Il responsabile speciale delle Nazioni Unite sul Diritto alla salute ha lanciato questa mattina un appello alle autorità giapponesi, chiedendo di includere le comunità locali nella gestione dei danni provocati dall’incidente nucleare di Fukushima.
Dopo una visita di dodici giorni nella regione colpita dallo tsunami e dalla successiva fuga radioattiva, l’esperto Onu Anand Grover
ha spiegato infatti alla stampa internazionale che il governo di Tokyo
dovrebbe ridurre la dipendenza dagli “specialisti”. Essi, infatti,
conoscono solamente «una parte della soluzione». Sono invece gli
abitanti che vivono nelle aree a rischio a dover essere ascoltati, ha
insistito Grover.
Quanto
alle ragioni dell’incidente, nel suo resoconto Grover ha ripetuto una
formula già utilizzata in un rapporto ufficiale del parlamento
nipponico, indicando la causa in un errore umano. E ha puntato il
dito contro i livelli di radioattività imposti dal Giappone per le
popolazioni oggetto di evacuazione, che sono stati fissati ad una quota
quattro volte più alta rispetto a quanto deciso, ad esempio, dalle
autorità sovietiche dopo il disastro di Chernobyl: 20 millisievert all’anno contro 5.
Fonte: http://valori.it
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