Secondo il ministero della Difesa della Corea del Sud, la Corea del Nord oggi ha effettuato un nuovo lancio di un missile a breve gittata. L'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap scrive che secondo la fonte del ministero sudcoreano «Il missile sarebbe caduto nel Mar del Giappone. Il tipo di missile così come l'ora esatta del lancio non sono stati comunicati».
La Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc) ha cominciato con il lancio di tre missili sabato ed uno domenica. Secondo i sudcoreani si tratta di missili in grado di coprire circa 120 km e quello lanciato domenica aveva una direzione nord-est ed è caduto probabilmente in acque nordcoreane, mentre i 3 lanciati sabato sarebbero precipitati in acque internazionali. Non si tratta dei temuti missili Musudan a media gittata e la sensazione è quella di trovarsi di fronte all'ennesima dimostrazione di forza del regime nazional-stalinista della Rdpc che in realtà è un bluff che nasconde una profonda debolezza.
Il segretario generale dell'Onu, il sudcoreano Ban Ki-moon ha espresso la sua preoccupazione per le provocazioni e le tensioni nella penisola coreana e in un comunicato la Nazioni Unite sottolineano che «L'ultima azione arriva nonostante i ripetuti inviti da parte della comunità internazionale, tra cui Ban Ki-moon e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, alla Corea del Nord ad astenersi da qualsiasi azione che potrebbe aggravare le tensioni nella penisola. A febbraio, la Corea del Nord ha effettuato il suo terzo test nucleare a lungo minacciato, una mossa che è in violazione delle sanzioni del Consiglio di sicurezza e che ha richiamato una diffusa condanna, anche da parte del segretario generale. Il test ha indotto il Consiglio di Sicurezza ad inasprire le sanzioni sul commercio e le banche del Paese, così come sui viaggi per alcuni determinati funzionari». Dopo queste nuove sanzioni La Corea del nord ha rotto l'armistizio del 1953 che pose fine alla guerra di Corea.
Il portavoce di Ban Ki-moon ha detto che «Il Segretario generale resta preoccupato per le provocazioni e le tensioni nella penisola coreana, soprattutto in considerazione dei rischi di errore di calcolo e della pericolosa escalation. Il Segretario generale è pronto a contribuire a facilitare il processo di pace e di costruzione della fiducia nella penisola coreana».
Ma mentre tutti invocano la calma i nordcoreani hanno pensato bene di sequestrare un peschereccio cinese, cioè dell'unico grande Paese che ancora sostiene di malavoglia il regime dinastico-comunista di Pyongyang. Secondo quanto riportano oggi i media cinesi, una nave pattugliatrice nordcoreana ha sequestrato un peschereccio cinese che fa base nel porto di Dalian e la Rpdc sta chiedendo all'armatore cinese 100.000 dollari per rilasciare i 16 membri dell'equipaggio.
Il sequestro sarebbe avvenuto il 4 maggio nel Mar Giallo e la Corea del nord dice che i pescatori cinesi erano penetrati nelle sue acque territoriali. L'ambasciata cinese a Pyongyang dice che sta premendo sul governo della Rpdc perché liberi immediatamente i pescatori e restituisca l'imbarcazione.
Non è il primo incidente di questo tipo: nel maggio del 2013 una cannoniera nordcoreana sequestrò ben tra pescherecci cinesi con 29 persone a bordo e recentemente la marina militare nordcoreana ha sequestrato imbarcazioni cinesi chiedendo denaro per rilasciarle.
Intanto, nonostante missili e sequestri di pescherecci, la Corea del sud, pur definendo «Deplorevoli le ultime provocazioni», sta chiedendo alla Rpdc di riprendere il dialogo per riaprire il complesso industriale inter-corano di Keasong. Il ministero dell'unificazione di Seoul ha invitato il Nord a «Smettere di lanciare missili ed a riprendere i colloqui».
Le aziende sudcoreane chiuse dai nordcoreani a Keasong sono in grande sofferenza e la situazione di instabilità si sta riflettendo su tutta l'economia sudcoreana e probabilmente con ancora più forza sulla già disastrata situazione nordcoreana.
Fonte
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.