Spazio: ultima frontiera. Credere che si sia soli nell'universo è come credere che la Terra sia piatta. Come disse l'astrofisico Labeque al palazzo dell'UNESCO, durante il congresso mondiale del SETI di Parigi del Settembre 2008, " SOMETHING IS HERE", "Qualcosa è qui", e I TEMPI SONO MATURI per farsene una ragione. La CIA, l'FBI, la NSA, il Pentagono, e non solo, lo hanno confermato!
► DOCUMENTARIO che smonta la teoria della TERRA PIATTA: http://bit.ly/TerraPiattaDoc ► TERRA PIATTA: NUOVE INCREDIBILI PROVE: http://bit.ly/TerraPiattaTre ► La mia risposta a DINO TINELLI: http://bit.ly/DTinelli
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Eccoci qui con un nuovo video di COMMENTI IDIOTI, stavolta il tema
trattato è TERRA PIATTA. Si ragazzi, lo so che sembra assurdo, ma ci
sono persone sul nostro pianeta che credono che la terra sia piatta,
esistono veramente, e sono tra noi!!!
- 00:24 Ci mentono su tutto
- 01:11 Generazioni ingannate
- 02:11 Video verità
- 02:35 L'acqua non curva!
- 03:13 Confine della terra difeso militarmente
- 04:20 Cupola sulla terra
- 05:23 Sei un fesso se non ci credi
- 07:08 Fotografia reale della terra
- 08:06 Ingegneri incompetenti
- 08:40 Il treno non curva
- 10:35 ONU e Massoneria
- 11:02 Mi hanno scoperto!
Credits:
Song: Kevin MacLeod incompetech.com
Outro: Matthew Raetzel
Lunedì, un razzo indiano ha lanciato un veicolo spaziale diretto
verso la Luna da Sriharikota, un’isola barriera al largo della costa del
Golfo del Bengala. Questa missione Chandrayaan-2 è la seconda navicella
spaziale che l’India ha inviato sulla Luna,e rappresenta uno sforzo significativo per esplorare la superficie lunare e il suo potenziale come fonte di ghiaccio.
Il razzo GSLV Mark III è decollato lunedì dopo un ritardo di otto
giorni a causa di un problema tecnico e il lancio è proseguito
normalmente. “Oggi è un giorno storico per lo spazio, la scienza e la
tecnologia in India”, K. Sivan, presidente della Indian Space Research
Organization, ha dichiarato dopo il lancio.
L’India potrebbe diventare il quarto paese che manda un veicolo sulla superficie lunare
Sebbene questo sia il razzo più potente dell’India, il veicolo GSLV
ha solo poco più di un terzo della capacità di sollevamento di un razzo
Falcon 9, quindi il carico di 3,85 tonnellate deve seguire un percorso
tortuoso attraverso lo spazio per ottenere energia sufficiente per
raggiungere e poi stabilirsi in orbita lunare. Dovrebbe raggiungere
l’orbita attorno alla Luna a settembre.
Successivamente, il 7 settembre, il lander Vikram e il rover Pragyan
si separeranno dall’orbita e scenderanno sulla superficie della Luna. In
tal modo, l’India tenterà di diventare il quarto paese che riesce a far
atterrare dolcemente con successo un veicolo spaziale sulla superficie
della Luna.
Oltre a un piccolo rover, il lander indiano trasporterà 14 payload
scientifici. L’obiettivo principale è valutare l’ambiente lunare e
tentare di mappare i potenziali depositi di ghiaccio d’acqua sulla Luna.
La missione dovrebbe durare circa 14 giorni terrestri, la durata di un
giorno lunare in cui la luce solare è disponibile.
In precedenza, l’India aveva pilotato la missione Chandrayaan-1 sulla
Luna nel 2008. Questa consisteva in un orbita lunare e un dispositivo
di simulazione che aiutavano a confermare l’esistenza del ghiaccio
d’acqua sulla Luna. Quella scoperta ha contribuito a dare il via a
qualcosa di una corsa globale sulla Luna. India, Cina, e gli Stati Uniti
hanno tutti sviluppato missioni per valutare la quantità e la
disponibilità di quest’acqua per una varietà di scopi. Tra queste, la
produzione di carburante per missili rompendo l’acqua in idrogeno e
ossigeno.
The National Aeronautics and Space Administration (NASA) and its pursuit
of Mars will cross a milestone in 2020 with its Martian exploration
program. The American space agency has been developing robots to be sent
across to the unchartered mission since a couple of years now and is
looking at its humanoid robot, Valkyrie to establish a base on the Red
Planet.
A six-feet and two-inch semi-autonomous humanoid robot, Valkyrie was
designed with an ultimate goal by NASA, to help humans colonize the
Mars. The 300-pound robot has been prepped up with a number of
space-based trials by NASA’s Space Robotics Challenge. The robot can use
human tools and map its own path safely. It can freakily navigate well
across rocky terrain, thanks to its hydraulic power.
At first sight, the Valkyrie is an Iron Man look-alike with a glowing
circle on her chest marking her status. Inside the infrared-transparent
faceplate, you will find a whirring LIDAR sensor that constantly scans
the surroundings for objects and obstacles. The robot has dual brain -
two Intel iCore i7 computers which make sense of the sensors’ input.
Although Valkyrie was tested with a power cord in place, it can run on a
battery pack lasting a good one hour.
So basically, if you’ve ever watched the movie, The Martian, Valkyrie will pretty much recreate its plot, minus the part about growing potatoes.
There will be a host of cameras and sensor abound Valkyrie: a
Multisense SL camera on her head which combines laser, 3D stereo and
video, as well as extra ‘hazard cameras’ looking ahead and behind from
her torso. The 38 sensors on each three-fingered hand maintain dexterity
and control 44 degrees of freedom.
Space-based robots developed in the past like the Curiosity,
Opportunity and Spirit have so far relied on wheels to move around.
Replicating humans’ ability to walk is obviously, a robotics goal that
has been nearly achieved with Valkyrie. Its about time that we see her
replicas colonizing Mars and gauging the Martian environment for us,
before we start living in space.
Alcuni ricercatori dell’Università dell’Illinois riferiscono sulla rivista Astrobiology che
un rover preposto alla scansione della superficie di Marte alla ricerca
di prove della presenza di una qualsiasi forma di vita, abbia segnalato
l’opportunità di un più’ attento esame riguardo una particolare
tipologia di rocce, che ricorda molto da vicino una sorta di pasta
alimentare.
Terrazzamenti di travertino nel Mammoth Hot Springs, Parco Nazionale di Yellowstone (crediti: Ralf Broskvar)
“Sulla Terra, il batterio che
controlla la formazione di queste rocce è antico e prospera in ambienti
estremi, simili alle condizioni esistenti su Marte”, sostiene Bruce
Fouke, docente di geologia presso l’Università dell’Illinois, nonché
professore associato di microbiologia dell’Istituto Carl R. Woese per la
biologia genomica presso lo stesso Ateneo, che ha portato a termine uno
studio finanziato in proposito dalla NASA.
“Il nome del batterio è insolito, Sulfurihidrogenibium yellowstonense” – sottolinea il docente – “per cui lo chiameremo, più semplicemente, ‘Sulfuri‘.
“Questo batterio appartiene ad un lignaggio che si è evoluto prima
dell’ossigenazione della Terra, all’incirca 2,35 miliardi di anni fa”,
spiega Fouke. “Può sopravvivere in acque estremamente calde e correnti,
come quelle che sgorgano da sorgenti calde sotterranee; ha la capacità
di resistere all’esposizione alla luce utravioletta e di sopravvivere in
ambienti con livelli di ossigeno estremamente bassi, utilizzando zolfo e
anidride carbonica come fonti di energia.
“Nel loro insieme, queste caratteristiche lo rendono un candidato
ideale per la colonizzazione di Marte o pianeti simili a Marte”, dice
Fouke. “E poiché funge da catalizzatore per la genesi di formazioni
rocciose cristalline che, all’aspetto, ricordano strati di pasta
alimentare, potrebbe essere una forma di vita relativamente facile da
essere individuata, laddove se ne trovasse di analoga su altri pianeti”,
aggiunge il ricercatore.
“L’associazione di Sulfuri con rocce che sono uniche
per forma e struttura è in stretta relazione con il suo insolito stile
di vita”, dice Fouke. “In acqua che scorre velocemente, i batteri Sulfuri si agganciano l’uno all’altro, formando fili strettamenti avvolti che ondeggiano come una bandiera fissata ad un’asta.
Ora, l’andamento ondeggiante dei fili impedisce l’attacco di altri
microbi, che vengono inoltre scoragggiati anche dalla trasudazione da
parte dei Sulfuri di un muco scivoloso anti-aggressìone.
“Questi fili di batteri Sulfuri sono incredibilmente simili ad un tipo di pasta, le fettuccine; mentre alle estremità, restando in tema di pasta, somigliano piuttosto ad un altro tipo, i capellini”, ironizza Fouke.
Proprio per questa somiglianza, i ricercatori hanno usato una sorta di ‘forchette’per raccogliere i loro campioni dalla formazione rocciosa di Mammoth Hot Springs, nel parco Nazionale di Yellowstone.
Il team ha analizzato i genomi microbici, ha valutato quali geni
venivano attivamente tradotti in proteine e ha decifrato i bisogni
metabolici dell’organismo, racconta Fouke.
Ma non si è fermato qui.
I ricercatori hanno anche esaminato le capacità dei Sulfuri nel
costruire roccia, scoprendo che le proteine poste sulla superficie
batterica sono in grado di accelerare la velocità con cui il carbonato
di calcio (ossia il travertino) cristallizza dentro e attorno ai fili.
“Un miliardo di volte più velocemente che in qualsiasi altro ambiente naturale sulla Terra”, risponde Fouke.
Il risultato è la deposizione di ampie fasce di roccia indurita con una trama ondulata e filamentosa.
“Questa dovrebbe essere una forma di vita fossile facilmente
rintracciabile su altri pianeti per un rover”, assicura Fouke. “Se
scoprissimo questo tipo di roccia filamentosa su altri pianeti, sapremmo
che è una potenziale impronta digitale della vita.
