Che abbiate 5 o 25 anni, se avete un'idea, provate a scrivere un messaggio per gli alieni. Perché 44 anni dopo la trasmissione più potente al mondo mai deliberatamente trasmessa nello spazio e indirizzata a forme di vita sconosciute, Arecibo ci riprova. Nel 1974 dall'osservatorio di Portorico, fra i più famosi al mondo, venne trasmesso dal Radiotelescopio allo spazio, indirizzato verso l'ammasso globulare di Ercole M13, a 25.000 anni luce di distanza, un messaggio destinato agli extraterrestri.
(Nota di Oliviero Mannucci: M13 si trova a 22 180 anni luce, precisamente. )
Conteneva informazioni sull'umanità: composto da 1679 cifre binarie
(numero scelto perché prodotto da due numeri primi - 23 e 73 - e
riordinabile in altrettante righe e colonne), il messaggio formava
un'immagine in grado di rappresentare elementi "utili" a un contatto con
gli alieni.
Seppur criticato, e comunque pensato per
una iniziativa di promozione del Radiotelescopio stesso e delle attività
astronomiche, il codice conteneva ad esempio i numeri atomici di
elementi come idrogeno, ossigeno e altri; la forma di un uomo
stilizzata, la rappresentazione del Dna o del Sistema solare, la sagoma
del radiotelescopio e perfino l'informazione sul numero della
popolazione terrestre, poco più di 4,2 miliardi di persone. Stavamo
mandando informazioni di come eravamo.
Oggi, a distanza di anni da quel 16 novembre, con la popolazione quasi raddoppiata (7,6 miliardi), da Arecibo sarà lanciato un nuovo ed aggiornato messaggio. Questa volta però l'osservatorio chiede aiuto attraverso un concorso: l'obiettivo è educare i giovani alle tecniche della Radioastronomia, avvicinarli allo spazio e alle attività di Arecibo, ma il "challenge" alla fine produrrà un reale messaggio per gli extraterrestri.
Per questo il concorso di Arecibo sarà destinato "dalla materna all'università" a tutti i giovani: verranno selezionate e formate "squadre intergenerazionali, multidisciplinari e internazionali di 5 studenti più un tutor (professore, scienziato, insegnante) che dovranno progettare il nuovo messaggio di Arecibo". Per risolvere il rompicapo su quale possibile segnale inviare tramite onde radio i team dovranno studiare, passare dei test e presentare i loro progetti sperando, nel 2019, di essere i fortunati autori del tentativo di contatto.
Nel 1974, quando fu inviato il primo insieme di codici binari, il
trasmettitore megawatt collegato su una antenna di 305 metri permise
l'eccezionale trasmissione in una porzione molto piccola del cielo. Oggi
il nuovo esperimento sarà arricchito dalle nuove competenze e
tecnologie conosciute e dovrà essere totalmente ripensato e adattato
alle conoscenze odierne. Resta però l'idea di fondo di un esperimento
"utile per indurci a pensare alle difficoltà di comunicare attraverso lo
spazio e il tempo e superare divari culturali" con "forme di vita
sconosciute".
Oggi, a distanza di anni da quel 16 novembre, con la popolazione quasi raddoppiata (7,6 miliardi), da Arecibo sarà lanciato un nuovo ed aggiornato messaggio. Questa volta però l'osservatorio chiede aiuto attraverso un concorso: l'obiettivo è educare i giovani alle tecniche della Radioastronomia, avvicinarli allo spazio e alle attività di Arecibo, ma il "challenge" alla fine produrrà un reale messaggio per gli extraterrestri.
Sebbene il primo non abbia mai
ricevuto una risposta, le idee del Seti (Search for Extra-Terrestrial
Intelligence, Ricerca di Intelligenza Extraterrestre) e il fascino di un
"messaggio in bottiglia" per ipotetici vicini di casa spaziali non cessano di esistere.
Nota di Oliviero Mannucci: non è vero che non ci sia stata una risposta, se si invia un segnale radio a 22 180 anni luce di distanza ci vogliono minimo 44 360 anni per riceverla e quindi attenendoci a questo assunto nessun scienziato può fare una simile affermazione, inoltre guardate il video qui sotto pubblicato e giudicate voi stessi se non abbiamo ricevuto una risposta, probabilmente da qualche astronave di passaggio che ha intercettato il messaggio lanciato dalla Terra molto prima del lontanissimo ammasso globulare di M13)
Amate dalla fantascienza e dalla letteratura, come nel romanzo Il quinto giorno di Frank Schätzing,
le fantasie su messaggi da ideare per comunicare con forme di vita
sconosciute continuano infatti ad ardere nella testa di scrittori,
scienziati e, potenzialmente, far sognare anche i ragazzi.
Per questo il concorso di Arecibo sarà destinato "dalla materna all'università" a tutti i giovani: verranno selezionate e formate "squadre intergenerazionali, multidisciplinari e internazionali di 5 studenti più un tutor (professore, scienziato, insegnante) che dovranno progettare il nuovo messaggio di Arecibo". Per risolvere il rompicapo su quale possibile segnale inviare tramite onde radio i team dovranno studiare, passare dei test e presentare i loro progetti sperando, nel 2019, di essere i fortunati autori del tentativo di contatto.
Commento di Oliviero Mannucci: Spero che questa volta il messaggio venga inviato verso stelle nel raggio dei 4 - 100 anni luce al massimo, in questo modo, sempre attraverso le obsolete onde radio tradizionali ( vedi su Google "onde radio scalari Tesla") che ci ostiniamo ad utilizzare per fare questo tipo di imprese del piffero, si potrebbe ricevere una risposta che può andare da poco più di 8 anni a massimo 200 anni. Un tempo sicuramente più ragionevole dei 44 360 anni di attesa per M13, tempo in cui la civiltà umana potrebbe anche essersi estinta vista la grande stupidità che la contraddistingue, soprattutto da parte di alcuni cosi detti "scienziati" che ignorando completamente la casistica ufologica continuano a perdere tempo in esperimenti ( leggi pure "fregnacce") di questo tipo. Il mio messaggio da inviare?!" Cari ET venite sulla Terra a prendere le teste di cacchio che ideano queste stronzate, farete fare sicuramente un grande passo avanti all'umanità tutta".
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