Insieme alla sua insegnante, una bambina irlandese ha scritto una lettera all’agenzia spaziale. Che le ha risposto, invitandola a continuare a coltivare la sua passione per l'astronomia
Cara O’Connor, una bimba di sei anni, di Cork, in Irlanda, ha scritto una lettera alla Nasa chiedendo all’agenzia spaziale di riqualificare Plutone: era uno dei nove pianeti del sistema solare e non lo è più, è stato riclassificato come un pianeta nano. Con l’aiuto della sua insegnante, ha spiegato le sue motivazioni, sperando di persuadere la Nasa a «renderlo di nuovo un pianeta»
«Penso davvero – ha scritto – che Plutone dovrebbe tornare a essere un pianeta principale come Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno, perché in un video che ho visto, intitolato Incontriamo i pianeti, Plutone proprio era alla fine», ha scritto. «In un altro video Plutone finiva nel cestino della spazzatura ed era spaventato dal pianeta Terra. Questo è veramente meschino perché nessun pianeta principale e nessun pianeta nano dovrebbero essere messi nel cestino».
Cara sogna di diventare un astronauta della Nasa e di «visitare tutti i principali pianeti, incluso Plutone». Ma nel frattempo, come ha detto all’agenzia spaziale, «dovete risolvere questo problema per me».
E anche se probabilmente l’appello della bimba non poterà a un cambiamento dello status di Platone, quella lettera non è caduta nel vuoto. James Green, direttore della Planetary Science Division della Nasa, le ha risposto.
«Sono d’accordo con te sul fatto che Plutone sia davvero forte – in effetti, chi avrebbe mai creduto che avesse persino un cuore? -. È un mondo affascinante che sembra essere in continua evoluzione. Per me, il punto non è tanto che Plutone sia o meno un pianeta nano, ma che sia un posto affascinante che dobbiamo continuare a studiare – ha risposto Green -. Spero che un giorno sia tu a scoprire un nuovo pianeta, e confido che se continuerai ad andare bene a scuola ti vedremo alla Nasa uno di questi giorni».
Cara spera davvero di scoprire un pianeta e ha già deciso che lo chiamerà Planet Unicorn. Intanto continua a tempestare i suoi insegnanti di domande sul perché esistano i buchi neri o sul fatto che lo sbarco sulla luna sia realmente accaduto. «Fa delle domande a cui non so rispondere – ha detto Sarah O’Donovan, che l’anno scorso era l’insegnante di Cara alla Glasheen Girls’ School di Cork -. È sempre interessata a cose che sono molto, molto al di sopra del livello di un bambino di 6 anni».
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