“E’ unica; nessun’altra pietra ha questo aspetto, per cui sarebbe una prova certa dell’attività di microbi alieni”.
La NASA compie 61 anni e festeggia il compleanno
brindando ai suoi più grandi successi, tenendo sempre a mente i futuri
obiettivi da raggiungere.
Oggi la NASA spegne 61 candeline: era il 29 luglio
del 1958 quando l’allora presidente degli Stati Uniti, Dwight
Eisenhower, firmava la nascita della nota agenzia spaziale.
Da quel momento una serie di traguardi storici sono stati raggiunti
dall’uomo, che per la prima volta si era deciso a scoprire l’universo.
Il 5 maggio del 1961, l’astronauta Alan Shepard fu il primo a volare nello spazio, raggiungendo 187 km di distanza dalla Terra; Jurij Gagarin e John Glenn compirono invece un’orbita intera intorno al nostro Pianeta.
Il passo più importante nella storia della NASA rimane tutt’oggi il primo allunaggio, festeggiato di recente con il Moon Day in occasione del suo 50esimo anniversario. Era infatti il 20 luglio 1969 quando Neil Armstrong e Buzz Aldrin
toccarono con i propri piedi la superficie lunare, durante la missione
di successo Apollo 11. Sempre parlando di traguardi, nel 1983
l’astronauta Sally Ride fu la prima donna americana a entrare in orbita,
a bordo della Sts-7, circa vent’anni dopo dalla prima donna in assoluto
a compiere l’impresa (nonostante l’ammissione fu dichiarata
fallimentare), Valentina Tereškova.
Una storia, quella della NASA, costellata non solo di ottimi risultati ma anche di momenti bui: tra i più memorabili il disastro del Challenger,
che nel 1986 vide lo Shuttle sollevarsi da terra per appena 73 secondi e
dopo esplodere, causando la morte di tutto l’equipaggio.
L’agenzia spaziale ha mire ambiziose e si prefigge missioni sempre
più difficili da portare a termine: anzitutto il ritorno dell’uomo sulla
Luna entro il 2024, così come l’allunaggio della prima donna, e poi la colonizzazione di Marte in un futuro non troppo lontano (si parla del 2033, quando per la prima volta il genere umano tenterà di stabilirsi sul tanto ambito Pianeta Rosso).
Marte continua a stupire gli scienziati di tutto il mondo, che riescono sempre a trovare nuovi particolari e teorie sull'arido pianeta, la prossima destinazione del genere umano.
Dal 2017, Francois Costard,
uno scienziato del Centro Nazionale Francese per la Ricerca
Scientifica, sostiene una curiosa teoria che potrebbe spiegare
l'esistenza di una regione marziana chiamata Terrain Thumbprint.
Secondo lo scienziato Marte, circa tre miliardi e mezzo di anni fa, venne colpito da un asteroide, che creò un gigantesco tsunami alto 300 metri. Costard crede infatti di aver trovato il punto d'impatto del gigantesco asteroide, secondo quanto riportato dal Journal of Geophysical Research Planets. La teoria si basa sull'osservazione di alcune delle caratteristiche più strane di Marte, che possono essere spiegate solo da un evento così estremo.
Studiando le cavità della regione, il ricercatore si è focalizzato sul cratere Lomonosov, vecchio tre miliardi di anni e largo 120 chilometri. Oltre a rivelare ciò, la regione Terrain Thumbprint è molto interessante per scoprire la storia del pianeta.
Si pensa che Marte abbia perso la sua nomea di mondo acquatico circa 3.7 miliardi di anni fa, quando perse anche la sua atmosfera. Tuttavia, gli scienziati continuano a scoprire nuove prove sulla presenzadell'acqua anche dopo la scomparsa della sua atmosfera.
Se la teoria di Costard si rivelasse esatta, significa che sul Pianeta Rosso l'acqua (che ha creato lo tsunami secondo lo scienziato) potrebbe essere esistita fino a circa 3 miliardi di anni fa.
Un esopianeta individuato recentemente dalla missione Tess della NASA, di soli ne può vantare addirittura tre
Ltt 1445Ab, esopianeta individuato recentemente dalla missione Tess della Nasa, di soli ne può vantare addirittura tre: la scoperta – riporta Global Science – è stata effettuata da un gruppo internazionale di studiosi, coordinato dall’Haward-Smithsonian Center for Astrophysics e ad essa è dedicato l’articolo“Three Red Suns in the Sky: A Transiting, Terrestrial Planet in a Triple M Dwarf System at 6.9 Parsecs”, di prossima pubblicazione su The Astronomical Journal, ma già disponibile in anteprima sulla piattaforma arxiv.org. Ltt 1445, situato ad una distanza di circa 22,5 anni luce, è un sistema di tre nane rosse (in alto, immagine di Hubble) organizzate in maniera gerarchica: la stella A, l’oggetto primario e più brillante di Ltt 1445, orbita intorno alla coppia costituita dalle ‘colleghe’ B e C, mentre il ‘girotondo’ del pianeta Ltt 1445Ab si svolge intorno all’astro A. L’esopianeta, di tipo roccioso, è circa 1,35 volte più grande della Terra e oltre 8 volte più massiccio; il suo periodo orbitale è pari a 5,36 giorni e la sua superficie raggiunge una temperatura di circa 155°C. Ltt 1445Ab percorre un’orbita che lo porta, rispetto alla stella ospite, più vicino dell’annulus della zona abitabile di A e riceve da essa un irraggiamento pari oltre 5 volte quello del Sole. Allo stato attuale, Ltt 1445Ab è l’esopianeta più vicino ad avere come stella di riferimento una nana rossa e la sua collocazione, insieme alla profondità del transito planetario (0,2%), lo rende particolarmente interessante per effettuare studi sulla sua atmosfera mediante analisi spettrali; Ltt 1445Ab, inoltre, è anche il secondo esopianeta in transito più vicino individuato sinora (il primo posto spetta al sistema di Hd 219134, che si trova a 21 anni luce di distanza).
Secondo gli autori della ricerca, infine, la presenza di un pianeta in Ltt 1445 fa balenare la possibilità che l’intero sistema sia complanare: una configurazione del genere potrebbe derivare dalla frammentazione di un solo nucleo protostellare, avvenuta in un periodo molto antico. Tess (Transiting Exoplanet Survey Satellite), il cui compito è andare a caccia di esopianeti con il metodo del transito, ha intrapreso il suo viaggio nello spazio il 18 aprile 2018 a bordo del vettore Falcon 9 di SpaceX; l’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, che ha coordinato lo studio, è tra le istituzioni partner della missione.
La Luna un sogno che gli piacerebbe realizzare. Primo collegamento dalla Stazione Spaziale
Lo spazio è il luogo ideale per lanciare l'allarme sugli effetti del
riscaldamento globale sulla Terra: lo ha detto l'astronauta Luca
Parmitano nel primo collegamento con i giornalisti dalla Stazione
Spaziale Internazionale, organizzato dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa)
presso il Museo Nazionale della Scienza e Tecnica "Leonardo da Vinci"
di Milano. "Negli ultimi 6 anni ho visto deserti avanzare e ghiacci
sciogliersi, spero che le nostre parole possano allarmare davvero verso
il nemico numero uno di oggi".
Luca Parmitano ha detto inotre che "i dati dell'Esa ci dicono molto
sul riscaldamento globale e da qui l'osservazione umana potrà
raccontarlo ulteriormente, per fare sì che chi ha in mano le redini
possa fare tutto il possibile, se non per invertire questo trend, per
rallentarlo e fermarlo". Astroluca, mi poace l'idea di poter andare sulla LunaAd
AstroLuca piace l'idea di andare sulla Luna e non esclude che un giorno
questo sogno possa realizzarsi: l'astronauta Luca Parmitano lo ha detto
nel primo collegamento della sua missione, Beyond. "Mi piace l'idea di
poter andare un giorno sulla Luna", ha detto. Non sa, ha detto, se sarà
possibile tornare sulla Luna nei prossimi 5 anni, ma "sognare ci fa
stare bene e ci spinge ad avere progetti sempre più grandi".
Become a Member! https://www.youtube.com/channel/UCuBP...
UFO Youtube Channel Thirdphaseofmoon! Share Your Incredible UFO Videos
To the World! Upload your UFO Video To Youtube, Then Copy Paste The Link
To My Email! cousinsbrothersproductions@gmail.com Keep Your Eyes on the
Skies! We are not Alone!
Source Links Permission Granted to Thirdphaseofmoon
Downbound Empire Fleet Of Lights https://www.youtube.com/watch?v=tKFbE...
MuchDreadlocksRequired Triangle Craft https://www.youtube.com/watch?v=a-c_g...
Whoa A Very Close call with an Asteroid Capable of Destroying an Entire
Sate! Including Breath Taking Footage of A HUGE Fire Ball Over Hawaii!
Source Link Candice Moses https://www.facebook.com/kaiulani/vid...
In Florida, l’agenzia Saint Lawrence di Altamonte propone ai suoi clienti un’assicurazione in caso di rapimenti alieni. 6.000 le persone che l’hanno richiesta.
Il costo dell’assicurazione è di 8 milioni di dollari.
Divisa in una commissione una tantum, viene a costare 24,95 dollari ,
in cui sarà inviata una copia del certificato in forma cartacea, 19,95
dollari per i formati digitali, e per la stampa piccola si pagherà solo
un dollaro all’anno , dai 10 ai 20 milioni di anni. Senza dubbio,
conveniente.
Il proprietario della Saint Lawrence, Mike St Lawrence, non vuole ingannare nessuno.
L’uomo ha infatti dichiarato di non voler fregare
assolutamente nessuno, e di agire solo ed esclusivamente per giovare ai
suoi clienti. Afferma, poi :”Se penso che chi viene da me non ha ben
capito i termini e le condizioni,che si tratti di chiunque, io non
venderò nulla a loro” . Quindi, se qualcuno si reca da lui senza capire
la sua reale intenzione, si rifiuta di offrire le sue polizze
assicurative sui rapimenti alieni.
