Misteriosi umanoidi alti attorno ai due metri sono stati
incontrati da un gruppo di alpinisti durante una escursione sulle
pendici del vulcano messicano Popocatepetl, già noto agli 'addetti ai lavori' per il suo alto tasso di coinvolgimento con UFO e sfere di luce.
La clamorosa vicenda è stata diffusa tramite il canale ufologico di Jaime Maussan TercermilenioTV da Yohanan Diaz famoso ufologo messicano che ha raccolto la testimonianza di prima mano e che vediamo nel video in fondo articolo.
Protagonisti sono stati l'alpinista Guillermo Vidales esperto del
suddetto vulcano e il suo gruppo di soccorso alpino locale i quali, i
primi giorni di questo mese di dicembre, mentre erano occupati in una
escursione in prossimità del cratere si sono imbattuti in degli strani
esseri umani dall’aspetto esile e molto alti privi del
classico abbigliamento e attrezzatura specializzata d'obbligo sui 4000
metri di altitudine. Questi esseri stranamente si aggiravano in salita
tra le rocce laviche con tanta agilità e velocità. Cosa impossibile per
un comune essere umano.
Vidales spiega nell'intervista che la zona è interdetta al pubblico (e
questo è noto a tutti, da anni) poichè il vulcano è attivo e incombe in
qualunque momento il pericolo di una eruzione lavica e quindi l'accesso
al cratere è permesso, quando opportuno, solamente ai ricercatori e
geologi accompagnati dagli esperti del soccorso alpino. Questi
"intrusi"- che evidentemente non potevano essere nè alpini e nè studiosi
- camminavano molto velocemente nel risalire le pendici del cratere in direzione del picco del "Labio Superior" e tutto ciò è apparso molto strano agli occhi del gruppo alpino.
UNO DEI TANTI OGGETTI LUMINOSI DI ORIGINE IGNOTA RIPRESI DALLE WEBCAM |
Vidales riferisce inoltre che hanno visto delle impronte di piedi
molto grandi nel punto dove sono passati questi esseri, e, nella parte
posteriore, nel tallone, c'era un foro, presubilmente impresso da una
specie di appiglio appartenente ai calzari di questi esseri che
sembravano fare molti metri con pochi passi, senza fermarsi e senza
alcuna fatica. Non portavano il classico abbigliamento richiesto in alta
montagna. Tutto questo ha scioccato il gruppo.
"La squadra di soccorso alpino ci mette 3 o 4 ore a risalire questa zona. Gli esili esseri ci hanno messo solo 5-10 minuti.
E' stato scioccante. Andavano a una velocità che non era normale per
chiunque, a causa del terreno, del vento e delle condizioni
meteorologiche" - racconta Vidales.
"Non erano abbastanza vicini a noi per potergli parlare e salivano molto più velocemente di qualsiasi persona normale", continua,
"lo specialista del team ha detto che questi esseri avevano uno strano
artiglio nella parte posteriore della gamba ed è per questo che
camminavano veloci nel ghiaccio, questo pensiamo. Hanno lasciato
impronte che non erano umane, non erano simili all'equipaggio che
noi usiamo in montagna. Avevano una sorta di artiglio ai calzari
qualcosa di simile a un lungo ago. Abbiamo supposto che questo era il
perchè risalivano con tanta agilità la pendice del vulcano".
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