Spazio: ultima frontiera. Credere che si sia soli nell'universo è come credere che la Terra sia piatta. Come disse l'astrofisico Labeque al palazzo dell'UNESCO, durante il congresso mondiale del SETI di Parigi del Settembre 2008, " SOMETHING IS HERE", "Qualcosa è qui", e I TEMPI SONO MATURI per farsene una ragione. La CIA, l'FBI, la NSA, il Pentagono, e non solo, lo hanno confermato!
Si chiamano Tim Doyle e Tracey Soule i due UFO SEEKERS statunitensi ormai diventati famosi. I due autofinanziano tutte le loro produzioni, non hanno infatti ne attori, ne troupe, ne tecnici per le riprese audio e video.
Lo scorso Agosto 2017, sono andati con la loro auto nella contea di Lincoln e sono saliti sul famoso Tikaboo Peak, in Nevada per spiare e riprendere l'Area 51 che si trova non molto lontano da Las Vegas. Non è la prima volta che si recano sul posto, lo testimona l'enorme numero di filmati ripresi dai due ricercatori.
Per realizzare quest'ultimo video,che tra poco vedrete, si sono avvicinati ulteriormente per cercare ancora prove sull'esistenza nella base di UFO e alieni. In questa occasioni Tim e Tracey si sono accampati vicino all'entrata est di Groom Lake, a due passi del confine del perimetro denominato S4 e vi hanno passato qualche giorno.
Da lì hanno potuto osservare test di velivoli sperimentali, UFO e anche il passaggio del famoso autobus bianco con i vetri oscurati, che porta tecnici e scienziati dentro l'Area 51.
Le guardie di sicurezza della base, che oramai conoscono più che bene i due UFO seekers, hanno chiamato l'ufficio dello sceriffo della contea di Lincoln per far eseguire i controlli di rito sui famosi ricercatori.
Tim e Racey effettuano sessioni d'osservazione del cielo sopra l'Area 51, 365 giorni l'anno, e hanno effettuato indagini su UFO, Black Project e sulle installazioni militari stesse, per documentare la presenza di UFO nella base. Ma adesso basta chiacchiere, guardate il video qui pubblicato. Buona visione!
Stunning display of light was witnessed across large swathes of northern Russia last night
RUSSIA has been hit by a wave of reports of a giant UFO in the
sky last night — with spectacular pictures of a giant glowing ball
illuminating northern Siberia.Social media erupted with claims of "aliens arriving" and locals in far
flung parts of Vladimir Putin's empire told of "shivers down their
spines".
A bright ball of mystery light was spotted over northern Siberia last night
Witnesses were left in awe at the spectacle of light - but some feared it was an alien invasion
The astounding ball of light was witnessed for hundreds of miles
"The glowing ball rose from behind the trees and moved in my direction.
"My first thought was about the most powerful searchlight, but the
speed of changing everything around changed the idea of what was
happening.
"The ball began to turn into an arc and gradually dissipated."
After the multi-coloured light show was over he went home to find
local children as young as five in the yard babbling about "aliens" and
"the portal to another dimension", he said.
Eyewitnesses took to social media to speak of their shock at the stunning display
The ball of light was later said to be the result of missile tests
The light display took place at the same time as the aurora borealis
Some 520 miles further east, another photographer Alexey Yakovlev
admitted to feeling scared as he witnessed the UFO spectacle at
Strezhevoi, in the north of Tomsk region, reported The Siberian Times.
"At first I thought - it is such a radiance of such an unusual form, round in shape.
"But gradually the ball began to expand, it became clear that this is not some radiance .... and it became scary ...
"It's good that I was not alone....a group of people cannot hallucinate."
On social media, Anastasia Boldyreva posted simply: "Aliens arrived."
The were many similar messages.
Nurgazy Taabaldiev claimed: "It's a gap in the space-time continuum."
In fact local experts suggest there were two clear but most unusual reasons for the eerie spectacle in the Siberian night sky.
The first was that a vivid display of the Northern Lights - or Aurora Borealis - was underway.
This is why photographers were out watching the sky when the suspected UFO appeared.
But the second is that Russian strongman Vladimir Putin had chosen
this moment to frighten the West with grandiose military exercises by
his strategic nuclear forces.
Missiles tests were underway from submarines and aircraft last night,
and the exercises included the launch of a super-powerful Topol rocket
from Plesetsk cosmodrome, 550 miles north of Moscow.
From a mobile launcher, it was successfully aimed at the Kura testing range in Kamchatka on the country's Pacific coast.
It was the the trace of this rocket - capable of carrying nuclear
missiles - that caused this extraordinary phenomenon in the night sky,
say the Russian media.
As photographer Yakovlev accurately guessed: "It seems I accidentally shot the launch of a secret space rocket from Plesetsk".
The launch was then confirmed by the defence ministry in Moscow.
Other missiles were launched from a submarine and aircraft.
