Segnalo, e vi do “in pasto”, una bella riflessione uscita
nelle scorse settimane sul Manifesto. Tema? Il famoso contatto con
eventuali razze extraterrestri che, se davvero dovesse avvenire su larga
scala (quindi con la famosa “pistola fumante” che metterebbe tutti
d’accordo), manderebbe in soffitta per sempre la narcisistica solitudine
di noi terrestri. A voi il succo dell’articolo e dei concetti, davvero
molto intriganti.
“Il filosofo della scienza dell’Università di Padova, Telmo Pievani, nota che «nel nostro immaginario, gli Alieni irrompono quasi sempre all’improvviso. Stiamo invece facendo esperienza di una graduale acclimatazione all’idea che non siamo soli nell’universo, alla consapevolezza che il cosmo brulica di altre forme di vita. Se ciò è vero, significa che nei prossimi decenni quel cambiamento filosofico e scientifico radicale s’impadronirà di noi lentamente ma irreversibilmente, e ci abitueremo all’idea di avere altri compagni nell’universo». E questo, dice Pievani, «ci farà sentire meno soli e meno eccezionali, meno ossessionati dalla nostra narcisistica solitudine terrestre. Impareremo a dare meno importanza a ciò che ci divide come esseri umani e più a ciò che ci unisce. Molti comportamenti ci appariranno finalmente nella loro immensa e inutile stupidità. Le religioni non moriranno, credo, ma si trasformeranno: nella chiesa cattolica si stanno già preparando a riadattare la dottrina per includere gli Alieni!». Quanto alle scienze, «si tratterà del più grande esperimento evoluzionistico mai realizzato: cioè capire se la vita su due pianeti diversi si evolve in modo completamente diverso a causa di parametri planetari differenti, oppure se l’evoluzione porta sempre a forme via via più complesse e intelligenti a modo loro. Io ne dubito, ma qualcuno ne è convinto»”.
Flavio Vanetti
Fonte
Commento di Oliviero Mannucci: A proposito di religioni, voglio far presente che nella antica scienza Vedica, che io seguo, gli alieni ci sono sempre stati. Si parla di dimore aree abitate da esseri sovraumani, chiamati esseri celesti o Deva. I Veda spiegano che tutti i pianeti dell'universo materiale in cui ci troviamo, sono abitati, anche le stelle ( da esseri di luce) e parlano anche delle varie forme di vita nella multidimensionalità della realtà . Se arrivo sulla Luna, e non vedo nessuno, non significa che non ci sia nessuno veramente, significa solo che non percepisco le altre dimensioni in cui vivono milioni di esseri viventi.Ci tengo a dire, che questo riguarda anche tutti gli altri universi materiali diverso dal nostro, il più piccolo di tutti. 5000 anni fa la scienza Vedica ha anticipato cose, che la scienza materiale ha raggiunto in seguito o raggiungerà in futuro. Pianeti come corpi sferici, le enormi distanze stellari, i vimana e tanto altro ancora. Ma gli scienziati umani, che credono solo a ciò che vedono, sono ben lontani dalla realtà, soprattutto utilizzando il famoso, ma alquanto limitato metodo scientifico basato sulla osservazione dei fenomeni attraverso i limitati sensi dell'essere umano. Siamo circondati da tante cose che non vediamo, raggi infrarossi, raggi ultravioletti, raggi alfa, beta, gamma; onde radio, infrasuoni, ultrasuoni e via dicendo.Non li vediamo ma ci sono e così tante altre cose che verranno scoperte più avanti, ci sono, ma non siamo in grado di percepirle. Ricordate il cervello è come un paracadute, funziona solo quando è aperto! Un saluto.
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