Ha inoltre organizzato un incontro per il 20 settembre vicino l’area
50, e dice anche :” Se ci muoviamo veloci come Naruto, schiveremo i
proiettili. Vediamoli come alieni”.
L’dea nasce ed è stata accolta da una pagina Facebook, usata dagli
utenti per progettare l’invasione dell’area 51. A quanto pare, l’idea
dell’invasione è stata accolta ma, in caso di rapimenti alieni, tutti
hanno deciso di coprirsi con una polizza assicurativa.
Area 51, quasi 2 milioni
per assalto alla base militare e “vedere gli alieni”. L’ufologa
Bittarello condanna la goliardata ma avverte: “Roswell nasconde grandi
segreti”
L'ideatore dell'evento Storm Area 51, Matty Roberts
Ormai da giorni si fa un gran parlare dell’ormai prossima invasione
dell’Area 51, la base militare americana nel deserto del Nevada
all’interno della quale secondo i complottisti sarebbero contenute le
prove dell’esistenza degli alieni. Il 20 settembre prossimo un milione
di persone ha detto di essere pronta a prendere “d’assalto” l’Area 51
dando vita all’evento “Storm Area 51″ che dopo essere nato come uno
scherzo su Facebook si è trasformato in qualcosa di ben più serio. Che
la vicenda sia sfuggita di mano lo si capisce anche dai timori espressi
dal creatore dell’evento, Matty Roberts, che pochi giorni fa ha
ammesso:”L’ho pubblicato il 27 giugno ed era nato come una specie di
scherzo. Ho aspettato tre giorni per il Mi Piace di 40 persone, e poi è
completamente decollato, così dal nulla. È tutto abbastanza strano. Mi
sono anche chiesto, l’FBI si presenterà a casa mia ora? Da lì in poi la
cosa ha iniziato a diventare più inquietante”. (agg. di Dario D’Angelo)
AREA 51, “SEGRETI SU ROSWELL”
L’Area 51
da decenni incuriosisce il mondo per la sua segretezza. Ci sono diverse
dicerie secondo cui nella base militare americana nascosta nel deserto
del Nevada sarebbero custodite le prove dell’esistenza degli alieni. Ora ci sono quasi due milioni di persone pronte a invaderla. Su Facebook è stato organizzato l’evento “Storm Area 51”, un appuntamento per dare l’assalto alla base il 20 settembre prossimo. Per la nota ufologa Francesca Bittarello,
che ha organizzato quest’anno l’evento internazionale “Ufology World
per l’Italia” al Cinecittà World di Castel Romano, è «un iniziativa
sciocca, che tocca emotivamente, ma sul piano pratico non porta benefici
alla causa di quanti hanno l’obiettivo di scoprire la verità sul mondo
extraterrestre». Nonostante Jackson Barnes, che ha lanciato l’evento su
Facebook, ha già detto pubblicamente che l’assalto era «uno scherzo»,
oltre un milione di internauti hanno confermato di voler partecipare
all’attacco, da realizzarsi come “Naruto”, l’eroe dei manga giapponesi.
Cioè «tutti di corsa con le braccia all’indietro».
AREA 51, “ROSWELL NASCONDE GRANDI SEGRETI”
Per Francesca Bittarello, che ha organizzato diversi
eventi aeronautici e ufologi come il celebre “Convegno di ufologia
città di Pomezia”, non è così che si scopre la verità. All’AdnKronos ha
spiegato che «questa è una goliardata che doveva morire sui social. Sta
diventando qualcosa di molto pericoloso». Ed è quindi comprensibile che
il portavoce dell’aeronautica statunitense abbia detto che in caso di invasione si risponderà con le armi.
D’altra parte ha spiegato che «sicuramente Roswell nasconde grandi
segreti». E ha fatto riferimento a «esperimenti militari americani di
nuove tecnologie legate al fenomeno Ufo». Ma tutto ciò per l’ufologa non
può emergere «con queste manifestazioni sciocche che toccano
emotivamente ma che sul piano pratico non portano dei benefici alla
causa di quanti hanno l’obiettivo di scoprire la verità sul mondo
extraterrestre». La vicenda ha attirato comunque l’attenzione anche del
birrificio Anheuser-Busch, che produce Bud Light.
L’azienda ha promesso che sarà offerta birra gratis ad ogni alieno che
dovesse venire fuori dalle strutture della base nel Nevada.
Cosa mai avrà visto Luigi Carletti mentre passeggiava insieme ad
un’amica nei pressi del parco fluviale di Torgiano?
Torgiano, lo vedete nella cartina a qualche chilometro a sud di Perugia, in Umbria
28 Luglio 2019 -Lui non sa
spiegarselo e per questo si è rivolto agli esperti per capire se
l’oggetto che è apparso tra le nuvole era un ufo, nel senso di oggetto
volante non identificato, o qualche altra cosa. «Se era un oggetto
alieno o cose del genere non lo so, ma di fatto ho visto qualcosa di
strano e incomprensibile».
Il testimone
LA SITUAZIONE
«Ero nella zona di Torgiano in cui si congiungono il fiume Chiascio e il
fiume Tevere -racconta un po’ interdetto Carletti- e stavo ritornando
verso la mia macchina. Ad un certo punto mi fermo perchè avverto
qualcosa di strano, di particolare».
Tutto era diventato come immobile, la brezza era improvvisamente cessata e le nuvole son sembrate fermarsi in cielo.
«Sul grande campo di grano dove mi trovavo, a un certo punto, si sono
formati tre grandi raggi di luce a forma piramidale con distanze
simmetriche tra loro. Le nubi -continua Carletti il suo racconto-
avevano assunto forme bizzarre tanto che mi è venuta voglia di scattare
qualche foto». E così il giovane artista comincia a riprendere dal suo
telefonino una serie di immagini.
«Una volta ritornato a casa vado a rivedere gli scatti che avevo fatto
-continua-, ma una di questi mi sembra particolare. Noto dopo le prime
due foto pulite che nella terza c’è uno strano puntino. Chissà forse un
pelo, un granello di polvere. Ad ogni modo nelle altre foto il puntino
non c’è più. Scomparso».
La foto dell'UFO scattata con il telefonino dal testimone
LA SCOPERTA
A quel punto Luigi vuole vederci chiaro e cerca di capire cos’è quello
strano puntino nero apparso nella foto che aveva scattato nel parco.
«Ingrandisco l’immagine e quello che vedo mi lascia attonito: mi appare
un oggetto volante dalle forme alquanto insolite: una specie di foro
laterale come un propulsore da dove fuoriesce una piccola ala, mentre
sulla parte superiore noto una lunga asta verticale perfettamente
perpendicolare. La cosa è collegata alla parte posteriore da quello che
sembra un manubrio dal quale intravedo quello che sembra una forma
umanoide intenta a pilotarla». (Vedi foto).
L’immagine lo lascia di stucco e lui non ha dubbi: per lui si tratta di
un umanoide con testa, braccia e gambe che pilota una strana macchina
volante e che indossa una specie di tuta metallica con un casco di forma
esagonale.
.
AVVISTAMENTO ALLO STUDIO
Quella cosa che ha visto in cielo non aveva nulla di umano e
perciò ha sottoposto il suo avvistamento al Mufon, (Mutual UFO
Network), la più grande organizzazione mondiale di ricerca e studio del
fenomeno ufologico. Ora il Mufon sta studiando il caso e pare che lo
archivierà come un avvistamento ufficiale. Ma Ufo o non Ufo, la cosa
importante è che Luigi, a dispetto dell’oggetto che ha visto in cielo,
rimanga con i piedi per terra.
La sua orbita decisa da NASA ed ESA in occasione del 50° anniversario della missione Apollo 11.
Gateway, la piattaforma orbitale lunare (LOP-G) è una futura stazione spaziale
nell’orbita lunare, alimentata dall’energia solare, il cui scopo sarà
quello di servire come centro delle comunicazioni, laboratorio
scientifico, modulo abitativo per brevi periodi, e area di sosta per
rover e altri robot.
Sebbene NASA sia a capo del progetto, la Gateway è
pensata per essere sviluppata, servita, ed utilizzata in collaborazione
con altri partner commerciali ed internazionali. Funzionerà come punto
di sosta per l’esplorazione robotica e con equipaggio del polo sud
lunare, ed è il punto di sosta proposto per l’idea del Deep Space Transport di NASA (conosciuto anche come Mars Transit Vehicle,
è l’idea di NASA per un velivolo spaziale interplanetario con
equipaggio pensato per fornire fino a 1.000 giorni di supporto alle
missioni di esplorazione scientifica verso Marte).
Tra le discipline scientifiche che potranno essere studiate sul
Gateway compaiono: scienza planetaria, astrofisica, osservazione
terrestre, eliofisica, biologia spaziale fondamentale, salute e
prestazioni umane.
Lo sviluppo della Gateway include tutti i partner della Stazione Spaziale Internazionale: Agenzia Spaziale Europea (ESA), Agenzia Spaziale Americana (NASA), Agenzia Spaziale Russa (Roscosmos), Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA) e Agenzia Spaziale Canadese (CSA). L’inizio della sua costruzione è stato pianificato entro il prossimo decennio. Il Gruppo internazionale di Coordinamento dell’Esplorazione Spaziale
(ISECG), composto da 14 agenzie spaziali inclusa la NASA, ha concluso
che LOP-G sarà cruciale nell’espansione della presenza umana verso la Luna, Marte e sempre più internamente al Sistema Solare. Inizialmente conosciuta come Deep Space Gateway,
la stazione venne rinominata nella proposta 2018 della NASA per il
bilancio federale degli Stati Uniti per il 2019. Quando il processo di
bilancio venne completato, vennero assegnati dal Congresso 450 milioni di dollari per gli studi preliminari.
La stazione spaziale lunare non è rimasta esente da critiche da parte
di professionisti nel campo spaziale che hanno contestato come il
progetto manchi di un proprio obbiettivo scientifico. Critiche alle
quali i funzionari NASA hanno risposto promuovendo la Gateway come “un
modulo di comando riutilizzabile” che potrebbe dirigere attività sulla
superficie lunare.
