“L'impatto ha causato un lampo quasi 10 volte più brillante di qualsiasi altro fenomeno visto in precedenza”. Effettivamente, come rivela il sito ufficiale della NASA, si tratta della più grande esplosione mai osservata da quando è cominciato il programma.
Secondo i ricercatori dell'agenzia spaziale americana, l'impatto potrebbe essere stato causato da una 'pioggia di meteore'. Cooke, infatti, crede che l'impatto lunare sia parte di un evento più grande che ha interessato sia la Luna che la Terra:
“Nella notte del 17 marzo, le telecamere della NASA e della University of Western Ontario hanno individuato un insolito numero di meteore”, spiega Cooke. “Queste palle di fuoco stavano viaggiando lungo orbite quasi identiche tra quella della Terra e della Fascia degli Asteroidi”.
Questo significa che la Terra e la Luna sono state bersagliate dai meteoriti quasi nello stesso momento. “La mia ipotesi è che i due eventi siano collegati e che il grappolo di meteore abbia interessato l'intero sistema Terra-Luna”, continua Cooke.
Uno degli obiettivi del programma di monitoraggio lunare è quello di individuare eventuali corpi celesti che costituiscano una potenziale minaccia per il sistema Terra-Luna: secondo la NASA, l'evento del 17 marzo è stato un buon candidato.
Ron Suggs, analista presso il Marshall Space Flight Center, è stato il primo a notare l'impatto mentre osservava un video digitale registrato da uno dei telescopi del programma di monitoraggio. “E' sbucato da destra ed era molto brillante”, ricorda il ricercatore.
Gli astronomi pensano che si tratti di una roccia di circa 40 chili con un diametro di circa 4 metri, che ha colpito al Luna ad una velocità di circa 56 mila miglia orarie, causando un'esplosione pari a quella di 5 tonnellate di TNT.
Da quando il programma di monitoraggio è cominciato, nel 2005, la NASA ha registrato più di 300 impatti lunari, la maggior parte dei quali molto meno brillanti dell'evento del 17 marzo.
Dopo queste osservazioni. ora tutti si chiedono se è veramente sicuro mandare astronauti sulla Luna o costruirvi basi lunari.
“Non c'è dubbio che ricerche come queste possono fornire preziosi dati per dari un'idea agli astronauti futuri su cosa aspettarsi”, spiega Cooke. “Sicuramente, continueremo a tenere d'occhio il sistema Terra-Luna, continuando a studiare l'evento del 17 marzo”.
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