La tecnologia ci rende brutti. Anzi, bruttissimi. Per ora ne abbiamo già un assaggio, che si sintetizza con quell' antipatia che coglie chi viene interrotto mentre sta navigando tra i post di Facebook, Instagram, oppure mentre scrive un messaggio Whatsapp, per esempio, o chi è concentrato in quella che sembra sempre essere la partita della vita con la playstation. Più si è giovani e più si è colpiti da questa "antipatia" che può produrre anche scatti isterici. Ma, oltre ai danni caratteriali, ci sono quelli fisici, non ancora del tutto visibili se non nelle schiene ricurve con gli occhi puntati sullo schermo. La trasformazione vera e propria - una sorta di addio all' homo erectus, nel senso che "sta dritto" -, è attesa per l' anno 2100. La schiena sarà incurvata a causa delle troppo ore passate davanti al pc. I muscoli del collo, poi, diventeranno più robusti per dover sostenere il peso di una testa perennemente inclinata sullo smartphone dando vita al "collo tecnologico". Pure le dita delle mani ne risentiranno: a furia di dover "scorrere" sullo schermo, assumeranno la forma di un artiglio, un uncino, che non è proprio un belvedere.
L'ANNO CHE VERRÀ
Le braccia, invece, nel nuovo anno che verrà, subiranno una sorta di piegamento fino a formare un angolo di 90 gradi. Come dire che la classica posizione che si assume quando si ha il cellulare in mano, diventerebbe la norma. E non finisce qui. Guardarsi negli occhi, nella remota ipotesi che ce ne fosse bisogno, potrebbe essere fatale. Si prevede, infatti, la "fuoriuscita" di una seconda palpebra, una sorta di finestra utile a filtrare l' eccessiva luce che arriva dai dispositivi elettronici. Oppure nell' occhio potrebbe palesarsi una "lente" con la funzione di bloccare la luce blu, quella emessa dai dispositivi elettronici di cui amiamo circondarci - dallo schermo del pc a quello del telefonino - che non è che poi faccia così bene alla salute. Pure la testa si fa più grande, secondo gli esperti, per proteggersi naturalmente dalle radiazioni.
LO STUDIO
A sviluppare lo sconcertante "prototipo" della nuova tipologia di essere umano è stata l' azienda Maples Holistics dopo che la TollFreeForwarding.com, compagnia telefonica specializzata nella fornitura di numeri verdi internazionali e che opera in più di cento paesi, le ha commissionato lo studio sulle possibili trasformazioni dell' uomo in relazione alla tecnologia. Detto fatto. La Maple Holistics, azienda che si occupa di prodotti di bellezza nel rispetto dell' ambiente, dopo le dovute analisi, ha quindi realizzato un modello di "uomo del futuro" in 3D, chiamato Mindy.
IL FUTURO
Difficile sapere se davvero l' uomo si ridurrà ad un Mindy che lo farebbe assomigliare sempre di più ad un alieno, così come si immagina che sia. Di certo c' è che secondo una ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista Scientific Reports del gruppo Nature, ai giovani starebbero spuntando le "corna". Non quelle dovute al tradimento del partner, ma all' uso del telefonino. in pratica, nella parte posteriore della testa si starebbero sviluppando dei picchi, una specie di protuberanze ossee, a forma di cono dovute alla continua inclinazione in avanti a cui la testa è sottoposta per guardare lo smartphone e che, a sua volta, comporta lo spostamento del peso della colonna vertebrale nella parte posteriore del cranio. Tra i 218 giovani presi in esame per la ricerca, il 41% presenta già una "corna" di tre centimetri. L' unico rimedio per non diventare Mindy è alzare lo sguardo, guardarsi negli occhi e fare ricorso alla parola.
Tiziana Lapelosa
Commento di Oliviero Mannucci: A tutti gli zombie digitali che camminano guardando il telefono. Zombie avvisato, mezzo salvato.
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