E’ stato interessante, ai margini del convegno Figli delle Stelle
organizzato a Milano dalla collega Sabrina Pieragostini, fare due
chiacchiere con Raymond Szymanski.
Raymond Szymanski
L’autore di “Cinquanta sfumature di
Grigi – alla ricerca della verità” era uno dei relatori. Una sinossi
aiuta a inquadrarlo.
Ingegnere elettronico, Szymanski è
indiscutibilmente il principale esperto della base aerea
Wright-Patterson, di Dayton, nell’Ohio: lì ha lavorato per quasi 40
anni, anche come ingegnere capo del laboratorio di ricerca aerea. Si
definisce uno scettico curioso che è diventato un convinto assertore
dell’esistenza degli Alieni. Durante i lavori dell’incontro milanese è
come se avesse effettuato un viaggio virtuale all’interno della base
indicata, secondo la vulgata ufologica, come depositaria di tanti
segreti sulla questione extraterrestre. Szymanski ha messo a
disposizione anche delle diapositive che sostiene siano non solo
autentiche e originali dell’epoca, ma soprattutto in grado di costituire
un documento inoppugnabile di certe tesi. E in una di queste, in
lontananza, si vedrebbe pure il corpo di un alieno: chi era vicino a
lui, al tavolo, ha potuto vedere questo scatto. Una delle varie teorie
sulla base, infatti, afferma che in quella struttura militare sono stati
ricollocati e analizzati i rottami dei crash di dischi volanti caduti
negli Usa e i corpi dei loro piloti. Tra questi resti ci sarebbero stati
pure quelli dello schianto di Roswell, cosa questa peraltro già detta
dai militari nelle more dell’episodio che ha caratterizzato la località
texana. Ecco comunque una breve intervista fatta da me a Szymanski. Alla
fine vi dirò la mia impressione.
Ingegner Szymanski, che che cosa c’è di concreto nella cosiddetta “Ufo evidence?
“Io credo che quanto sia avvenuto a Roswell sia più che
significativo. Jesse Marcel, il primo militare che potè maneggiare i
resti del crash, e il generale DuBose, che comandava l’8° gruppo
dell’Air Force, hanno visionato qualcosa di molto chiaro. Solo chi ha
avuto in mano i pezzi può dire che di che cosa si trattasse. Ma gli
esami hanno portato a una conclusione: appartenevano a una nave
spaziale. Marcel, off the records, aggiunse: “Questa cosa non è
terrestre”. Per questa ragione fu trasferita a Wright-Patterson. DuBose
ammise che la missione fu portata a termine, in aereo, da un suo pari
grado. Quindi, è incontrovertibile che, qualunque cosa fossero quei
reperti, furono portati nella base nell’Ohio”. Perché proprio lì, secondo lei?
“Perché nel 1917 fu creato un grande laboratorio per studiare nuovi
materiali ad uso aeronautico. Quella struttura esiste pertanto da 100
anni. E da 30 rispetto ai fatti di Roswell. E’ logico e scontato pensare
che se ci fosse stata la necessità di analizzare materiale “esotico”,
il posto giusto sarebbe stato quello: c’era il know how per farlo a
tutti i livelli, soldi inclusi”. Ha mai avuto mai l’evidenza, negli anni di lavoro nella base, che lì accadesse qualcosa di strano?
“Riferita agli Alieni? O riferita agli Ufo?” Riferita agli Alieni, prima di tutto.
“No, su quel fronte no. Ma lì c’era sempre qualcosa in evoluzione.
Stiamo parlando di una base con 25 mila impiegati. E i laboratori
occupavano migliaia di persone impegnate a sviluppare tecnologia del
presente e del futuro. Wright-Patterson pullula di documenti
classificati”.
.
Secondo lei la pistola fumante in tema di Ufo e Alieni c’è o non c’è?
“E’ un problema cruciale e delicato. Secondo me bisogna procedere
aggiungendo pian piano tesserine al mosaico. Va fatto con pazienza. Una
delle mie ricerche, ad esempio, era rivolta a provare la possibilità che
lì ci fossero tombe di esseri alieni. Feci domande, incontrai solo
smentite. Ma poi trovai un giornale che parlava di un posto di sepoltura
giusto a fianco alla cappella. Il dato rilevante e significativo è che
l’ospedale della base è lì a un tiro di schioppo dalla cappella. Sarebbe
stato fin troppo facile, in presenza di corpi alieni da nascondere,
attraversare la strada e seppellirli lì. Coloro con i quali avevo
parlato erano disinformati o mi depistavano? Comunque sia, è bastato
unire una serie di aspetti per trovare una possibile quadra”. Secondo lei ci stiamo avvicinando al giorno della pubblica ammissione dell’esistenza aliena?
