Antonio stava lavorando vicino a Cinisello Bansamo (Milano), quando ha avuto la sensazione che qualcosa stesse per accadere. Poco dopo, con la sua macchina fotografica, inizia a scandagliare il cielo e dopo pochi minuti vide un oggetto discoidale molto simile a quello documentato il 24 dicembre 2008.
" Ho avvertito che qualcosa stava per accadere, come era successo già altre volte, ho deciso così di lasciare il posto di lavoro, e infatti ho filmato una bellissima nave spaziale, era tanto che non succedeva, la cosa mi ha colto un po' di sorpresa ", dice Antonio Urzi. Alcune ore prima, Antonio aveva avuto un contatto telefonico con il suo amico stigmatizzato Giorgio Bongiovanni, che gli aveva detto di stare in allarme perché probabilmente avrebbe presto filmato nuovamente un veicolo spaziale extraterrestre. E così è avvenuto.
Ricordo agli scettici, che hanno tentato di smontare i video di Antonio Urzi dicendo che filmava bottoni, che Antonio ha fatto filmare, un po' di anni fa, un intera flotta di questi oggetti, sopra Milano dalla troupe del TG3 Lombardia. Mettendo quindi a tacere tutte chiacchiere fatte a sproposito su di lui. Perché vedete, ci sono scettici e scettici. Gli scettici onesti si arrendono di fronte all'evidenza dei fatti e accettano quello che gli viene proposto, anche se esce dai loro limitati schemi mentali. Gli scettici disonesti ( come ad esempio quelli del CICAP del massone Pero Angela) invece, cercano in ogni modo di negare tutto cio' che esce dai loro limitati modi di vedere anche di fronte all'evidenza. Nel caso degli UFO, ad esempio, dicono: non ci sono prove, le immagini sono tutte sgranate, non si può capire cosa in realtà è stato fotografato/ filmato. Nel caso le immagini siano chiare, come quelle di Urzi, e anche di tanti altri, non sapendo cosa dire, cercano di auto tranquillizzarsi dicendo che è tutto falso. Non hanno purtroppo abbastanza intelligenza per accettare cose diverse da quelle che non riescono a concepire per la loro ristrettezza di vedute, e ciò che è peggio è che cercano di imporre il loro modo di vedere anche agli altri, anche a costo di fare una mistificazione.
Oliviero Mannucci
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