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Saturday, November 3, 2012

Catturata la luce delle prime stelle

Il telescopio Fermi ha permesso di studiare, seppur indirettamente, la luce di fondo extragalattica, custode della storia dell'universo.

-G.C.- 3 novembre 2012- Il telescopio spaziale Fermi ha permesso di catturare la luce delle prime stelle.
La ricerca, effettuata con un grande contributo italiano, è stata condotta da un gruppo internazionale di studiosi, coordinato dal centro tedesco Desy. Pubblicato sulla rivista Science Express. Lo studio ha permesso di osservare la luce di fondo extragalattica, nonché i fotoni gamma, provenienti da galassie lontane e i cosiddetti fotoni “killer”, presenti nella luce di fondo.
Essa è una luce, presente in tutto l'universo, composta da vari tipo di fotoni (le particelle della luce)  rilasciati durante i processi di formazione stellare. Oltre ad essere molto fioca, è difficile da vedere poiché le radiazioni provenienti dal nostro Sole e dalla Via Lattea la oscurano, determinando la complessità di riuscire a ricavarne le informazioni della storia dell'universo che essa detiene.
Un inconveniente che si è riusciti a raggirare esaminandola indirettamente, analizzando i raggi gamma provenienti da galassie lontane che, nel loro percorso, interagiscono con essa.
I fotoni gamma presi in esame, infatti, hanno la possibilità di incontrare i fotoni costituenti la luce di fondo extragattica. Il loro incontro determina però la distruzione di entrambi, e la conseguente loro trasformazione in particelle diverse. Da ciò il nome di “fotoni killer”.
Il telescopio Fermi è stato in grado di rilevare le particelle provenienti dalle lontane sorgenti di raggi gamma che riescono a evitare i “killer” sul percorso.
“Il risultato più interessante del lavoro” ha spiegato Patrizia Caraveo responsabile per l'Inaf dello sfruttamento scientifico dei dati di Fermi, “è che la densità dei fotoni killer è risultata essere intorno ai valori minimi che si erano ipotizzati fino ad ora. Un'osservazione che può essere utilizzata per mettere dei limiti al numero di stelle che si sono formate all'inizio dell'Universo, stelle che i nostri strumenti non sono ancora in grado di rivelare direttamente. Per il momento ci dobbiamo accontentare di avere una immagine in negativo.”

Fonte:  http://www.articolotre.com

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