“I governi hanno convenienza a farlo? Questa è la prima domanda da
porsi. Giappone, Inghilterra e Russia hanno declassificato gli X-files,
per cui l’evidenza c’è. Ma nessuno trarrebbe vantaggi dal chiudere il
cerchio: andrebbe a catafascio il mondo. Per cui, non diranno nulla”.
.
Com’è possibile raggiungere la verità?
“La verità già l’abbiamo, non è necessario aspettare i governi.
Guardate i documenti del caso di Saint Augustin e quanto è stato
scritto: i frammenti metallici, è stato dimostrato, non potevano essere
di questo pianeta; c’erano isotopi che non appartengono ai materiali che
conosciamo sulla Terra. E quell’episodio si lega a quello di Roswell.
Purtroppo la gente non accetterà l’evidenza fino a quando non ci sarà
un’apparizione tipo Independence Day. Ed è un peccato ragionare così”.
Una scena del film "Indipendence Day"
Lei crede che il presidente Roosevelt abbia avuto un incontro
con essere di altri mondi e che abbia scambiato la loro tecnologia con
il permesso di prelevare terrestri?
“Sarebbe avvenuto sulla base di Edwards. Non ho investigato il caso,
ma pare sia stato possibile. Il presidente era a Palm Springs, dunque
non lontano da Edwards.. Aveva un appuntamento da un dentista, ma forse
si trattava di una copertura per giustificare le ore di assenza. Non si
hanno certezze, ma nemmeno si può escludere che l’incontro ci sia
stato”. Tra i casi di abduction nel mondo, qual è a suo avviso il più significativo?
.
“Quello di Travis Walton, il boscaiolo di Snowflake in Arizona. Ho
passato una giornata intera con lui, siamo stati alla Sitgreaves
National Forest riposizionandoci nel luogo preciso dove dice di essere
stato prelevato. La sua è una vicenda molto, molto credibile anche per
il fatto che i sei suoi compagni, testimoni dell’episodio, hanno tutti
superato più volte il test della verità. Questa è una storia che,
comunque la rigiri, non presenta alcuna falla”.
Questo è quanto. Il mio giudizio sull’ingegnere? Dunque, Raymond
Szymanski mi ha dato l’impressione di essere un tipo molto furbo, ovvero
un personaggio che sa centellinare le sue storie, portandoti al punto
in cui tu dici “ecco, adesso arriva l’ammissione”. Ma a quel preciso
istante, sa frenare e trovare una buona via d’uscita, senza ammettere ma
nemmeno senza smentire o contraddirsi. Credo che persone come lui
siano, alla resa dei conti, un po’ un problema per l’ufologia. Ma non ho
mai avuto la sensazione di parlare con un ciarlatano, con un visionario
o con un poco di buono. Anzi, sono sicuro che Raymond sappia – e abbia i
documenti relativi – molto di più di quanto voglia dire. O possa dire.
Perché forse anche lui tiene famiglia…
Un misterioso 'intruso' sta sfrecciando nel
Sistema Solare, nella regione compresa tra Marte e la Terra: potrebbe
essere una cometa arrivata all'improvviso da un altro sistema
planetario, oppure un asteroide che sta per essere 'messo alla porta' e
spinto verso altri mondi. Ad accoggersi di questa insolita presenza è
stato il Minor Planet Center, ossia il centro dell'Unione Astronomica
Internazionale (Iau) che si occupa di controllare i piccoli corpi
celesti, come asteroidi e comete. La segnalazione è arrivata dal
progetto di esplorazione del cielo PanSTARRS, gestito dall'università
delle Hawaii.
''Questo oggetto celeste ha il diametro di circa 150 metri e
attualmente si trova a 65 milioni di chilometri dalla Terra'', ha
spiegato l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual
Telescope. Al momento, tuttavia, per gli astronomi, non è ancora
possibile capire se sia una cometa o un asteroide perchè la sua orbita è
insolita: l'oggetto celeste non ruota intorno al Sole ma ha un'orbita
aperta. Questo fa pensare che stia solo transitando nel nostro Sistema
Solare.
Inizialmente, ha proseguito Masi, si pensava a una cometa arrivata da
un altro sistema planetario, ma le osservazioni fatte dal telescopio
Vlt (Very Large Telescope) dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso),
hanno visto che non ci sono segni dell'attività tipica delle comete,
ossia le emissioni di gas e vapori che danno origine alla chioma. "Per
questo - ha spiegato l'astrofisico - il Minor Planet Center ha corretto
la sigla con cui in un primo momento era stato indicato l'oggetto
celeste, ovvero C/2017 U1 (nella quale C sta per cometa) con A/2017 U1:
si comincia a pensare che possa essere un asteroide in fase di
espulsione dal Sistema Solare''.
Si aspettano altri dati dalle osservazioni in corso, fra cui quelle
del telescopio robotico americano, Tenagra Observatories, partner del
Virtual Telescope, che ha già fotografato l'oggetto cosmico, per capire
l'identità di questo corpo celeste.
