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La sorpresa comincia a rivelarsi dal sottotitolo: “Quale Stella?”. La “Stella” a cui Padre Marco Ardu fa riferimento nel suo libro è quella che, per l'iconografia cristiana, avrebbe guidato i Re Magi sino alla grotta in cui si trovava Gesù bambino. Cosa era in realtà quella entità luminosa? Non una stella cometa, come vuole la tradizione, ma forse un Ufo. Il frate francescano argomenta a lungo la sua teoria: «Da chi era composta “la moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio? La notte di Natale a Betlemme?.... Parlano, si fanno capire , sono credibili da uomini di questa terra. Potrebbero guidare “macchine aeree” che accendono luce. Tale luce come potrebbero chiamarla gli uomini che a quei tempi non conoscevano gli aerei?». La risposta è scontata: “Stella”.
«A mio parere – scrive il francescano – anche ai Magi i “messaggeri” apparvero la notte di Natale e essi videro la luce che chiamarono stella». E se quella "stella" «probabilmente faceva luce anche di giorno» forse era il prodotto di una tecnologia avanzatissima, usata da una civiltà non terrestre che, sempre secondo il religioso, ha avuto il compito di annunciare la nascita del Cristo.
La questione della Stella è centrale nel libro, ma altrettanto centrale è la questione dell’esistenza di extraterrestri: «Non ho mai letto che solo l'uomo è formato di anima e corpo. Non mi sembra impossibile che esistano esseri non terrestri, se non uguali, almeno simili all'uomo»
La Chiesa stessa sarebbe convinta di questo. Nella prefazione il professor Antonio Murziani cita un episodio che sarebbe accaduto nel 1961 all'allora pontefice Giovanni XXIII: «Papa Roncalli, passeggiando nei giardini di Castelgandolfo, insieme col suo segretario monsignor Capovilla, fu avvicinato da un essere alieno, simile a noi terrestri, sceso da un disco volante, atterrato insieme a altri nelle estreme vicinanze. Secondo i cronisti del periodo, Papa Giovanni si avvicinò a quell'essere e parlò con lui. Alla fine dell'incontro disse a monsignor Capovilla: “I figli di Dio sono dappertutto, anche se, a volte, abbiamo difficoltà a riconoscere i nostri fratelli”. Parole mai smentite
da monsignor Capovilla, oggi cardinale». Fantasie? Pensieri in libertà? Padre Marco chiarisce la natura non scientifica e neppure dottrinale del libro: «Chiedo perdono se dovessi dire sciocchezze e, quindi, cose totalmente false. Certo non lo faccio di proposito, ma solo per sbaglio».
Roberto Petretto
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