Dopo le ultime scoperte sul Pianeta Rosso, gli scienziati esperti in colonizzazioni di mondi extraterrestri hanno riconsiderato i tempi per cui Marte possa diventare un giorno un luogo adatto ad ospitare la vita. L’articolo apparso sulla rivista Nature Geoscience, ad opera del team di Desmond Moser della University of Western Ontario, spiega che dall’analisi di alcuni meteoriti marziani abbia anticipato di 500 milioni di anni lo sviluppo dei primi microrganismi.
Questa nuova datazione colloca lo sviluppo della vita su Marte a ridosso della fine dell’Intenso Bombardamento Tardivo finito circa 3,8 miliardi di anni fa, fenomeno che coinvolse tutti i pianeti del sistema solare interno.
Marte: un nuovo studio ipotizza che potremo viverci prima del previsto
Moser e il suo team hanno però ipotizzato che il fenomeno catastrofico sia potuto cessare prima delle datazioni convenzionali, proprio analizzando i cristalli presenti sui campioni di meteoriti provenienti dall’emisfero Sud di Marte.
Il coordinatore della ricerca Desmond Moser conferma quindi che gli “impatti di meteoriti giganti potrebbero avere accelerato il rilascio di acque dall’interno del pianeta, preparando il terreno per reazioni di formazione della vita”. E quindi il team sostiene che “parti della superficie di Marte hanno raggiunto temperature e pressioni abitabili 4,2 miliardi di anni fa”.
Con questa scoperta, se fosse accertata, si potrebbero riscrivere i paradigmi della formazione della vita non solo su Marte ma anche sulla Terra. Inoltre per Moser la recente scoperta farà da base per cercare e individuare specifici punti del Pianeta Rosso in cui ottenere nuovi campioni di vita aliena da analizzare.
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