All'italiano il Pontefice ha anche chiesto "qual'è il posto dell'uomo nell'universo"
"Debbo dirvi buon giorno o buona sera? Quando si è nello spazio non si sa se è mattina o sera...". Così papa Francesco ha salutato Paolo Nespoli, l'astronauta italiano in missione sulla Stazione spaziale internazionale dallo scorso luglio, quando partì alla volta dell'Iss dal cosmodromo di Baikonour, nel Kazakistan.
Collegato
dall'Auletta Paolo VI in Vaticano, il Pontefice ha posto a Nespoli una
domanda di difficile risposta, chiedendogli quale fosse "il suo pensiero
sul posto dell'uomo nell'universo", laddove "l'astronomia ce ne fa
contemplare gli orizzonti sconfinati".
Papa Francesco in una curiosa immagine
Paolo Nespoli
"È una domanda complessa - ha ammesso Nespoli - mi
sento un ingegnere, ma quando si parla di queste cose molto più interne
rimango anch'io perplesso. È un discorso molto delicato. Il nostro
essere è quello di capire cosa ci sta intorno. Mi piacerebbe che persone
come lei possano venire nello spazio in futuro per esplorare cosa vuol
dire avere un essere umano nello spazio".
Dal segnale generato dalla fusione di due stelle di neutroni una cascata di scoperte
Da oggi l'astronomia non è più la stessa: una rivoluzione come quella
di Galileo quando puntò il cannocchiale verso il cielo. E' stato
infatti catturato il segnale generato dalla fusione di due stelle di
neutroni, così dense da costituire uno stato estremo della materia. Lo
hanno ascoltato e visto i rivelatori di onde gravitazionali
Ligo e Virgo e 70 telescopi da Terra e spaziali, con una cascata di
scoperte. L'annuncio in contemporanea in Italia, Europa e Usa. Ruolo cruciale dell'Italia con Infn, Inaf e Asi. Tre conferenze internazionali in simultanea hanno presentano i risultati da Stati Uniti, Germania e Italia,
che ha dato un contributo importante con Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare (Infn), Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e Agenzia
Spaziale Italiana (Asi). Le conferenze sono state trasmesse in diretta
streaming da Washington, presso la National Science Foundation, da parte
della collaborazione dei rivelatori di onde gravitazionali Ligo e
Virgo, da Garching da parte dell'Osservatorio Europeo Australe (Eso) e
da Venezia da parte dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa). Trasmessa in
diretta streaming anche la conferenza da Roma, al ministero
dell'Istruzione, l'Università e la Ricerca, alla presenza del ministro
per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca Varia Fedeli.
Un passo in avanti epocale I
risultati di questa importante scoperta sono pubblicati su numerose
riviste internazionali, fra le quali Physical Review Letters, Nature e
Science, e segnano un passo in avanti epocale nella storia
dell'astronomia. E' infatti la prima volta che un evento cosmico viene
osservato sia con le onde gravitazionali sia con quelle
elettromagnetiche, aprendo l'era dell'astronomia multimessaggero che,
sfruttando contemporaneamente segnali diversi, trasforma il modo di
vedere e ascoltare l'universo. Per la prima volta, infatti, ci sono gli
strumenti per ascoltare contemporaneamente segnali cosmici molto
diversi, come le onde gravitazionali, quelli ottici, i raggi X e
l'ultravioletto.
Il ruolo dell'Italia L'Infn
ha contribuito a questi risultati con il rivelatore di onde
gravitazionali Virgo, che fa capo all'Osservatorio Gravitazionale
Europeo (Ego) e si trova in Italia, a Cascina (Pisa). Insieme ai due
strumenti del rivelatore americano Ligo (Laser Interferometer
Gravitational-Wave Observatory), Virgo ha permesso di capire da dove
proveniva il segnale dell'onda gravitazionale. L'Inaf,
con la sua rete di telescopi basati a Terra e nello spazio, è stato fra
i primi al mondo a 'fotografare', riconoscere e descrivere la sorgente
del segnale e l'Asi ha
contribuito alle osservazioni grazie ai telescopi spaziali dedicati
allo studio dei fenomeni più ricchi di energia dell'universo, come le
emissioni di lampi gamma. Fra i telescopi a Terra che hanno contribuito
alla ricerca ci sono Rem, Vst e Vlt, i telescopi spaziali sono Fermi e
Integral, Swift, Chandra e Hubble.
Vista nell'Universo una 'fabbrica' di oro e platino -
Per la prima volta è stata osservata una 'fabbrica' di elementi
pesanti, come oro e platino. E' la coppia di stelle di neutroni, così
dense da essere considerate l'anticamera dei buchi neri, che fondendosi
ha generato le onde gravitazionali ascoltate da Ligo e Virgo e poi
l'esplosione accompagnata da un lampo di raggi gamma vista dal satellite
Fermi e confermata dal satellite Integral dell'Agenzia Spaziale Europea
(Esa). Poi i telescopi, molti dell'Inaf, hanno visto i segnali spia
della nascita degli elementi pesanti.
