Spazio: ultima frontiera. Credere che si sia soli nell'universo è come credere che la Terra sia piatta. Come disse l'astrofisico Labeque al palazzo dell'UNESCO, durante il congresso mondiale del SETI di Parigi del Settembre 2008, " SOMETHING IS HERE", "Qualcosa è qui", e I TEMPI SONO MATURI per farsene una ragione. La CIA, l'FBI, la NSA, il Pentagono, e non solo, lo hanno confermato!
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Monday, November 26, 2012
Ilva: sequestrati prodotti, 7 arresti; azienda, "ora chiudiamo"
(AGI) - Roma, 26 nov. - Sette arresti, due avvisi di garanzia, sequestri. Svolta nell'inchiesta della Guardia di finanza sull'Ilva di Taranto. Disposto il sequestro preventivo di prodotti finiti e semilavorati, destinati alla vendita o al trasferimento, perche' realizzati in violazione delle prescrizioni del sequestro gia' adottato dall'autorita' giudiziaria sugli impianti dell'area a caldo: sequestro che non prevedeva la facolta' d'uso a fini produttivi.
L'azienda annuncia la chiusura dello stabilimento di Taranto, "ineluttabile" dopo la decsione del Gip e il governo convoca per giovedi' alle 15 a palazzo Chigi le parti sociali e le istituzioni locali per discutere della situazione di Ilva. Ordine d'arresto per Fabio Riva, al momento irreperibile, vicepresidente dell'omonimo gruppo e figlio di Emilio (ai domiciliari dal 26 luglio); Luigi Capogrosso, ex direttore del siderurgico di Taranto; Girolamo Archina', ex consulente dello stabilimento, addetto ai rapporti con le pubbliche amministrazioni e licenziato ad agosto quando emersero i primi particolari dell'inchiesta. Ai domiciliari, oltre ad Emilio Riva, presidente della holding controllante, Lorenzo Liberti, gia' presidente della facolta' di Ingegneria ambientale dell'universita' di Taranto; Michele Conserva, ex assessore provinciale all'Ambiente dimessosi nei mesi scorsi; Carmelo DelliSanti della Promed Engineering. Tra gli indagati (una ventina in tutto) anche il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante e il direttore generale dell'azienda, Adolfo Buffo. Le ipotesi di reato vanno dall'associazione a delinquere (finalizzata al disastro ambientale aggravato e all'omissione dolosa di cautele) alla concussione e corruzione. Liberti, secondo la tesi dell'accusa, sarebbe il destinatario di una 'mazzetta' di 10mila euro per attenuare la perizia che, assieme ad altri esperti, stava conducendo su incarico della procura di Taranto relativamente all'impatto dell'inquinamento da diossina. L'Ilva ha sempre smentito che si trattasse di una tangente, asserendo che quei soldi Archina' avrebbe dovuto versarli come donazione alla Diocesi di Taranto. AZIENDA: ORDINANZA GIP IMPONE CHIUSURA STABILIMENTO TARANTO La fase due dell'autorizzazione integrata ambientale dell'Ilva ha senso se lo stabilimento restera' aperto e la preoccupazione e' che, con gli ultimi sviluppi giudiziari, l'Aia venga bloccata, con conseguenze gravissime. Lo ha spiegato a Venezia il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini. A margine di un convegno, il ministro ha ricordato che quella dell'Aia e' una strada intrapresa per risanare la citta' e l'Ilva e che la seconda fase del provvedimento "ha senso se resta aperta".
Clini, che ha ovviamente spiegato che la magistratura fa bene a perseguire gli illeciti, ha espresso tuttavia "preoccupazione" che gli ultimi sviluppi possano "bloccare l'Aia con effetti ambientali gravissimi e sociali devastanti". (AGI) red/Gil .
Commento di Oliviero Mannucci: Le solite cose fatte all'italiana, chi detiene il potere economico ha l'arroganza di voler imprendere in barba a tutte le leggi e senza pensare alla salute dei lavoratori pensando solo al proprio profitto. Se poi gli viene imposto di seguire le regole scendono a ricatti come quello di dire che si chiude. Fate le cose per bene fin dall'inizio e vedrete che nessuno verrà a contestarvi nulla. Che vadano in galera tutti questi dirigenti e che venga buttata via la chiave!
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