Manca, certo, l’immagine “alfa”, quella di un umano che stringe la mano a un Alieno davanti a tutti. Ma in compenso c’è solo da scegliere tra gli episodi che meritano di non essere liquidati a cuor leggero. La rivista di bordo della Vueling, durante un mio recente volo, me ne ha ricordato uno storico, avvenuto 40 anni fa. E’ il caso Manises, ancora oggi considerato uno degli episodi più importanti dell’ufologia spagnola.
Un SuperCaravelle della compagnia Tae fu costretto a un atterraggio d’emergenza dopo un incontro con un Ovni. Tra l’altro la vicenda si riallaccia alla particolarità della zona in cui è accaduta: è stata definita il “Triangolo delle Bermuda” del Mediterraneo. Anche in questo caso si parla di sparizioni di navi e di persone e molte storie (leggende?) narrano di uccelli che perdono il senso dell’orientamento quando volano nella zona. Non solo: pescatori e marinai riferiscono di sentire suoni stranissimi e di vedere luci che fuoriescono dall’acqua.
Triangolo del Mediterraneo |
Ma torniamo al caso Manises: vi propongo un filmato preso da Youtube con la ricostruzione dei fatti mediante una simulazione grafica ma con il sottofondo originale dei dialoghi tra piloti e centro di controllo. Qui di seguito, invece, ecco la storia come la trovate su Wikipedia, l’enciclopedia universale online.
L’11 novembre 1979 un aereo di linea Supercaravelle della compagnia TAE decollato da Salisburgo con 109 passeggeri a bordo stava percorrendo la rotta verso Las Palmas dopo uno scalo tecnico all’isola di Maiorca. Intorno alle ore 23.00 il comandante Francisco Javier Lerdo de Tejada e il suo equipaggio notarono alcune luci rosse che si avvicinavano rapidamente all’aereo; le luci erano in rotta di collisione e ciò allarmò l’equipaggio. Il comandante richiese informazioni via radio, ma né il centro civile di controllo di volo di Barcellona né il radar militare di Torrejón de Ardoz vicino a Madrid furono in grado di fornire spiegazioni. Per evitare una possibile collisione, il comandante cambiò altitudine. Le luci seguirono la rotta dell’aereo e si avvicinarono a circa mezzo chilometro dal velivolo. Ritenendo che le luci appartenessero ad un oggetto che stava violando tutte le regole elementari di sicurezza e che una manovra evasiva fosse impossibile, il comandante decise di allontanarsi e di fare, per precauzione, un atterraggio di emergenza all’aeroporto di Manises, dove arrivò alle 23.45. L’equipaggio riferì che le luci abbandonarono l’inseguimento poco prima che l’aereo atterrasse. Le luci furono viste da parecchi testimoni e un Ufo passò anche molto vicino alla pista dell’aeroporto, tanto che il personale di terra accese le luci di emergenza ipotizzando che l’oggetto potesse essere un aereo non registrato che si trovava in difficoltà. In seguito alla mancanza di risposta a tutti i tentativi di comunicazione da parte della torre di controllo, fu allertata l’Aeronautica Militare e un Mirage F1 decollò dalla base aerea di Llanos (vicino ad Albacete) per identificare il fenomeno. Il pilota, il capitano Fernando Cámara, dovette aumentare la velocità fino a mach 1,4 per stabilire un contatto visivo con l’oggetto, che a quanto riferì il militare aveva la forma di un tronco di cono e mostrava una luce cangiante di colore chiaro; nonostante lo sforzo iniziale, l’oggetto sparì rapidamente dalla vista. Il pilota fu informato da terra che un’eco radar indicava che un altro oggetto sconosciuto si trovava vicino Sagunto (Valencia). Quando il pilota fu abbastanza vicino, l’oggetto accelerò e sparì di nuovo. Questa volta l’Ufo sembrò avere un atteggiamento ostile e il pilota cercò di lanciare un missile, ma il sistema elettronico si bloccò. Dopo un terzo tentativo di inseguimento, l’Ufo sparì velocemente puntando verso le coste dell’Africa. Dopo circa un’ora e mezza di inseguimento e in seguito alla scarsità di carburante, il pilota fu costretto a rientrare alla base senza risultati e atterrò alle 2.07.Un’ultima riflessione. Il rapporto finale dell’incidente, reso pubblico solo nell’agosto 1994 (sic!), stabilì che il comandante del SuperCaravelle, il personale di terra dell’aeroporto di Manises e il pilota del Mirage potrebbero avere visto “luci emesse da una distante industria chimica e alcune stelle e pianeti”. Siamo, semplicemente, al ridicolo.
Flavio Vanetti
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