Dopo decine d'anni è stato risolto il mistero dell'origine di quasi
la metà degli elementi più pesanti del ferro ed è arrivata anche la
prima conferma diretta che le collisioni tra stelle di neutroni danno
origine ai lampi di raggi gamma (o Gamma-Ray Burst, Grb) di breve
durata. Le stelle di neutroni sono relitti cosmici, quello che resta
quando una stella è esplosa in una supernova e poi la materia è
collassata diventando straordinariamente densa e compatta. Quando
raggiunge questo stato estremo la materia non è più quella che
conosciamo, fatta di atomi con nuclei composti da protoni e neutroni, ma
è formata quasi del tutto da neutroni tenuti insieme da forze che
impediscono loro di collassare del tutto. Una materia che si trova in
questo stato estremo è l'anticamera di un buco nero, impossibile da
riprodurre in laboratorio e mai osservata finora. Mentre si avvicinavano
inesorabilmente ruotando l'una intorno all'altra, le due stelle di
neutroni hanno emesso le onde gravitazionali ascoltate da Ligo e Virgo
per circa 100 secondi. Quando si sono scontrate hanno emesso un lampo
gamma, visto da Fermi circa due secondi dopo l'arrivo delle onde
gravitazionali. Questo lavoro di squadra ha permesso di localizzare le
due stelle, indicate con la sigla AT2017gfo, nella periferia della
galassia NGC4993, in direzione della costellazione dell'Idra e alla
distanza di 130 milioni di anni luce. Puntando in quella direzione i
telescopi spaziali e a Terra gli astronomi, con l'Inaf in prima fila,
hanno visto la fusione della coppia di stelle nella luce visibile, ai
raggi X, ultravioletti, infrarossi e nelle onde radio, osservando i
segnali spia della formazione dei metalli pesanti. Hanno contribuito
all'osservazione telescopi spaziali, come Integral e Swift, ai quali
partecipa l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Chandra (Nasa) e Hubble
(Nasa-Esa), e telescopi a Terra come Rem (Rapid Eye Mount) e quelli
dell'Osservatorio Europeo Australe (Eso) Vlt (Very Large Telescope e Vst
(Vlt survey telescope).
Onde gravitazionali viaggiano alla velocità della luce -
Le onde gravitazionali viaggiano alla velocità della luce. E' un altro
risultato ottenuto dai rilevatori Ligo e Virgo e dal satellite Fermi. I
dati dimostrano ancora una volta che Einstein aveva ragione. Il fenomeno
era stato infatti previsto oltre un secolo fa dalla teoria della
relatività. I dati raccolti da più strumenti hanno anche permesso di
misurare la costante di Hubble, ossia la velocità di espansione
dell'universo. Fisici e astrofisici hanno ricostruito la
straordinaria corsa dei due segnali emessi dalla fusione delle stelle di
neutroni avvenuta nella periferia della galassia NGC 4993, nella
costellazione dell'Idra, alla distanza di 130 milioni di anni luce dalla
Terra. Da lì sono partite le onde gravitazionali ricevute dai
rivelatori Ligo e Virgo, che si trova in Italia e al quale l'Italia
partecipa con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e da lì è
partita anche la luce del lampo gamma che ha accompagnato l'esplosione e
che è stato visto dal satellite Fermi della Nasa, al quale l'Italia
partecipa con l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi). "Sappiamo che entrambi i
segnali hanno viaggiato per 130 milioni di anni e che il segnale
luminoso è stato osservato 1,7 secondi dopo quello dell'onda
gravitazionale", ha detto all'ANSA il fisico Gianluca Gemme,
coordinatore nazionale di Virgo per l'Infn. Questa differenza nei tempo
di arrivo dei due segnali è stata calcolata in un numero estremamente
piccolo e sostanzialmente è corretto dire che le due velocità si
equivalgono, come aveva previsto Einstein.
