- La NASA, L’Ente Spaziale Americano, ha messo a punto una nuova tecnologia di produzione di parti metalliche: l’SLM, selective laser melt, cioè la fusione selettiva a mezzo laser, che verrà utilizzata per i veicoli spaziali del prossimo futuro.
La nuova tecnologia produttiva prevede l’utilizzo, come semilavorato di base, di polvere metallica; questa viene quindi lavorata al laser per ottenere pezzi secondo uno schema tridimensionale prefissato.
In pratica il sistema è simile alla stampa 3D e consente di realizzare, con estreme precisione, pezzi caratterizzate anche da geometrie estremamente intricate.
Questa prerogativa consentirebbe
notevoli risparmi nei tempi e costi di produzione di pezzi molto
complessi, come quelli richiesti nell’industria aerospaziale.
Inoltre verrebbero eliminati tagli e saldature, con il conseguente ottenimento di standard qualitativi eccellenti: ciò si tradurrebbe nella massima affidabilità e sicurezza, elementi considerati prioritari dalla NASA.
Il team che sta sperimentando la nuova tecnologia opera presso il presso il centro di volo spaziale Marshall, ubicato in Alabama ed utilizza una macchina realizzata su commessa NASA da una società tedesca del Gruppo di Lichtenfels.
L’obiettivo dell’Ente Spaziale Americano è quello di utilizzare la fusione selettiva a laser per la produzione di parti dei veicoli spaziali ed i programmi prevedono i primi lanci di prova entro il 2017.
Inoltre verrebbero eliminati tagli e saldature, con il conseguente ottenimento di standard qualitativi eccellenti: ciò si tradurrebbe nella massima affidabilità e sicurezza, elementi considerati prioritari dalla NASA.
Il team che sta sperimentando la nuova tecnologia opera presso il presso il centro di volo spaziale Marshall, ubicato in Alabama ed utilizza una macchina realizzata su commessa NASA da una società tedesca del Gruppo di Lichtenfels.
L’obiettivo dell’Ente Spaziale Americano è quello di utilizzare la fusione selettiva a laser per la produzione di parti dei veicoli spaziali ed i programmi prevedono i primi lanci di prova entro il 2017.
Fonte: http://www.meteoweb.eu
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