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Thursday, February 15, 2018

La NASA si prepara a creare la prima base lunare orbitale a partire dal 2020

La NASA ha in programma di tornare presto sulla Luna - uno degli obiettivi stabiliti dall'attuale amministrazione statunitense - tuttavia questa volta non si limiterà ad una semplice missione esplorativa. L'agenzia ha infatti intenzione di costruire la prima base lunare orbitale, con lo scopo di creare un nuovo laboratorio spaziale, offrire un punto di attracco per tutte le future missioni verso la Luna e porre un'importante base di partenza per il prossimo grande salto, ovvero il viaggio verso Marte.

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La notizia arriva in seguito alla presentazione del bilancio 2019, all'interno del quale la NASA ha cominciato ad includere le prime voci di spesa che porteranno alla creazione del Lunar Orbital Platform-Gateway a partire dal 2020. La base sarà composta da un modulo propulsore, quasi totalmente alimentato con energia elettrica, delle aree abitative, una centrale energetica e diverse zone logistiche. Saranno presenti anche dei punti di attracco e delle camere di compensazione per permettere le classiche passeggiate spaziali.
Parte dei moduli verranno messi in orbita attraverso il programma Space Launch System della NASA, il cui debutto è atteso proprio per il 2020, e i razzi commerciali dei suoi partner - probabilmente SpaceX e il suo Falcon Heavy - mentre l'assemblaggio della base avverrà interamente nello spazio. Il sistema di propulsione della base le permetterà di mantenere una posizione stabile nell'orbita lunare e le consentirà di muoversi al suo interno in base alle necessità, in modo da massimizzare gli utilizzi della piattaforma nel corso di tutto il suo arco vitale.
La Luna è nuovamente al centro degli interessi della NASA. Dopo quasi 50 anni, l'uomo di appresta a tornare sul nostro satellite naturale, tuttavia questa volta potrebbe essere accompagnato da una stazione spaziale.
I moduli abitativi saranno gli ultimi ad essere assemblati e dovrebbero giungere in orbita entro il 2023. Questi permetteranno agli astronauti di affrontare missioni scientifiche e nello spazio aperto con una durata massima compresa tra i 30 e 60 giorni. In attesa che l'agenzia dia il via libera al ritorno dell'uomo sulla Luna, la NASA ha in mente di sfruttare il nuovo LOPG per inviare diversi robot sul satellite, in modo da preparare il terreno per i futuri allunaggi.
Tra i partner della NASA, sembrano figurare anche molti degli attuali partner del progetto ISS, e proprio la Stazione Spaziale Internazionale giocherà un ruolo di primaria importanza nelle prime fasi della missione. Le date descritte dalla NASA sono curiosamente molto simili a quelle che segneranno l'abbandono del supporto alla ISS da parte del governo USA.
L'annuncio di oggi potrebbe in parte spiegare le motivazioni di questa scelta: sembra infatti che gli Stati Uniti abbiano deciso di creare la propria stazione orbitante, spingendosi ben al di là dell'orbita terrestre. In ogni caso pare che il Lunar Orbital Platform-Gateway nasca con l'intenzione di collaborare con tutti i classici partner per porre le basi necessarie al viaggio verso Marte.


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