I COMMENTI Fedeli, meraviglioso risultato, frutto di uno sforzo congiunto -
Un meraviglioso risultato frutto di uno sforzo congiunto nel quale
l'Italia ha avuto un ruolo molto importante: così il ministro per
l'Istruzione, l'Università e la Ricerca, Valeria Fedeli, ha commentato i
risultati della prima osservazione della nuova astronomia, basata su un
'coro' di strumenti diversi e per questo chiamata multimessaggero. "Ci
congratuliamo con tutta la comunità scientifica mondiale, che ha avuto
la volontà e la capacità di coordinarsi in modo così efficace da portare
a realizzazione il progetto, perseguito da anni, di dare inizio a una
nuova astronomia", ha detto. "E' motivo di soddisfazione per noi il
ruolo che ha avuto il nostro Paese, grazie all'Infn con Virgo -
l'esperimento che ha rivelato le onde gravitazionali consentendo di
localizzare la sorgente nel cielo - all'Inaf con i telescopi Rem, Vst e
Vlt, e all'Asi con i satelliti Integral e Swift, che tutti assieme con
le loro osservazioni hanno ricavato l'eccezionale abbondanza di
risultati scientifici oggi presentata". Un ringraziamento quindi da
Valeria Fedeli a "tutte le ricercatrici e i ricercatori italiani, che
con grande passione, dedizione e visione hanno lavorato a questo
straordinario progetto di ricerca, mettendo a frutto le formidabili
competenze scientifiche distribuite nei tre enti nazionali. Lo sforzo
congiunto di tutti loro - ha concluso - ha permesso il conseguimento di
questo meraviglioso risultato, ottenuto in virtuosa collaborazione con
le colleghe e i colleghi dei maggiori centri di ricerca del mondo".
Ferroni (Infn), nuove risposte sull'Universo - Da
oggi cambia il modo in cui è possibile rispondere alle domande
sull'universo: per il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare (Infn), Fernando Ferroni, è questo il grande risultato della
prima osservazione di una sorgente di onde gravitazionali da parte di un
coro di strumenti. "Un modo completamente nuovo di cercare risposte
alle nostre domande sull'universo. È questo il significato della
scoperta che oggi celebriamo", ha rilevato. Un risultato che "ci fa
gioire. Come donne e uomini di scienza, perché - ha aggiunto - avere a
disposizione nuovi strumenti di indagine è per noi bello quanto avere
nuovi interrogativi cui dare risposta. E come persone, perché questo
traguardo è stato conquistato grazie all'impegno congiunto di migliaia
di noi". In particolare, ha concluso, "come Infn siamo felici perché
abbiamo dato un contributo fondamentale per l'ottenimento di questo
risultato e ciò rappresenta il coronamento di un progetto ambizioso,
Virgo, iniziato oltre 20 anni fa dal visionario e tenace fisico
Adalberto Giazotto".
D'Amico (Inaf), un torrente di pubblicazioni -
Un grande successo per l'Italia e orgoglio per il grande numero di
pubblicazioni scientifiche firmate da ricercatori dell'Istituto
Nazionale di Astrofisica (Inaf): per il presidente dell'Inaf, Nicolò
D'Amico, la prima osservazione della sorgente di un'onda gravitazionale
fatta da circa 70 strumenti è "un grande successo per il Paese e un
grande successo per il nostro ente, l'unico al mondo che possiede al suo
interno tutte le risorse intellettuali e strumentali per osservare
l'universo a tutte le lunghezze d'onda, da terra e dallo spazio". Per
D'Amico "la presenza autorevole delle nostre ricercatrici e dei nostri
ricercatori nel torrente di articoli che straripano oggi nelle più
prestigiose riviste scientifiche internazionali è per noi motivo di
grande soddisfazione e orgoglio".
Battiston (Asi), è una giornata storica
- Una giornata storica che segna l'inizio di una nuova era: il
presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston,
giudica un passo in avanti epocale la prima osservazione congiunta della
sorgente di un'onda gravitazionale, fatta con strumenti di tipo
diverso. "E' una giornata storica per la scienza e si apre una nuova era
per la ricerca spaziale. Da anni - ha rilevato - attendevamo la nascita
dell'astronomia multi messaggero, che sfrutta i vari tipi di radiazione
che raggiungono la Terra dagli angoli più remoti dell'universo". Per
questo, ha aggiunto, "i risultati presentati oggi da osservatori
terrestri e spaziali, gravitazionali ed elettromagnetici aprono una
nuova era nello studio dell'universo. È stata confermata, ancora una
volta, la validità della teoria della relatività di Einstein che prevede
che anche le onde gravitazionali viaggino alla velocità della luce". n
grande risultato nel quale, ha detto ancora, "la ricerca italiana ha
avuto una parte importantissima, dimostrando di saper coordinare i
diversi ambiti e diversi tipi di strumentazione, a Terra e nello spazio,
facendo parte a pieno titolo dei più importanti network di ricerca
mondiali. L'Asi - ha concluso - è già impegnata per raggiungere la
prossima frontiera, la realizzazione del grande interferometro Lisa per
la rivelazione delle onde gravitazionali nello spazio, capace di
moltiplicare di ordini di grandezza la sensibilità a questo nuovo tipo
radiazione".