L’attuale progetto prevede che la Gateway venga posizionata in un’orbita aureola (halo)
quasi rettilinea di sei giorni altamente ellittica (NRHO) attorno alla
Luna. Ciò porterebbe la stazione ad una distanza minima di 1.500 Km
dalla superficie lunare durante l’approccio più vicino ed una distanza
massima di 70.000 Km. Il viaggio da e verso lo spazio cislunare (orbita
lunare) ha lo scopo di sviluppare le conoscenze e l’esperienza
necessarie per avventurarsi oltre la Luna e nello spazio profondo.
L’orbita NRHO proposta permetterebbe di effettuare spedizioni lunari
dalla Gateway ad un’orbita lunare bassa polare nell’arco di mezza
giornata.
La stazione spaziale potrebbe presumibilmente supportare anche
l’utilizzazione di risorse in loco (ISRU) per lo sviluppo ed il test da
sorgente lunare o da asteroidi, e offrirebbe l’opportunità per un
graduale accumulo di capacità per missioni più complesse nel tempo. Vari
componenti della Gateway verrebbero lanciati su lanciatori commerciali e
tramite lo Space Launch System come carichi sulla Orion nelle missioni Artemis dalla 4 alla 8. Secondo Roscosmos, potrebbero anche essere usati i lanciatori Proton-M e Angara-A5M per trasportare carichi ed equipaggio.
Tutti i moduli verrebbero connessi usando il Sistema Standard Internazionale di Aggancio,
uno standard internazionale sviluppato dai partner internazionali della
Stazione Spaziale Internazionale: NASA, Roscosmos, JAXA, ESA e CSA.
Sono passati pochi giorni dai festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario del primo allunaggio da parte dell'uomo,
ma appare chiaro che anche altri paesi siano interessati
all'esplorazione approfondita del nostro satellite naturale. Soltanto
poche ore fa, l'India ha lanciato il suo primo lander lunare con annesso un rover, il veicolo passerà 1 mese e mezzo nello spazio per poi tentare un atterraggio sulla Luna nel mese di settembre.
Il lancio è parte della missione Chandrayaan-2,
in caso di successo confermerà l'India come il quarto paese che è stato
in grado di far atterrare un veicolo sulla superficie del satellite.
La
precedente missione Chandrayaan-1 ebbe il merito di portare un orbiter
attorno alla Luna, dal quale partì una sonda che si schiantò sulla
superficie. Ma il punto interessante della prima missione fu un altro, i dati raccolti confermarono la presenza di ghiaccio sul polo sud della Luna.
Chandrayaan-2 continuerà sulla base delle prime scoperte, il lander
atterrerà nelle vicinanze del polo sud lunare con l'obbiettivo di
raccogliere dati per almeno 14 giorni. Ora che sappiamo che è presente
dell'acqua, gli scienziati vogliono capire tipologia di distribuzione e
quantità. Le informazioni che verranno raccolte potranno essere
potenzialmente utili per le esplorazioni umane del futuro, il ghiaccio
potrebbe infatti essere trasformato in acqua potabile o in combustibile
per le astronavi.
La missione Chandrayaan-2 consiste in un orbiter, oltre a un lander
di nome Vikram e un rover di nome Pragyan, che è stato lanciato in cima a
un razzo GSLV MK-III. Il lancio ha effettivamente messo i veicoli in
un'orbita intorno alla Terra più alta rispetto a quanto inizialmente
previsto, ma l'India dice che è una buona cosa. L'ISRO, che sta
supervisionando questa missione, afferma che il veicolo spaziale ora
avrà bisogno di meno propellente per raggiungere la Luna e durerà più a
lungo nello spazio.
Il rover affiancherà il lander nelle analisi, sarà in grado di muoversi in un raggio di 500 metri dal punto di atterraggio e
consentirà di ottenere un quadro più completo dell'aspetto della
regione. La durata limitata della missione è legata alla necessità di
luce, sia lander che rover fanno infatti affidamento all'energia solare e
durante la notte lunare (che dura due settimane), non potranno ricevere
energia. A complicare ulteriormente il tutto saranno le temperature
proibitive (fino a -130 gradi Celsius), in grado di mettere a dura prova
qualunque circuito elettronico. Ciononostante, la missione
Chandrayaan-2 non finirà in 14 giorni, l'orbiter ad esempio, resterà
attorno alla Luna almeno per un anno, ritornando dati potenzialmente
utili.
Non resta che attendere le prime informazioni dalla missione,
originariamente il lancio sarebbe dovuto avvenire il 14 luglio ma il
tutto è stato rinviato per un problema tecnico. Ne riparleremo non
appena avremo altre informazioni utili sul proseguire della missione
indiana di esplorazione lunare.
La scoperta
anche grazie al radar italiano SHARAD sull’orbiter MRO del JPL del team
del prof. Seu della Università Sapienza di Roma
Dimenticate l’immagine di Marte
come un pianeta secco ed asciutto come i nostri deserti più aridi.
Grazie ai satelliti in orbita intorno al pianeta rosso della NASA JPL ed allo strumento SHARAD,
un radar interamente italiano, controllato da un team di scienziati
italiani e statunitensi, abbiamo tracciato una mappa estremamente
precisa dei luoghi marziani e delle risorse presenti nei diversi siti.
Lo strumento è gestito dall’ing. Bernardini
che interpretando i risultati dei ricercatori ci spiega che Marte è
relativamente ricco di acqua ghiacciata: “Ciò che non è ben percepito
dal grande pubblico, è che Marte è estremamente ricco nella risorsa più
importante per l'esplorazione dello spazio, che è ovviamente acqua
ghiacciata. E non stiamo parlando delle calotte polari, stiamo parlando
di bacini di ghiaccio d'acqua ampiamente abbondanti, in più zone del
pianeta, e in particolare a quelle latitudini che sono di particolare
interesse per l'esplorazione umana”.
Acqua vuol dire agricoltura, coltivazioni,
la possibilità di sostenere la vita. Questa incredibile scoperta è un
cambio di paradigma che apre scenari concreti per la colonizzazione del
pianeta Marte e soprattutto dell’inizio delle attività estrattive
necessarie per la costruzione ed il sostentamento degli insediamenti
umani e di una necessaria attività di sfruttamento minerario di queste
risorse.
In particolare lo strumento SHARAD, costruito in Italia dalla allora Alenia Spazio (ora ThalesAleniaSpace Roma) ed in volo sul Mars Reconnaissance Orbiter della NASA, ha sbloccato la conoscenza di questi immensi depositi di ghiaccio d'acqua.
Continua Bernardini. “Di primaria importanza è la scoperta di grandi detriti coperti di ghiacciai concentrati nelle zone di media latitudine come Deuteronilus Mensae e Hellas Basin"
Ghiacciai, composti per il 90% di acqua
ghiacciata pura, e ricoperti da uno strato di detriti spesso al massimo
una decina di metri, sono stati mappati per raggiungere una stima
attuale (che sta crescendo) di 400 mila chilometri cubici di ghiaccio,
disponibile sulla superficie di Marte.
È nota anche la presenza di più strati di acqua ghiacciata nelle calotte polari e nelle grandi pianure del Nord, Arcadia e Utopia,
dove il ghiaccio è mescolato con il terreno con diverse percentuali. In
Arcadia, ci sono prove di ghiaccio mischiato a terra fino a circa 40
metri di profondità, in una zona di circa 1 milione di chilometri
quadrati in termini di dimensioni.
E se in questi casi i dati radar non sono abbastanza convincenti, ci sono anche immagini dalla potente fotocamera HiRISE su MRO,
che ha raffigurato gli strati sotterranei esposti dopo gli impatti dei
meteoriti oppure visualizzati su scarpate che li espongono”.
I primi coloni terrestri probabilmente
saranno scienziati, contadini spaziali e minatori dediti all’estrazione
di minerali utili alla costruzione di basi ed alla prospezione del suolo
per identificare giacimenti di risorse preziose. La situazione di Marte
è in questo senso di gran lunga migliore di quella della Luna dove ci
sono solo ipotesi della presenza di acqua ghiacciata in poche rare zone
al polo sud. Avere grandi quantità di acqua cambia completamente lo
scenario dell’esplorazione perché permette di risolvere molti problemi
per i primi insediamenti (semplificando per esempio il supporto vitale
eliminando il riciclo del prezioso liquido).
Diverse missioni spaziali raggiungeranno
Marte nei prossimi due anni e i risultati di queste missioni
permetteranno di creare le mappe delle risorse che guideranno la selezione dei siti di atterraggio e che i primi coloni useranno per trovarli.
I dati e gli esperimenti compiuti su Marte
ci aiuteranno anche a conoscerci meglio. Cercheremo di capire cosa ha
causato i devastanti cambiamenti climatici che hanno portato alla
desertificazione della superfice e soprattutto capiremo molto su cosa
fare per evitare lo stesso destino alla nostra casa, il pianeta Terra.
Quel passo sarà la prossima rivoluzione: estrarre ed elaborare le
risorse, per costruire, coltivare e sostenere le prime colonie sul
pianeta rosso.
