Lo indica l'analisi dei meteoriti. I rover che la stanno cercando
Sotto la superficie di Marte si nascondono tutti gli ingredienti necessari per sostenere la vita. Lo indica la composizione dei meteoriti
distaccati dalla crosta marziana e caduti sulla Terra: messi a contatto
con l'acqua, come quella che potrebbe scorrere nel sottosuolo del
Pianeta Rosso, danno vita a reazioni chimiche che producono l'energia necessaria alla sopravvivenza di microrganismi,
simili a quelli che vivono nelle buie profondità della crosta
terrestre. Lo ha scoperto il gruppo internazionale guidato da Jesse
Tarnas, ricercatore del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa e
dottorando alla Brown University negli Stati Uniti. Lo studio,
pubblicato su Astrobiology, alimenta ancora di più l'attesa per i
risultati delle esplorazioni del pianeta, mai così affollato come in
questo periodo.
Sulla sua superficie è già attivo da quasi nove anni Curiosity, il rover della Nasa che ha scoperto l'esistenza di antichi laghi e di condizioni favorevoli alla vita nel passato di Marte. A questo si è aggiunto da poco Perseverance, destinato a raccogliere i primi campioni del suolo marziano che nel 2031 saranno riportati sulla Terra.
Da febbraio è in orbita anche la missione Hope degli Emirati Arabi Uniti, che studierà l'atmosfera marziana, mentre a maggio la prima missione cinese su Marte Tianwen-1 rilascerà il suo rover, che le autorità hanno appena chiamato 'Zhurong'
come il dio del fuoco per "accendere la fiamma dell'esplorazione
planetaria della Cina". A queste missioni dovrebbe aggiungersi nel 2022
l'europea ExoMars, l'unica progettata per cercare la vita fino a due metri di profondità. Le sue indagini potranno dare un assaggio di quello che il pianeta nasconde nel sottosuolo.
"Ovunque ci sia acqua di falda su Marte, c'è una buona possibilità di
avere sufficiente energia chimica per sostenere vita microbica", dice
Jesse Tarnas del Jpl della Nasa. L'energia a cui fa riferimento è quella
prodotta da reazioni come la radiolisi, che si
verifica quando elementi radioattivi presenti nelle rocce reagiscono con
l'acqua intrappolata in pori e fratture del suolo. La reazione scinde
la molecola d'acqua nei suoi componenti: l'idrogeno, che si dissolve
nell'acqua restante, e l'ossigeno, che viene acquisito da minerali come
la pirite per formare minerali solfati. Alcuni microrganismi possono
fare il pieno di idrogeno come fosse combustibile e usare l'ossigeno dei
solfati per bruciarlo.
Lo studio, in particolare, dimostra che gli
ingredienti per queste reazioni sono presenti in abbondanza in diversi
tipi di meteoriti marziani, soprattutto le brecce di regolite,
provenienti da rocce della crosta vecchie di più di 3,6 miliardi di
anni.
"Si tratta di un lavoro molto interessante per le sue
implicazioni nella ricerca della vita su Marte», commenta su Media Inaf
Roberto Orosei, il ricercatore dell'Istituto Nazionale di Astrofisica
(Inaf) che nel 2018 ha guidato uno studio che indicava la possibile
esistenza di un lago sotterraneo sotto una calotta di ghiaccio nelle regioni meridionali di Marte.
Nel sottosuolo del pianeta, spiega l'esperto, "si arriva a un punto in cui l'acqua nel terreno è liquida e la vita potrebbe essere possibile. Il problema, per chi volesse prelevare campioni, è che la profondità a cui ciò avviene è, per quanto ne sappiamo, superiore al chilometro. Questo pone una sfida tecnologica difficile, ma la posta in gioco è così alta che spero che un giorno si possano trovare le risorse per affrontarla e vincerla".
Commento di Oliviero Mannucci: Che bella notizia che è uscita! Ma per me non è certo una novità. Chimi conosce bene sa quante volte ho detto che su Marte c'è vita. E ora permettetemi di mandare a cagare tutti coloro ho informato di questa notizia nel corso degli anni, astrofili, astronomi,esobiologi della minchia, e che facevano la faccine da cazzo. Bene adesso, andate a cagare, e rimanete sulla tazza del cesso per il resto della vostra vita, che quello è il vostro posto naturale. Molti si domanderanno perchè tanta acredine da parte mia verso queste persone? E'presto detto! Coloro che non ragionano con il loro cervello, perchè hanno il QI al pari delle amebe, seguono il pensiero prevalente, in quanto non sono capaci di fare altro. E se arriva qualcuno, che evidentemente ne sa più di loro, perchè ha studiato più di loro, non solo si permettono di prenderti in giro, ma ti considerano un eretico da allontanare dalla lor cerchia di amicizie. Poi quando li incontri e gli fai presente che si sbagliavano, in quanto le notizie evidenziano quanto avevo ragione, dicono: Ma lo dicevo sempre anche io, non ti ricordi? Ecco quelli che fanno così, non devono andare a cagare una volta, ma per sempre. Coglioni! E adesso voglio vedere quando verrà confermata l'esistenza di vita complessa ( pesci ) nell'acqua presente nel sottosuolo marziano.
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