PARLANO I RICERCATORI
D'Avanzo (Inaf), osservazioni storiche
- Sono "risultati di portata storica", quelli presentati oggi a Roma,
così numerosi e rivoluzionari da lasciare senza fiato, ha detto all'ANSA
Paolo D'Avanzo, dell'osservatorio di Brera dell'Istituto Nazionale di
Astrofisica (Inaf) e autore con Elena Pian dell'articolo pubblicato
sulla rivista Nature. "Il fenomeno che abbiamo osservato - ha proseguito
- è stato causato dalla collisione di due stelle di neutroni, vale a
dire due relitti stellari, tutto ciò che resta di stelle massicce quando
collassano come supenovae. Per avere un'idea della loro densità
possiamo immaginare l'intera umanità compressa in una zolletta di
zucchero". Gli astronomi sono entrati in campo non appena i rivelatori
di onde gravitazionali Ligo e Virgo hanno "localizzato con una
precisione mai raggiunta prima la direzione cielo da cui proveniva il
segnale. Quindi abbiamo cominciato una ricerca accurata in tutte le
galassie finché non siamo riusciti a trovare quella in cui si era accesa
una nuova luce, e la luce di quelle stelle in collisione era la
controparte elettromagnetica del segnale rilevato dalle onde
gravitazionali".
Gemme (Infn), risultati senza precedenti
- Sono "senza precedenti" i risultati scaturiti dalla prima
osservazione corale della collisione di due stelle di neutroni. "Non ho
mai vissuto un'esperienza simile" ed è "la prima volta in assoluto che
si studia una sorgente utilizzando circa 70 strumenti da Terra e dallo
spazio", ha detto all'ANSA il fisico Gianluca Gemme, coordinatore
nazionale del rivelatore Virgo per l'Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare (Infn) . La scoperta delle onde gravitazionali, ha aggiunto, "è
stata un momento storico, ma la ricchezza delle osservazioni venute in
seguito è ancora superiore perché il numero di strumenti e di comunità
scientifiche coinvolti in questa nuova osservazione non ha precedenti.
Credo sia un fatto unico". Certamente, ha aggiunto, "è l'inizio
dell'astronomia multi messaggero", la nuova astronomia che si basa su
segnali che viaggiano su lunghezze d'onda diverse, come quelli ottici, i
raggi gamma, i raggi X, l'ultravioletto. "In tutto questo - ha rilevato
- l'ingresso di Virgo è stato determinante" e complessivamente, ha
aggiunto, "abbiamo ottenuto una quantità di risultati estremamente
interessanti che ci ha letteralmente travolto". Oltre a essere il primo
segnale prodotto da due stelle di neutroni, quello rilevato il 17 agosto
2017 e reso noto oggi è "il segnale più forte e il più vicino mai
osservato, da masse molto piccole". E' infatti avvenuto alla distanza di
130 milioni di anni luce, contro il miliardo e mezzo di distanza dei
primi due buchi neri ascoltati nel 2015 dai rivelatori di onde
gravitazionali.
Donnarumma (Asi), grande cooperazione
- E' l'inizio di una grande cooperazione, uno straordinario gioco di
squadra fra i telescopi basati a Terra e quelli spaziali: Immacolata
Donnarumma, dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), è entusiasta del nuovo
scenario che si è appena aperto nell'astronomia e nel quale ha avuto un
ruolo molto importante il telescopio spaziale Fermi della Nasa, al
quale l'Asi partecipa attivamente. Il telescopio spaziale Fermi ha
contribuito soprattutto con lo strumento Gamma-Ray Burst monitor, il
rilevatore di lampi gamma che è riuscito a catturare un segnale durato
pochissimi secondi. "Rivelatori come questo osservano grandi porzioni
del cielo ed è molto importante avere un grande campo di vista", ha
detto Donnarumma all'ANSA. Forse si deve anche a questo se "Fermi visto
il lampo gamma in coincidenza con il segnale delle onde gravitazionali
rilevato da Ligo e Virgo". Il satellite subito ha attivato anche il suo
'occhio' più penetrante, chiamato Lat (Large Area Telescope), "ma un
fondo di particelle ha impedito di fare osservazioni. I ricercatori non
si sono persi d'animo, cercando un'emissione ritardata, ma nulla.
Tuttavia - ha aggiunto - le osservazioni fatte hanno permesso di
stabilire limiti importanti alla luminosità di questo oggetto". Sono
entrati in campo anche altri due satelliti nei quali l'Italia ha un
ruolo importante, come Agile e Integral. Per il futuro, ha concluso, si
preparano almeno due sviluppi importanti: il primo è legato a una
cooperazione sempre maggiore fra i telescopi basati a Terra e quelli
spaziali; il secondo dipenderà dal futuro rilevatore spaziale di onde
gravitazionali, Lisa (Laser Interferometer Space Antenna), il cui lancio
è previsto nel 2034.