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Il 5 luglio 2019, l'ennesimo UFO è stato catturato dalle telecamere del gruppo messicano Skywatchers mentre eseguiva alcune evoluzioni straordinarie.Grazie alle immagini pubblicate da Carlos Clemente, è possibile seguire l'evoluzione dell'UFO alle 17:36 minuti del video, grazie agli scatti effettuati attraverso la telecamera situata a soli 3 chilometri dal grande cratere di Popocatepetl.In effetti, possiamo osservare come un oggetto entra nella parte sinistra del vulcano dopo essere sceso dal cielo dove precedentemente stazionava tra le nuvole.L'UFO rimane visibile per alcuni minuti, quindi, dopo aver fatto vari movimenti su e giù e poi schizza via ad alta velocità e scompare dietro il vulcano. Oliviero Mannucci
La comunità dei ricercatori ufologici di tutto il mondo ha messo sotto accusa la NASA dopo aver "interrotto" le trasmissioni televisive durante le trasmissioni in diretta attraverso le telecamere della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). La cosa più interessante è che, pochi istanti prima che vengano tagliate le trasmissioni in diretta, sullo schermo del centro di controllo di Houston compaiono oggetti misteriosi e luminosi, e poi l'oscurità totale. La NASA se ne guarda bene dal fatto di far vedere cosa accade nello spazio esterno perché altrimenti dovrebbe ammettere, con tutte le conseguenze sociologiche che ne deriverebbero, che non siamo soli nell'universo. Alcune persone potrebbero dire che l' UFO sullo schermo della NASA non desta scalpore perché non è presente nessuno in quel momento nel centro controllo altrimenti tutti sarebbero stupiti o eccitati da questa presenza? Ma non è importante per loro, perché li vedono sempre! E oramai non ci fanno neanche più caso, e questo avviene anche agli astronauti che vanno sulla stazione spaziale. Inoltre non ne possono parlare, pena il licenziamento e non solo.
Dai
filosofi greci all'equazione di Frank Drake. Per arrivare ai programmi
di ricerca di segnali extraterrestri più moderni come SETI. Storia di
una fascinazione umana senza fine (?)
Hanno cominciato a chiederselo i filosofi
greci, e continuano a chiederselo tutti gli astronomi impegnati nella
ricerca di una nuova Terra (tra le migliaia di pianeti extrasolari che
sono stati scoperti negli ultimi anni) insieme a quelli che cercano un
segnale che non possa essere spiegato con cause naturali, quindi
presumibilmente dovuto a qualche tipo di civiltà intelligente.
In effetti, la ricerca del segnale è
iniziata una trentina d’anni prima che gli astronomi riuscissero a
sviluppare metodi che permettono di rendersi conto della presenza di un
pianeta in orbita ad un’altra stella.
La storia inizia nel settembre
1959 con la pubblicazione di un articolo intitolato “Searching for Interstellar Communication”. Gli autori erano Giuseppe Cocconi e Philip Morrison,
due eminenti fisici che sostenevano che, se davvero da qualche parte
lassù ci sono esseri intelligenti, potrebbero aver creato un sistema di
comunicazione indirizzato al resto dell’universo.
Le onde radio sono il metodo più
efficiente ( *non è vero!) per trasmettere un segnale a distanza. Cocconi e Morrison
suggerirono di usare le nuove antenne della radioastronomia, che proprio
allora stava diventando una branca importante dell’astronomia, per
mettersi in ascolto. Suggerirono di sintonizzarsi sulla frequenza
caratteristica dell’atomo di idrogeno, che abbonda ovunque nel cosmo. I
due autori, con grande onestà, ammettevano di non avere idea delle
probabilità di successo di questa ricerca alla cieca, tuttavia
concludevano che, se non si prova, le probabilità di successo sono
certamente nulle.
Questo visionario articolo, 60 anni fa,
suscitò curiosità e qualcuno fu talmente entusiasta dell’idea da
mettersi alla ricerca di segnali provenienti da civiltà extraterrestri.
Iniziò Frank Drake nell’aprile 1960 utilizzando il
nuovo Osservatorio nazionale radioastronomico NRAO degli Stati Uniti,
appena creato a Green Bank, in Virginia.
Drake era (e continua ad essere) un
sognatore ma aveva idee molto chiare sull’impresa a cui si accingeva.
Per cercare di valutare la probabilità di successo scrisse una formula
poi diventata famosa. L’equazione di Drakeaveva (ed ha) l’obiettivo di stimare il numero N delle civilizzazioni nella nostra galassia capaci di inviare segnali radio che noi potremmo ricevere.
Secondo Drake, per calcolare la probabilità di un contatto, ossia il numero di civiltà sufficientemente avanzate presenti nella Galassia,
bisogna moltiplicare tra loro il tasso di formazione di stelle con
potenziali zone abitabili, la frazione di queste stelle con sistemi
planetari, la frazione dei pianeti con condizioni favorevoli alla vita,
la frazione di questi dove la vita si sia effettivamente sviluppata, la
frazione di questi dove la vita produce civiltà intelligenti,
l’ulteriore frazione in cui le civiltà acquisiscono una tecnologia in
grado di inviare segnali radio nello spazio, e infine il lasso di tempo
per cui i segnali vengono effettivamente inviati, cioè la durata della
civiltà extraterrestre. Usando una formulazione più compatta, si
scrive:
N = R* · fp · ne · fe · fi · fc · L
( * la formula in questione è del tutto arbitraria e omocentrica e non ha nessun valore scientifico perché basata su supposizioni e infatti ultimamente non è più presa in considerazione da nessuno all'interno del mondo scientifico in quanto è giudicata superata )
dove
R* è il ritmo a cui si formano stelle
fp è la frazione di quelle stelle che hanno sistemi planetari
ne è la frazione di quei pianeti ove ci sono condizioni favorevoli alla vita
fe è la frazione di tali pianeti dove la vita effettivamente si sviluppa
fi è la frazione dei pianeti in cui, una volta sviluppatasi la vita, sorgono civiltà intelligenti
fc è la frazione delle civiltà che sviluppa una tecnologia in grado di inviare segnali radio nello spazio
L è il lasso di tempo coperto dall’invio dei segnali.
I termini dell’equazione sono chiaramente di due tipi: si parte dall’astronomia per arrivare alla biologia come mostrato da questa elaborazione grafica dell’equazione.
Attenzione, che occorre tenere conto anche
del tempo di transito del segnale da chi lo ha prodotto a noi che lo
ascoltiamo. Una civiltà potrebbe esistere dall’altro capo delle
galassia, ma il suo segnale impiegherebbe 50 mila anni per raggiungerci.
D’altro canto, una civiltà potrebbe essersi estinta durante il tempo di
transito del segnale.
L’equazione di Drake serve per riassumere
il problema, ma non è di grande aiuto per stimare davvero la probabilità
di stabilire un contatto con una civiltà extraterrestre. Ricordiamo che
quando è stata scritta, nel 1960, la scoperta dei pianeta extrasolari
era ancora di là da venire e non si aveva assolutamente idea se per
stelle come il nostro Sole avere un pianeta fosse un’eccezione oppure la normalità.
Ma sessant’anni non sono passati invano.
Oggi abbiamo un’idea molto più precisa del tasso di formazione di stelle
«abitabili», del tasso di formazione di sistemi planetari e della
probabilità che un pianeta possa essere (vagamente) compatibile con la
vita come la intendiamo noi. Grazie a quello che abbiamo imparato dallo
studio dei sistemi planetari extrasolari (un argomento in crescita esplosiva come dimostrato da questo video
che è l’Astronomy Picture Of the Day -APOD- del 10 luglio), adesso
sappiamo che il prodotto di R x fp x fe, cioè il numero dei pianeti
terrestri che orbitano nella zona di abitabilità della loro stessa, si
aggira intorno alle decine di miliardi.
È un passo avanti, ma non basta: siamo ancora ben lontani dal saper calcolare il numero N di civilizzazioni nella Via Lattea
attive oggi. (* anche perché ci sono forme di vita del tutto diverse dalla nostra e alcune di esse vivono su piani o dimensioni parallele, famoso il documento desecretato della FBI in cui si spiega che alcune tipologie di alieni sono esseri multidimensionali )
S.E.T.I lo struzzo, mentre il leone arriva mette la testa sotto la sabbia e pensa di aver risolto il problema non vedendolo, ma poi il leone arriva e se lo mangia lo stesso
Anzi, siamo ancora lontani dal capire se ne esista almeno
un’altra. (* è lapalissiano che non siamo soli nell'universo, ce lo dice la statistica e la casistica ufologica che il S.E.T.I continua ad ignorare deliberatamente proprio come fa lo struzzo con il leone) Tuttavia, visto il numero sterminato di pianeti potenzialmente
abitabili, sono molti a pensare che altre forme di vita siano una
necessità matematica anche se non si è ancora visto alcunché.
Sicuramente non si può dire che non si sia provato a cercare. (* i segnali radio da noi inviati sono poco più efficienti dei segnali di fumo fatti dagli indiani d'America, se si usasse la telepatia invece, formando dei grandi gruppi di trasmissione si che si avrebbe successo, il segnale telepatico è infatti istantaneo)
Dopo i pionieristici tentativi di Drake,
si sono susseguiti molti programmi di ricerca di segnali extraterrestri.
Il più famoso è sicuramente SETI (Search for
ExtraTerrestrial Intelligence) che è stato finanziato dalla NASA dal
1971 al 1993. Poi, la mancanza di risultati ha prosciugato i fondi e
SETI ha continuato ad esistere grazie a donazioni private ed alla
creatività degli scienziati che hanno inventato il calcolo distribuito
(a costo zero) per analizzare i dati usando i personal computer che uno
stuolo di volontari mettono a disposizione quando non vengono
utilizzati. SETI@home è stato il primo dei programmi BOINC
(per Berkeley Open Infrastructure for Network Computing) che sfruttano
le capacità dei numerosi PC (collegati in rete) quando non sono
utilizzati dai proprietari per ottenere gratuitamente prestazioni vicine
a quelle dei costosi supercomputer. ( *guarda il video sottostante)
Recentemente l’interesse nei programmi SETI ha avuto un notevole incremento grazie a Yuri Milner,
un miliardario di origine russa (ma basato in California), che ha
promesso donazioni per un totale di 100 milioni di dollari in 10 anni.
Finanziando le Breakthrough Initiatives, Yuri
Milner vuole aumentare nel pubblico, specialmente nei giovani,
l’interesse per la scienza che è la chiave del nostro futuro. Lui dice
di avere la ricerca spaziale nel suo DN., Dopo tutto, l’hanno chiamato
Yuri in onore di Gagarin. Anche il grande Stephen Hawking si era fatto affascinare dall’idea e, nel 2015, era diventato testimonial delle Breakthrough Initiatives.
