Il sistema si chiama E-Cat, la fusione fredda italiana, un modo di produrre energia usando l'atomo in modo inedito, inizia a ricevere approvazioni esterne all'ambiente di sviluppo.
L'idea è di Andrea Rossi, ingegnere italiano: L'E-Cat è una macchina che produce calore attraverso un processo nucleare a bassa energia, detto "volgarmente" fusione fredda. Una tecnica che genera energia a temperature molto più basse da quelle di fusione nucleare, allo stesso tempo in maniera più semplice e sicura.
L'idea della fusione fredda viene dal lavoro di Martin Fleischmann: le sue tecniche sono state oggetto di esperimenti in tutto il mondo, sempre discussi. Il lavoro di Rossi è uno di quelli che ora pare appartenere alla seconda categoria. E potrebbe essere l'uovo di colombo per la ricerca attuale. A sostenerlo è un articolo pubblicato su arXiv, il portale di scienza open access gestito dalla Cornell University.
Già diversi esperimenti condotti da Rossi in persona nel 2011 erano stati contestati per il fatto di non aver permesso alla comunità scientifica di controllare in modo approfondito le attrezzature utilizzate.
Per rispondere alle critiche mosse, l'inventore di E-cat ha passato la palla nelle mani di un gruppo di tecnici e scienziati a cui è stato chiesto di valutare se il generatore sia davvero in grado di produrre energia grazie alla fusione nichel-idrogeno.
E con dei risultati che ne dichiarano il funzionamento. A scriverne è Forbes, un giornale finanziario, prima di ogni pubblicazione scientifica.
L'ambiente della ricerca sull'E-Cat ci va cauto. E non è difficile immaginare che se l'E-Cat si rivelasse un progetto scalabile, in grado di produrre energia in quantità importanti, le ripercussioni non mancherebbero sul mondo accademico che finora non ha manifestato entusiasmo per l'idea di Rossi.
Forbes si sbilancia: "Forse il mondo cambierà davvero", scrive riferendosi ai test sull'E-Cat. A lungo rimandati e su cui per mesi non si sono visti aggiornamenti, tanto da far dubitare che Rossi avesse davvero qualche possibilità di verifica sulla sua idea.
Ma a sostenerla arriva ora il rapporto del professor Giuseppe Levi dell'Università di Bologna, con Evelyn Foschi, Torbjörn Hartman, Bo Höistad, Lars Tegnér e Hanno Essén, Roland Pettersson. Uno studio che dichiara come la LENR (low energy nuclear reaction) nell'E-Cat di Rossi possa generare rame e calore partendo da atomi di nichel e idrogeno.
Due sono gli esperimenti che hanno portato alle conclusioni: uno svolto nell'arco di 96 ore dal 13 al 17 dicembre 2012, e l'altro di 116 ore dal 18 al 23 marzo 2013. Le condizioni degli esperimenti erano differenti, ma il parere finale decretava il funzionamento di E-Cat.
I problemi comunque non mancano. Non ci sono dati sul rame prodotto, o sul combustibile utilizzato durante i test. Su questo, c'è riserbo da parte di Rossi. Sarebbe un composto di nichel, idrogeno e un catalizzatore mantenuto segreto.
La comunità scientifica denuncia poi la mancanza di "peer review", e stavolta entra in gioco anche un'azienda esterna, la Prometeon, unica licenziataria per E-Cat in Italia e a San Marino, che invece ne dichiara l'avvenuta esecuzione.
Tutti elementi che fanno pensare come anziché una certezza su E-Cat, stia per iniziare un percorso di ulteriori dubbi. Tra procedure scientifiche non ortodosse e parole di un certo peso che arrivano da Forbes: "O si tratta di una delle truffe più elaborate della storia della Scienza, oppure stavolta il mondo potrebbe cambiare davvero. La velocità di questo cambiamento dipende esclusivamente da Rossi". [repubblica.it]
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