi.
La struttura dello Space Hotel sarebbe fatta ad anello, suddivisa in
moduli abitativi che offrono servizi e comfort per tutte le esigenze.
Turismo spaziale accessibile a tutti?
“OAC vuole puntare al mercato massiccio del turismo spaziale che è stato represso negli scorsi 60 anni a causa dei costi elevati legati al lancio spaziale. Dal momento che intendiamo offrire un ambiente sano e dotato di ogni comfort, pensiamo di utilizzare un approccio modulare su scala, per poter offrire abitazioni di lusso a prezzi minori rispetto ad altre stazioni commerciali”, sempre secondo le dichiarazioni dell’azienda. I viaggi spaziali non saranno più un sogno elitistico riservato a pochi multimilionari? Possiamo sempre sperare che sia così. Sicuramente l’obiettivo di concentrarsi sul turismo come fonte principale di guadagno e come target preferito è ambizioso, ma grazie alle nuove tecnologie non sembra così irrealizzabile.
E se davvero potessimo raggiungere la Voyager Space Station, cosa potremmo fare una volta lassù? Ci saranno, secondo la OAC, “Cibo di qualità, eventi di intrattenimento, palestre, servizi medici e ovviamente lo spettacolare panorama offerto dalla Terra e dalle stelle“. Una specie di crociera interstellare, insomma. Sogni da Weyland–Yutani, anche se mi auguro che la storia possa avere un esito diverso da quello della sfortunata azienda fantascientifica…Per ora sono solo sogni costosi e ambiziosi, ma se pensiamo al fatto che i viaggi e i lanci spaziali si stanno semplificando sempre di più, forse vedremo l’inaugurazione del primo Space Hotel entro il prossimo decennio, come si augura la Orbital Assembly Corporation. E voi, andreste in vacanza tra le stelle?
Necronomidoll
Fonte
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