Persino la NASA ci ha ripensato e ha deciso di riaprire i cordoni della borsa per cercare technological signatures
(letteralmente, firme tecnologiche, un eufemismo per evitare la parola
SETI). Non resta che aspettare fiduciosi ma coscienti di tutti i
parametri ancora ignoti dell’equazione di Drake.
Rimane sempre vero quello che dicevano 60
anni fa Cocconi e Morrison. Non sappiamo quali siano le possibilità di
successo, ma, se non proviamo, le probabilità sono sicuramente nulle.
Commento di Oliviero Mannucci: Riepilogando... non è vero che le onde radio sono il sistema più efficiente per comunicare con gli extraterrestri a distanze interstellari. Se, come dicono gli scienziati, pur non sapendo le probabilità di successo dobbiamo provare a inviare segnali radio altrimenti le probabilità sono sicuramente nulle, tanto vale usare anche la telepatia non vi pare? ( E qui il S.E.T.I fa continua a fare come gli struzzi). La tanto osannata equazione di Drake, che ultimamente è stata messa al bando, si basa su una serie di supposizioni del tutto arbitrarie. Anche io potrei creare una formula per cercare di sapere quale squadra alla fine del campionato vincerà lo scudetto, ma pur capendo un poco di calcio, le variabili sono così tante che non ci riuscirei sicuramente, bè sappiate che la mia formula sarebbe sicuramente più realistica di quella di Drake, perché se non altro si baserebbe su dati che esistono e non sono supposti ( le formazioni di ogni squadra, gli arbitri, se giocano in casa o fuori casa, gli allenatori, i marcatori, etc. etc.). La statitistica è comunque chiara, dato il grande numero di stelle e di pianeti esistenti, le innumerevoli dimensioni, gli innumerevoli universi, sicuramente non siamo soli!!!! Chi sostiene il contrario può fare domanda per entrare a far parte di quel club di sciagurati che sostengono che la Terra è piatta.
Una mia foto sotto la parabola del radiotelescopio di Medicina
La cosa divertente sapete qual'è? Che una volta misi in imbarazzo un astrofisico dell'Università di Bologna, che ci faceva da guida al radiotelescopio di Medicina, a me e ad altri visitatori. Ad un certo punto un visitatore fece la domanda che aspettavo: avete mai ricevuto qualche segnale extraterrestre? e l'astrofisico " Non escludiamo l'esistenza di tali esseri, ma non potremo mai incontrarli perché la velocità della luce è limitata e insuperabile e quindi noi non raggiungeremo mai loro e loro mai noi ( * la solita stronzata che raccontano a tutti per addormentare il cervello della gente). E io dissi: Mi scusi, questo non è esatto. Quando negli anni '80 avete smesso di inviare segnali radio nello spazio è perché come dissero alcuni suoi colleghi era pericoloso farlo, perché in pratica stavamo segnalando a tutto l'universo la nostra posizione e questo avrebbe potuto far si che giungessero sulla Terra degli alieni interessati a trasformare il genere umano in carne in scatola. Allora lo sapete che questo è possibile, perché raccontate panzane alla gente? E l'astrofisico stringendo i denti: In effetti...!!! ( * In effetti...!!! Ma li mortacci v.....)
Quindi capito cari amici lettori, gli astrofisici sanno che con i viaggi a curvatura, di cui parla anche Einstein, gli alieni ci possono raggiungere eccome, e quindi si limitano adesso a cercare di ricevere i segnali, senza inviarli, e quando arrivano li ignorano, perché lo struzzo preferisce non vedere il leone che si avvicina per mangiarlo, ma poi di fatto fa proprio quella fine li. CHE BELLA SCIENZA!!!! COMPLIMENTI!!!!
Periodo ricco di novità per gil appassionati di Spazio e scienza. Dopo il periodo dedicato all'eclissi solare in Sud America e ai festeggiamenti per il 50° anniversario dello sbarco sulla Luna, tocca a Luca Parmitano portare in alto l'Italia.
Nei giorni scorsi Luca Parmitano è decollato insieme ad altri
due colleghi (Andrew Morgan della NASA e Alexander Skvortsov
dell'agenzia spaziale russa) con la navicella Soyuz MS-13. Dopo un viaggio orbitale di circa sei ore c'è stato il docking con la ISS (Stazione Spaziale Internazionale) per iniziare la seconda parte della missione chiamata Expedition 60 "Beyond".
All'interno della ISS ora si trovano
Christina Koch e Nick Hague (entrambi astronauti NASA) oltre all'attuale
comandante Alexei Ovchinin e ai nuovi arrivati domenica 21 Luglio 2019.
Ma il viaggio sulla Stazione Spaziale Internazionale sarà tutt'altro
che rilassante in quanto sono previsti molti esperimenti per ottimizzare
il tempo a bordo. Luca Parmitano ha dichiarato
"quello che stiamo imparando nell'orbita bassa terrestre consentirà
alla prossima generazione di andare più lontano e continuare a
esplorare. Per essere in grado di tornare sulla Luna e su Marte,
dobbiamo sapere come sopravvivere e operare in quei mondi. È qui che
entra in gioco la Stazione Spaziale".
Tanti gli esperimenti da svolgere sulla ISS
Nei 166 giorni di permanenza di Luca Parmitano saranno
effettuati oltre 50 esperimenti (dell'ESA) e 200 esperimenti da tutto il
Mondo. Si cercherà di studiare informazioni utili per la salute delle
persone ma anche guardare al futuro alle prossime missioni verso la Luna.
Per il "nostro"astronauta ci sarà anche un grande onore: infatti con l'inizio della Expedition 61 assumerà il ruolo di comandante della ISS.
Un ruolo importante ed è la terza volta per un astronauta europeo (era
capitato nel 2009 e 2018) e la prima volta per un astronauta italiano.
Tra gli esperimenti che verranno svolti nei prossimi mesi c'è BioRock. Si tratta di uno studio che cerca di impiegare microorganismi (funghi, batteri) per estrarre minerali o altri componenti (biomining). Sempre Luca Parmitano
il sistema Life Support Rack che serve per trasformare l'anidride
carbonica in ossigeno respirabile così da cercare un nuovo modo per
prolungare le missioni (in vista di Luna o Marte).
Non mancherà anche la possibilità di gestire un rover che si troverà
sulla Terra dalla ISS. Questo pensando a un futuro in cui gli esseri
umani potranno essere su navicelle in orbita lunare o marziana e sul
terreno ci saranno vari robot che svolgeranno operazioni in maniera più
efficace di come avviene ora (con comandi dalla Terra). Parmitano dovrebbe anche compiere delle EVA (attività
extra-veicolari) per riuscire a riparare lo spettrometro magnetico alfa
(AMS-02). Si tratta di un dispositivo che è in funzione dal 2011 e che
serve a monitorare i raggi cosmici per ricercare materia oscura e
l'antimateria.
The Person Behind The Hype! The New Update On Area Raid, including New UFO Video From Around The World. Become a Member! https://www.youtube.com/channel/UCuBP...
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Laszlo Gyulafi https://www.youtube.com/watch?v=MpluT...
liv m https://www.youtube.com/watch?v=ZYKxl...
Le maggiori potenze mondiali, hanno sviluppato armi innovative da loro classificate come non letali, ma di fatto più subdole e pericolose delle altre.
Queste armi, passato il periodo della sperimentazione dei primi anni 2000, sono
ora una realtà. Gli infrasuoni, come anche gli ultrasuoni, se opportunamente utilizzati, possono indurre nel soggetto” lavorato”, uno stato alterato della coscienza. Questo è un fatto innegabile oramai, e come tutte le cose, possono essere usati sia in bene che in male.
Per farvi una idea, della consistenza del problema, provate a digitare su un motore di ricerca le parole chiave “ droghe sonore” e vi renderete conto da voi delle proporzioni del problema. In natura, del resto, ci sono molti animali che
sono in grado di emettere ed udire infrasuoni. Ad esempio, l'elefante e la balenottera azzurra li utilizzano per comunicare. E' noto da tempo invece, l'utilizzo degli ultrasuoni da parte dei pipistrelli come una sorta di radar, per evitare gli ostacoli durante il volo. I gatti invece, quando fanno le
fusa emettono infrasuoni tra i 9 e i 44 Hertz, i quali hanno un influsso benefico sulle ossa del loro scheletro e sui loro organi interni, ma anche a chi sta loro vicino, che spesso, sentendo questa emissione sonora, si rilassa. Infatti, è oramai risaputo, che frequenze a 30 Hertz e almeno 30 decibel d'intensità, e quindi infrasuoni di tipo debole, stimolano il lato destro del cervello, facilitando il
rilassamento e l'induzione del sonno.
La mia esperienza personale
E' già un po' di tempo che ho scoperto di percepire sia gli infrasuoni che gli ultrasuoni, seppur in maniera limitata, e questo mi ha incuriosito non poco, soprattutto a causa di certe esperienze alle quali sono stato soggetto, che mi hanno per così dire, messo la pulce nell'orecchio e fatto si che iniziassi a fare una ricerca personale sulla materia, da quale è scaturita una relazione e questo
articolo. Ma prima di arrivare a parlare dell'utilizzo da parte degli alieni degli infrasuoni nelle “abductions” facciamo insieme un piccolo ripasso sulla fisica delle onde sonore.
La differenza tra suono e rumore
Un suono si compone da vibrazioni regolari ( l'una dall'altra). Il rumore invece è composto da vibrazioni disuguali tra loro. I suoni sono essenzialmente di due tipi, quelli acuti, e quindi alti; e quelli gravi, e quindi bassi. La frequenza delle vibrazioni sonore si misura in cicli al secondo o in Hertz, che corrisponde ad una oscillazione completa in un secondo.
Es. 100 Hertz = 100 oscillazioni al secondo
Ad esempio, sul mio telefono Android, ho scaricato un app che genera suoni a tutto spettro, dagli infrasuoni agli ultrasuoni, se volete potete farlo anche voi, questo per rendervi conto meglio di quello che sto parlando. Facendo ben attenzione al volume, ho sperimentato, utilizzando una cuffia, vari tipi di suoni, e ce ne sono alcuni, che sono veramente terribili da sopportare.
