L'energia
eolica ricavata dal vento (circa 2.200 terawatt) sarebbe più che
ampiamente sufficiente a coprire tutto il fabbisogno energetico del
mondo ai livelli attuali che assommano a 18 terawatt.
Si tratta di uno studio teorico americano - pubblicato su Nature Climate Change del 9 settembre - che intende stabilire il limite massimo dell'energia ricavabile dal vento e analizzare le conseguenze climatiche globali dell'impiego massiccio di turbine eoliche.
Stabilito che non è possibile coprire il pianeta di piloni per lo sfruttamento del vento, gli stessi autori indicano però che la crescita dell'energia eolica dipende solo da una volontà politica ed economica e non certo da limiti geofisici.
Si tratta di uno studio teorico americano - pubblicato su Nature Climate Change del 9 settembre - che intende stabilire il limite massimo dell'energia ricavabile dal vento e analizzare le conseguenze climatiche globali dell'impiego massiccio di turbine eoliche.
Stabilito che non è possibile coprire il pianeta di piloni per lo sfruttamento del vento, gli stessi autori indicano però che la crescita dell'energia eolica dipende solo da una volontà politica ed economica e non certo da limiti geofisici.
Infatti l'energia massima potenzialmente ricavabile dal vento sarebbe di 2.200 TW, di cui 400 TW a terra con turbine montate su piloni alti fino a 100 metri come avviene oggi nei campi eolici off-shore, e ben 1.800 TW ricavabili con turbine e aquiloni eolici sospesi in aria, come già molti progetti prevedono.
Solo per gli impianti a terra si tratta di oltre venti volte il fabbisogno mondiale attuale, che sale a 100 volte nel caso delle turbine sospese. Ben oltre quindi di quanto consuma il mondo oggi.
Un ipotetico massiccio impiego di impianti eolici però, dicono gli autori dello studio, non è senza conseguenze climatiche, anche importanti. Infatti gli impianti eolici, «estraendo» l'energia dal vento, fanno diminuire l'intensità dei venti stessi alterando in parte la circolazione atmosferica e il regime delle piogge.
Se l'energia eolica complessiva arrivasse a un 428 TW installati in modo uniforme, al suolo si produrrebbe un'aumento massimo della temperatura di 1 grado al Polo Sud e alla latitudine di 25° Sud (+0,1 °C medi a livello globale) e nell'atmosfera a una diminuzione della stessa ampiezza.
Più intenso l'effetto sulle precipitazioni al suolo: con un aumento delle piogge di quasi il 20% a 20° Sud e una diminuzione del 20% a 10° Nord, la diminuzione media globale sarebbe intorno all'uno per cento.
Ai livelli di energia richiesti oggi, però, le conseguenze meteorologiche sarebbero modeste o trascurabili. Ma ovviamente si tratta di uno studio teorico.
Fonte
Commento di Oliviero Mannucci: riempiamo tutte le zone desertiche della Terra di pannelli solari e pal eoliche e il problema energetico sarebbe più che risolto, altro che le pericolosissime centrali nucleari, vere e proprie bombe a orologeria senza timer, o le centrali a combustibili fossili. Sole, vento e moto ondoso, possono fornirci tutta l'enegia di cui necessitiamo, il problema è solo POLITICO ed ECONOMICO. Se non ci fosse chi specula sulla pelle altrui, le centrali energetiche nucleari o a combustibile potrebbero essere eliminate.
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