
Il modello americano GFS del NOAA sarà anche più preciso, più realista e meno severo nel definire l'ondata di freddo, ma
bisogna
ammettere che il modello della NASA per giorni è rimasto coerente con
le proprie posizioni e soprattutto con le proprie termiche che da lunedì ad oggi sono state aumentate soltanto di pochi gradi a 1500m.
Ne deriva come vedete un grosso lago gelido esteso nella giornata di martedì 27 febbraio a
gran parte del Continente, Italia compresa. Il nord e il medio
Adriatico sono raggiunti mediamente da isoterme di -14°C a 1500m, ma non
se la cava male anche il Tirreno, nonostante la schermatura
dell'Appennino.
Rispetto a ieri però il modello ha ceduto sulla persistenza del gelo sull'Europa e nel Mediterraneo perché
le carte successive mettono in evidenza la sua fuga netta verso ovest e
il potenziale aggancio con la depressione al largo del Portogallo (che
sbandiera da giorni ai 4 venti il modello GFS, contagiando un po' tutti)
ma qui con temperature più basse, dunque le conseguenze potrebbero
essere molto diverse, soprattutto in termini di estensione delle
nevicate nei giorni seguenti.
Infatti
è così! L'ultimissimo aggiornamento mostra proprio un aggancio alla
depessione al largo del Portogallo molto più proficua in termini di
precipitazioni rispetto al modello GFS; infatti ci sarebbe un
bel risucchio di correnti da est ancora gelide, prima dell'arrivo
dell'aria umida da ovest, un terreno sul quale depositare diversi
centimetri di neve, coinvolgendo persino la Toscana all'inizio.
Dunque NASA che si piega all'altro modello americano (GFS) ma non si spezza!
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