I suoni inferiori ai 16 Hertz, sono chiamati infrasuoni, quelli superiori ai 20000Hertz, sono chiamati ultrasuoni. Oltre alla frequenza di emissione è importante parlare dell'intensità del suono, o più comunemente chiamato volume. L'intensità del suono si misura in decibel.
Come vi dicevo, nella fascia da 16 a 18/20000 Hertz ci sono i suoni udibili dalle nostre orecchie. E' buono evitare suoni udibili prolungati con un intensità oltre i 90 decibel, possono danneggiare più o meno temporaneamente l'udito. La soglia del dolore è invece a 120 decibel, ecco perché quando vedete un operaio che sta utilizzando un martello pneumatico indossa una cuffia anti rumore, altrimenti fare quel lavoro diventerebbe una vera e propria tortura.
Infrasuoni e loro effetti
Infrasuoni a bassa potenza:
sensazione di malessere generale, mal di testa, nausea.
Infrasuoni a media potenza:
vomito, spasmi intestinali, defecazione incontrollabile, vertigini
Infrasuoni ad alta potenza:
disgregazione delle viscere, seri problemi al cuore, rotture vetri e finestre, problemi agli oggetti rigidi in genere, terremoti localizzati.
Ultrasuoni e loro effetti
Suoni acuti a bassa potenza:
sensazione di malessere, sordità momentanea.
Suoni acuti a media potenza:
sensazione insopportabile, mal di testa, in alcuni casi sordità permanente.
Suoni acuti ad alta potenza:
calore, ustioni localizzate, incendi a cose facilmente infiammabili.
A proposito di ultrasuoni invece, in Nord Europa e non solo, è molto utilizzato, soprattutto fuori da birrerie e discoteche, il Mosquito, un impianto di diffusione sonora di ultrasuoni ad alta frequenza, udibili soprattutto dai giovani fino a 25 anni per evitare che stazionino troppo nelle immediate vicinanze. Gli infrasuoni invece, spesso vengono utilizzati nelle discoteche in genere, di concerto
con la musica, per calmare i ragazzi. Sulla legalità dell'utilizzo di questi espedienti, ogni paese ha la sua legislazione e in Italia, per quanto ne sappia, sono collocati in una zone grigia. Alcune frequenze, soprattutto quelle che creano ansietà, sono state utilizzate nelle colonne sonore di alcuni
film dell’orrore, per accrescere il senso di disagio negli spettatori.
Piano piano stiamo arrivando al punto: prima devo fare una premessa sulle “abductions”, che per gli addetti ai lavori è scontata, ma mi rendo conto che non lo è per tutti. Un gran numero di “abductions” avvengono in casa, spesso di notte, quando siamo nel nostro letto. Ricordo, infatti, che gli alieni che le compiono, dispongono di tecnologie di gran lunga superiori alle nostre, che permette loro di cambiare la frequenza oscillatoria del loro corpo e della materia in genere, che permette loro con estrema facilità di attraversare qualsiasi tipo di ostacolo si frapponga tra loro e i soggetti da lavorare, comprese le pareti o le porte della nostra casa .
E qui veniamo al punto:gli innumerevoli testimoni, che sono stati oggetto di “abductions” da parte di alieni o di avvistamenti ravvicinati di UFO, hanno raccontato spesso di aver udito un suono, io la definirei più una sorta di ronzio sordo, oppure...di non aver aver udito più nulla
improvvisamente. Altri testimoni, hanno raccontato di aver udito questo ronzio, direttamente nella testa. Le stesse esperienze le ho fatte anche io, ed è per questo che mi sono trovato agevolato, quando ho intrapreso la stesura di quella che era inizialmente una relazione ( richiestami dall'ente per il quale lavoro) poi trasformato in questo articolo, seppur un po' semplificato per renderlo accessibile a tutti. Ma perchè in caso di “abduction” o di avvistamento ravvicinato di un UFO si sente questo ronzio?
Dovete sapere che ogni organo del nostro corpo ha una precisa frequenza di risonanza.
Per esempio:
Testa:
tra 2 e 20 Hertz – Effetto: malessere diffuso
Globi oculari:
18 Hertz – Effetto: difficoltà nella visione
Cuore:
7 Hertz – Effetto: danni cardiovascolari e attacchi cardiaci
Capite ora perché la maggior parte delle potenze mondiali si sono dotate di armi ad infrasuoni?
Arma portatile ad infrasuoni
Avete mai visto, in alcune manifestazioni degli autoblindo o dei fuoristrada tipo Hammer con sopra dei strani pannelli, spesso esagonali, ma che possono assumere anche altre forme inusuali?
Non sono altro che dei diffusori sonori che servono ad emettere determinate frequenze per controllare i manifestanti. E se noi esseri umani che viviamo ancora nel medioevo, conosciamo l'uso di questo sistema per influenzare il comportamento delle persone, perché alcuni tipi di "alieni"( si parla
delle tipologie meno raccomandabili in questo caso) non dovrebbero utilizzarle per raggiungere i loro più subdoli scopi?
Quindi, oramai molti di voi avranno capito, che se un essere extraterrestre volesse inibire la volontà, la visione e modificare il ricordo del soggetto da lavorare, sarà sufficiente per lui sottoporre la cavia ad una serie di fasci di infrasuoni a diverse frequenze e il gioco è fatto. In questo modo la cavia, non
vedrà l'entità aliena o le entità che lo stanno lavorando e inoltre si risveglierà come se avesse dormito profondamente e addirittura sperimenterà un senso di beatitudine. Salvo poi, magari soffiandosi il naso riempire fazzoletto di sangue ( a causa dei strumenti introdotti per arrivare al cervello) e scoprire sul corpo una serie di piccole escoriazioni non presenti all’atto di coricarsi. In
alcuni casi, il soggetto trattato scoprirà di avere in alcune parti del corpo una o più depressioni nella pelle dalle quali sono state prelevati campioni da esaminare.
La percezione dell' “ abduction” da parte della cavia
Dalla casistica, sappiamo che esistono casi di “abductions” notturne multiple. I soggetti lavorati quindi sono più di uno. E qui cade il discorso di certi psicoterapeuti, che negano le “abduction” aliene, o da parte di fantasmi, dicendo che questi fenomeni sono riconducibili a semplici fenomeni di paralisi notturne. Eh sì, perché in caso di “abdctions” multiple, sono più soggetti a vivere l'esperienza, ed è poco credibile, che più persone abbiano fenomeni di paralisi notturne contemporaneamente e ripetutamente. Inoltre, è stato riscontrato, che i soggetti lavorati contemporaneamente, dallo stesso tipo di "alieni", vivono l'esperienza dell' “abdcution” a livello soggettivo. Ad esempio, chi è
incline al bene, alla bontà ed ha quindi una visione positiva della vita, percepisce gli alieni come esseri angelici. Chi ha un atteggiamento negativo verso la vita, percepirà gli alieni come esseri orribili, addirittura più brutti di quello che in realtà sono. Stiamo naturalmente parlando di un immagine schermo, che non fa vedere le reali fattezze degli alieni che lo stanno esaminando. Se invece il soggetto, ha una visione scettica sulla questione aliena, o è addirittura un militare, vedrà i suoi aguzzini come uomini in nero o come agenti del governo o dei servizi segreti.
Questo indica, che se è vero che gli extraterrestri di turno, spesso grigi, tramite gli ultrasuoni possono anestetizzare e alterare la coscienza del soggetto da lavorare, la cavia ci mette del suo. E ora permettetemi di contestare aspramente l'affermazione becera di certi scientisti non credenti – Io
credo solo a ciò che vedo - Credere solo a ciò che si vede, spesso non è garanzia di vedere le cose come stanno veramente, perché i nostri sensi sono limitati e in quanto tale percepiscono sia a livello ottico che sonoro, un aspetto infinitesimale della “realtà” che ci circonda. Infatti, sottoponendosi a certe discipline yogiche, ( ricordo che lo Yoga è patrimonio dell'umanità dell'UNESCO), è possibile
espandere le nostre capacità percettive, e percepire aspetti più sottili della “realtà” che ci circonda che una persona grossolana e quindi materialista, come sono una gran parte dei scienziati, non può neanche immaginare.
Ricordate, quelle che per me è una delle scene più preziose del film Matrix, sto parlando del primo naturalmente, quella in cui NEO viene introdotto da Morpheus nella “realtà” creata dal computer. Più o meno i dialoghi erano questi...vado a memoria, quindi rissumerò più che altro i concetti che i dialoghi precisi. MORPHEUS: Questa è “struttura” ( si tratta della “realtà” creata dal computer), qui possiamo caricare le armi e tutto quello che ci necessità. NEO ( toccando lo schienale di una poltrona davanti a lui) : Mi vuoi dire che questa poltrona non è reale? MORPHEUS: Cosa vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Quello che credi di vedere e di sentire sono solo segnali elettrici interpretati dal tuo cervello.
( A proposito di Matrix.. voi avreste scelto la pillola rossa o quella blu? )
Nelle antiche scritture Vediche è scritto: Il vero saggio è colui che sa distinguere l'eternità del reale dalla temporaneità dell'illusorio.
Detto in altre parole: l'eternità del reale è ciò che è patrimonio dell'anima che è eterna, e la temporaneità dell'illusorio è ciò che è in relazione con il corpo, che è temporaneo. E ancora...quante volte avete scambiato un sogno per la realtà? Se dovessimo fidarci del fatto che si debba credere solo a ciò che si vede, non esisterebbero tutti gli apparecchi che utilizzano, onde radio, infrarossi,
ultravioletti, ultrasuoni, infrasuoni e via dicendo. Perché se è vero che non si vedono, questo non significa che non esistano. Quindi alla luce di quanto detto, chi basa la propria vita sulla frase becera : Io credo solo a ciò che vedo. Spesso pronunciata con aria di superiorità , non solo non è più intelligente degli altri, ma dimostra di avere dei seri limiti di percezione e comprensione della
realtà, quella vera questa volta. Quindi di conseguenza cade anche tutto il discorso del metodo scientifico. Che ha tra i suoi capisaldi l'osservazione del fenomeno e la sua ripetibilità prima della promulgazione della legge che lo descrive. Ma se il fenomeno è osservato in maniera limitata, limitata sarà anche la comprensione del fenomeno stesso e limitata sarà la legge promulgata.
