Strumenti dotati della tecnologia NASA usata per studiare le stelle invisibili all’occhio nudo e le galassie. Un sistema professionale che combina i droni volanti con la termografia a infrarossi e un software di intelligenza artificiale nato dalla collaborazione tra astronomi e ecologisti.
Già usati in Sudafrica, questi strumenti sono serviti per mettere in salvo i conigli di fiume, una specie a forte pericolo di estinzione. Droni sensibili al calore che potrebbero scovare i rinoceronti, ma anche i bracconieri che li cacciano al buio. Un software programmato dai ricercatori della John Moore University di Liverpool (LJMU), insieme ad alcuni esperti degli zoo del Regno Unito, studiando migliaia di immagini animali.
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«Con le termo-camere ad infrarossi, possiamo vedere facilmente gli animali come risultato del loro calore corporeo, giorno o notte, e anche quando sono camuffati nel loro ambiente naturale - spiega la Clara Burke, dottoressa e ricercatrice del progetto della LJMU -. Gli animali e gli esseri umani nella metratura termica “si illuminano” allo stesso modo delle stelle e delle galassie nello spazio siamo stati in grado di combinare le competenze tecniche degli astronomi con le conoscenze degli ecologi per sviluppare un sistema adatto a trovare automaticamente gli animali o i bracconieri».
Intanto a maggio gli astro-ecologisti effettueranno ulteriori ricerche in Malesia, per scovare gli oranghi, e in Messico, per le scimmie ragno, senza dimenticare il Brasile e i suoi delfini di fiume.
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