Le piogge più intense a sud dell'occhio del
ciclone
Il satellite GPM (Global Precipitation
Measurement) della Nasa è passato due giorni fa sopra Ophelia proprio
nelle ore in cui la tempesta si stava rafforzando trasformandosi in
uragano e l'ha analizzata con il radar dallo spazio misurandone le
precipitazioni e fornendo dati interessanti ai meterologi sulla sua
conformazione:
La strumentazione del satellite GPM
(Microwave Imager e Dual-Frequency Precipitation Radar) ha quantificato
in quel momento 81 mm di pioggia all'ora nella fascia di precipitazioni
più intense a sud del centro della tempesta. Questi dati sono stati
usati per realizzare l'animazione in 3-D che mostra la struttura delle
precipitazioni di Ophelia. Forti temporali convettivi a sud dell'occhio
del ciclone raggiungevano altezze fino a 12 km.
I dati del satellite a infrarossi hanno inoltre mostrato temperature tra
-50 e -70 gradi centigradi nelle nubi circostanti il centro di Ophelia.
Secondo le ricerche della NASA tempeste con nubi apicali a temperature
così basse hanno la potenzialità di liberare una grande quantità di
precipitazioni.
Per quanto riguarda le previsioni, come mostra il grafico del Centro
Nazionale degli Uragani Usa (NHC), Ophelia sta prendendo lentamente (4
Km all'ora) una traiettoria verso est/nord-est che dovrebbe portarla
all'inizio della prossima settimana sopra l'Irlanda e la Scozia dopo
aver lambito le coste del Portogallo. Con raffiche di vento a 150 Km
orari e una pressione di 978 millibar nell'occhio del ciclone Ophelia
dovrebbe diventare nelle prossime ore una tempesta extra-tropicale
andando ad interagire con una potente area di bassa pressione che si
muove verso est nell'Atlantico settentrionale.
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