Ad esempio: io sono astrofilo dal 1975, tutti voi avete fatto l'esperienza del cielo stellato così come i nostri occhi lo vedono. Ora provate a guardare lo stesso cielo, attraverso le foto della NASA ad esempio, visto ai raggi X, all'infrarosso, nell'ultravioletto o nei molti altri modi che si possono utilizzare per vederlo. Spesso cambia tutto, e ci si sente disorientati. Stelle luminosissime nel
visibile, diventano insignificanti ai raggi X perchè non emettono quel tipo di radiazione. E stelle insignificanti nel visibile, diventano luminosissime, che so, nell'infrarosso, perchè emettono una grande quantità di quel tipo di radiazioni. Quindi questo ci fa capire che la “realta” che noi vediamo, è una “realta” molto relativa, sulla quale non si può fare conto più di tanto per enunciare
delle leggi veramente scientifiche. Pensate, alla luce di questa spiegazione, quanto sia limitato basare la propria esperienza terrena solo su quello che vediamo o sentiamo. Lo scienziato che basa la sua scienza sull'osservazione del fenomeno non giunge alla verità, ma solo a un piccolissimo aspetto di essa e spesso in maniera molto parziale, perché quello che osserva non è altro che quello che gli viene permesso di vedere, fino a che non sarà in grado di squarciare, con la ricerca spirituale, il velo di Maya, e questo vale per chiunque basi la sua esistenza solo sulla limitata percezione dei nostri sensi. Scusate la digressione, ma la ritenevo proprio necessaria per aiutarvi a comprendere meglio il resto dell’articolo.
Come verificare se siamo sottoposti ad un tentativo di "abduction" e come difendersi ?
Per un certo periodo della mia vita, essendo stato, per un certo tempo in una comunità spirituale, mi è capitato spessissimo di dormire in camera con molte altre persone dove ho potuto constatare che quelle che credevo fossero suggestioni erano invece percezioni extrasensoriali che sentivano anche
altri che erano con me in quel momento. Quel ronzio sordo che sentivo nella testa in alcune occasioni, che spesso era il preludio alla manifestazioni di alcune entità che venivano a disturbare il mio sonno ristoratore, le sentivano anche gli altri. Comprese le paralisi notturne. In un caso, ci fu anche l’esplosione di una lampadina da lettura, che era ancorata al letto a castello dove dormivo, con una sorta di mollettona, tipo quelle da bucato, ma molto più grande, mentre stavo
sperimentando una paralisi notturna indotta da un entità oscura, che riuscì al momento del risveglio a visualizzare per una frazione di secondo. Quella fu una notte particolarmente agitata. Tutti quelli che dormivano con me in quella stanza, eravamo in quattro, se la ricordano bene. Da allora, ne è passata di acqua sotto i ponti, è quelli che credevo fossero solo fantasmi, ho capito che possono essere anche esseri di altra natura, tra cui, alcuni tipi di "alieni". Ma..... non solo! Poi più avanti vi chiarirò meglio questo” non solo” perché ultimamente mi sono affacciato su una nuova inquietante realtà. Scrivendo questo articolo, devo stare ben attento a spiegare bene determinate cose, che io e i studiosi di queste cose danno orami per scontate, ma che per altri, estranei a questo
tipo di argomenti, non lo sono affatto.
In maniera molto schematica vi posso dire che i fantasmi
possono essere di vari tipi. Alcuni tentano di infestare i corpi dei loro leggittimi assegnatari, per soddisfare quei bisogni che solo attraverso il corpo materiale riuscivano a sperimentare. Altri si divertono a godere e a trarre energia dalla paura che riescono ad incutere nei soggetti “ addotti” facendogli vivere dei veri e propri incubi, altri invece, stanno cercando aiuto, e stanno cercando
qualcuno che pronunciando ad alta voce preghiere o nomi divini, li possano liberare con la potenza di queste vibrazioni sacre dalla loro penosa condizione. Ricordo infatti, che il fantasma, è un entità, che vive su un piano di esistenza meno grossolano di quello puramente materiale, nel quale ancoratutti noi ci troviamo, ma non esente da certi bisogni propri del corpo materiale. Hanno quindi sete, fame e via dicendo, ma non hanno un corpo per soddifarli. Chiaro questo? Spero di si! Poi ci sono gli "alieni", alcuni tipi, spesso appartenenti alle tipologie meno raccomandabili, come i grigi, ma non solo, che si divertono a condurre esperimenti di vario tipo su esseri viventi come noi, sia a livello grossolano, come “abduction” in cui i si manifestano in maniera palese, (vedi i casi di Pascagoula, Zanfretta e via dicendo), sia in maniera sottile, nei quali si manifestano in maniera sottile, ma che comunque lasciano effetti fisici. Ricordo, che questi tipi di esseri, grigi o altro,hanno sviluppato delle tecnologie così avanzate e sofisticate, che hai nostri occhi medioevali, potrebbero apparire come magia. Questo tipo di alieni, possono agevolmente cambiare lo stato
vibratorio del loro corpo oltrepassando facilmente i muri della nostra casa e piombarci letteralmente addosso senza essere visti. Ma spesso, lo ricordo ancora, si manifestano allo stesso modo dei fantasmi e si annunciano allo stesso modo, con un ronzio, che oramai ho imparato a riconoscere.
Ma mentre il fantasma, intonando una vibrazione sacra, o mantra, si allontana, perché visualizzano la divinità evocata e la loro relativa potenza, in quanto a livello spirituale, la vibrazione sacra o mantra, non è diverso dalla divinità stessa; gli extraterrestri, invece vengono disturbati dal mantra in quanto interferisce con la vibrazione infrasonica da loro emessa, infatti ho sperimentato il fatto che oltre a recitare dei mantra, è sufficiente tenere una fonte sonora accesa a basso volume, radio o tv che sia.
Che cosa è l’interferenza?
Il fenomeno dell'interferenza è la sovrapposizione in un punto dello spazio e in un tempo ben preciso, di due onde o più onde, e può essere di tipo costruttiva o distruttiva. L’interferenza è costruttiva, in cui l’intensità risultante è maggiore di ogni singola intensità originaria. E’ distruttiva, nel caso in cui risulti inferiore dell’intensità originaria. Si può infatti verificare che l’intensità dell’onda risultante, in un dato punto dello spazio, possa essere maggiore o minore dell’intensità di ogni singola onda di partenza. Gli aborigeni australiani, non a caso, nei loro riti sacri, ma non solo, utilizzano strumenti acustici che emettono anche una grossa mole di infrasuoni. Il ronzio emesso dal “bullroarer” si può propagare per decine di chilometri dal punto di origine e se sapientemente
modulato, trasmette informazioni, la posizione dei luoghi sacri, ma serve anche a .... scacciare i spiriti malvagi ( o alieni che siano).Ci siamo capiti vero?! Infatti molti “addotti” hanno trovato abbastanza simili il ronzio emesso da tale strumento e quello emesso dagli alieni prima di un tentativo di “abduction” o sentito prima di un avvistamento di un UFO a distanza ravvicinata.
Quindi, in conclusione, con un rivelatore di infrasuoni, si possono fare le opportune verifiche sperimentali, sull’emissione d’infrasuoni a bassa intensità, comparando o analizzando il suono del “bullroarer” e di alcuni mantra. Personalmente, sono sicuro al 100% che ci sia una stretta
correlazione tra quest’ultimi, gli infrasuoni e l’interferenza. A questo punto, potendo disporre di un rivelatore d’infrasuoni tascabile collegato ad una sorta di allarme, una persona potrebbe verificare in tempo reale di essere il bersaglio di un emissione infrasonica, e quindi di un tentativo di condizionamento o “abduction” . Questo tipo di rivelatore dovrebbe a mio avviso far parte della normale dotazione tecnologica di tutti coloro lavorino a certi livelli, che siano agenti dei servizi, militari, piloti da caccia e astronauti soprattutto. Provate a documentarvi sulle esperienze fatte da alcuni astronauti rimasti soli nello spazio, per un periodo più o meno lungo. E vi accorgerete di quanto utile sarebbe un rivelatore di questo tipo. Ah! A proposito, vi ricordate il mio “ e non solo”, quando parlavo dell’abduction da parte di fantasmi, e alieni, c'è anche un altra
possibilità. Ad esempio: “Abduction” perpetrate da esseri creati nei meandri più segreti di basi militari tipo AREA51, di tipo ibrido, che fungono da agenti.
Vi metto la pulce nell’orecchio a tal proposito, fate la vostra personale ricerca. Ma tornando al fatto di potersi procurare un rilevatore d’infrasuoni tascabile di tipo tecnologico c'è un altra possibilità, alla portata di tutti. Un bel gatto!
Come un bel gatto? Avranno detto alcuni di voi. Pensateci bene, il gatto è il miglior rivelatore d’infrasuoni esistente in natura, si muove in casa in maniera libera, è vigile, è attento, ha una vista e un udito impareggiabili e cosa fondamentale, percepisce come nessun altro gli infrasuoni.
Concludo questo articolo con una frase che l’astrofisico J. Allen Hynek, padre dell’ufologia moderna amava ripetere spesso : UFO people, are cat people.
Che tradotto nel
contesto suona così: Chi ama gli UFO, ama anche i gatti.
Avete capito perchè, adesso?
Oliviero Mannucci
P.S. Lo studio in questione è tuttora in evoluzione. Più avanti pubblicherò gli sviluppi ai quali sto già lavorando. Ci sono stati infatti casi ufologici, avvenuti in basi militari in giro per il mondo dove sono stati usati sia infrasuoni che ultrasuoni. Ricordo, per chi fosse meno avvezzo all'argomento trattato, che gli ultrasuoni vengono usati anche per sterilizzare il latte, date le alte temperature che possono essere generate.