Alieni, la scienziata Lina Tomasella: "Esistono, lo dimostra la matematica"
L'astronoma italiana che studia le onde gravitazionali: "Altre vite? È statistica..."
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Lina
Tomasella
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L'esplorazione dello spazio di Lina
Tomasella è partita dal sottosuolo: «In effetti la prima passione è
stata la biologia e facevo la speleologa nelle grotte di Veneto e
Friuli. La bio-speleologa esattamente». Adesso è
passata dall'altra parte dei misteri dell'esistenza: è ricercatrice
presso l'Inaf-Osservatorio Astronomico di Padova, nonché coordinatrice e
responsabile delle attività dell'osservatorio di Asiago, quello che ha i
più grandi telescopi ottici d'Italia. In più è nel Gruppo Italiano
Gravita, che si occupa degli studi sulle onde gravitazionali, nei quali
il nostro Paese ha raggiunto i risultati raccontati giusto due giorni
fa. Grazie allo strumento Virgo, a Cascine.
E dunque, cosa scopriremo ancora adesso?
«Beh, chi può dirlo. Negli ultimi anni le scoperte aumentano. E così anche i misteri».
Come si comincia a fare l'astronoma?
«Essendo
appassionati di scienze, naturalmente. Io in realtà sapevo di voler
fare la ricercatrice e ho partecipato anche alla prima edizione del
concorso per i giovani scienziati d'Europa, nel 1989. L'ho vinto con uno
studio sulla tossicità dei coloranti».
E lo spazio che c'entra?
«Tutto c'entra con lo spazio. Diciamo che un dottorato un Astrofisica ha cambiato la mia strada».
Negli ultimi tempi le notizie in arrivo dall'universo si sono moltiplicate...
«Certo,
è perché abbiamo ancora più conoscenze. Poi ci sono segnali spaziali
che ancora non riusciamo a capire, ed è per quello che sogniamo che
arrivino da qualche civiltà extraterreste».
Però?
«Però
prima di tutto uno scienziato deve studiare e catalogare; e col tempo
si riescono a capire cose incomprensibili. Prendiamo come esempio le
pulsar, oggetti densi che ruotano velocemente. All'inizio non si sapeva
come fossero: funzionano come un faro, il segnale arriva con periodo
rotazione. Facile pensare che possa essere un messaggio da un'altra
specie. Poi però sono stati fatti i calcoli, e...».
Lo spazio è matematica?
«Sicuramente:
quello è il motore. Anzi: è il linguaggio con cui l'universo si
esprime. Esistono delle costanti che ormai sono conosciute. E ci aiutano
a capire ciò che sembra imperscrutabile».
Per esempio?
«La
struttura dell'universo è a spugna, con vuoti e filamenti che
contengono le galassie. Tutto rispecchia le condizioni iniziali della
sua formazione e le successive evoluzioni. Il Big Bang ha insomma dato
le regole base, il resto è equazione».
Ora sappiamo anche che esistono pianeti abitabili.
«Dal
1995 ad oggi, quando è stato scoperto il primo, le tecniche si sono
raffinate. Presto, grazie ai nuovi telescopi, potremo studiare anche la
loro atmosfera».
Lo spazio è matematica: ma è anche filosofia?
«Noi
siamo scienziati, le interpretazione personali non lo sono. Noi
studiamo e arriviamo a un punto. Per dire: ciò che era prima del Bing
Bang non è scienza perché i modelli matematici in questo caso possono
dare risposte, ma non certezze».
Sì, ma l'astronomo si fa delle domande?
«Ma
certo: la curiosità è il motore della nostra professione. Scienza e
religione sono cose separate. Però arrivi un punto in cui qualche
domanda te la fai, anche se il nostro compito è dare risposte attraverso
i dati».
E la domanda resta sempre la stessa.
«Se
c'è vita nell'universo? Certo, è una questione statistica: con così
tanto spazio e così tanti soli, ci sono tantissimi pianeti. La
difficoltà dalle difficoltà di comunicazione vista la distanza e dal
rapporto spazio-tempo. E curvare l'universo per trovare scorciatoie per
ora è pura fantasia».
Quindi, gli alieni...?
«Esistono. Lo dice la matematica».
Fonte
Commento di Oliviero Mannucci: Sono lieto di vedere che alcuni scienziati stiano cominciando ad aprire la loro mente all'esistenza degli esseri alieni. Però devo dissentire con la dottoressa sull'affermazione fatta:
«Ma
certo: la curiosità è il motore della nostra professione. Scienza e
religione sono cose separate. Però arrivi un punto in cui qualche
domanda te la fai, anche se il nostro compito è dare risposte attraverso
i dati».
scienza e religione sono cose separate, anzi....! Il problema è che i scienziati continuano ad applicare il famigerato metodo scientifico materiale, che scientifico non è, in quanto si basa sull'osservazione dei fenomeni con sensi umani che sono limitati. I fenomeni osservati, sono fenomeni che appartengono alla dimensione materiale, e quindi effimeri, in quanto temporanei. Se si utilizzasse il metodo scientifico spirituale, che attraverso un lavoro su se stessi ti porta ad osservare fenomeni eterni, allora si avrebbe la vera scienza, quella che molti scienziati materialisti non sa neanche dove sta di casa.
A tal proposito consiglio a tutti, anche alle persone più prevenute sull'argomento alieni, questo bellissimo testo della NASA: Archaelogy,antropology, and interstellar communication che potrete scaricare in pdf cliccando sul link appositamente creato. Il libro in questione scritto da diversi esperti, conferma in pieno le tesi della dott.ssa Tomasella, dicendo in sintesi, che le testimonianze storiche presenti sulla Terra sul passaggio di razze extraterrestri sono così tante e tali, che non si dovrebbe più mettere neanche lontanamente in dubbio una realtà del genere. Io me lo sono letto già tre volte e lo consiglio veramente a tutti. Ricordate: il cervello è come un paracadute, funziona solo quando si apre.
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