I risultati sulla nuova astronomia sono stati dedicati al papà di Virgo, Adalberto Giazotto
- Il fisico visionario che 30 anni fa ha avuto l'idea di costruire il
rivelatore di onde gravitazionali Virgo. "Vorrei che da qui tutti
mandassimo a Giazotto uno straordinario saluti perché è il padre dei
risultati presentati qui oggi", ha detto il ministro per l'Istruzione,
Univerità e Ricerca, Valeria Fedeli, nella conferenza organizzata al
ministero con Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Istituto
Nazionale di Astrofisica (Inaf) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi). A
Giazotto, che non ha potuto essere presente per motivi di salute, sono
andati anche i saluti e i ringraziamenti di tanti ricercatori. "Ho un
grande rammarico che Giazotto oggi non sia qui al mio posto", ha detto
il fisico Gianluca Gemme, coordinatore nazionale del rivelatore Virgo
per l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). "Siamo figli - ha
rilevato il presidente dell'Infn, Fernando Ferroni - di persone che,
come Giazotto, hanno avuto un'idea e pensavano a un progetto 30 anni
fa".
PR«Io
ho letto il Bollettino Mensile Ingv dei Campi Flegrei, che mo’ è uscito
pubblicato secondo C. che fa la parte geochimica, veramente stiamo
inguaiati avendo rapporto Co2/H2o in aumento, stiamo in
pressurizzazione, ci sono continui afflussi di magma. È vero quello che
scrivono loro o scrivono stronz... ? Perché da un lato tutto aumenta. È
aumentato almeno di due volte quello che era il livello 1982-84, quando
ci fu il bradisismo. Quindi o siamo in prossimità di un nuovo
bradisisma o ancora peggio di quello del 1982-84 oppure loro mettono
figure “a c…”, perché io non capisco più. O dite che aumenta e quindi
debbono in qualche modo aumentare il livello di allerta».
RI «Il problema è questo: se C… o
chi per lui dice che lì ci sono strumenti (nella sede Ingv Napoli, ndr)
che sono inutilizzati, tra l’altro tu mi ha detto che ci sono strumenti
del Vulcamed, che non si sa che fine abbiano fatto. Quelli vanno
utilizzati».
PR«Ci
sono gli strumenti della Regione Campania. Quelli del Vulcamed e
Sistema e poi ce ne è un altro ancora che è proprio della Regione
Campania, che ci ha dato circa tre milioni di euro e mezzo di strumenti,
che dovremmo fare il comodato d’uso, etc… dovremmo metterli a norma».
RI«Quanto tempo fa li hanno dati».
PR «Nel 2015».
RI «Benissimo. Dal 2015 in poi questi strumenti andavano classificati, inventariati e installati, per legge».
PR «E certo».
RI «Altrimenti hanno fatto un abuso all’erario».
PR «Ma se per questo loro hanno
fatto un altro scempio alla Solfatara di Pozzuoli perché loro dicono nei
Bollettini Ingv dei Campi Flegrei che la zona di emissioni si è
allargata, perché non hanno fatto fare una verifica? Là sono morte tre
persone...».
RI «Allora il problema è molto
semplice: se alla Solfatara hanno chiuso, B. doveva ‐ fuori dell’area
della Solfatara sotto sequestro, far fare il monitoraggio dei pozzi, lo
fai nei pozzi, lo fai nelle sorgenti, non lo fai alla Solfatara, ma lo
fai…tu devi comunque far fare il monitoraggio ai due geochimici
nell’intorno della Solfatara. Prendi dieci pozzi e lì….».
PR«Ma basta andare fuori».
RI «Esatto. E invece C. dice
essenzialmente, che essendo lui (solo in due persone) chiusa la
Solfatata non c’è monitoraggio geochimico».
PR «Però per sfizio, fai conto
che tu fossi un’analfabeta, che non sa né leggere né scrivere e guardati
le figure che mette C. sul discorso della CO2/H2O, etc… leggi per
sfizio, guardati un attimo quelle figure e dimmi da profano cosa
capisci, rispetto al 1982-84. Un abitante di Pozzuoli, guarda queste
figure in cui la zona fu evacuata per rischio eruzione e poi dimmi se ti
vedi le deformazioni, scopri che sono aumentate, tu guardi la parte
geochimica e scopri che il flusso, il valore è divenuto tre volte tanto,
senza sapere né leggere né scrivere e dimmi se loro non stanno dicendo
che stanno vicino all’eruzione o no. Tu cosa pensi: ti viene in mente
che devi scappare…. O è vero quello che dice il bollettino e cioè che
stiamo per esplodere o è vero quello che fa il Dipartimento di
Protezione civile e cioè che non aumenta il livello di allerta. Qualcosa
non torna capisci ?... Io onestamente non credo ai grafici di C. perché
loro… hanno sbagliato una formula. E quindi quel grafico può salire o
scendere: non c’è l’errore. Abbiamo visto che il termometro misura +/ 60
°C e per quello che mi riguarda tutte quelle cose potrebbero non essere
acclarate scientificamente. La verità è che lui tiene 15 strumenti che
non può far funzionare… Per me quello che scrive quello che dice il
bollettino per me è scientificamente tutte stronz… Loro scrivono che:
“stanno per eruttare” e questo mi dispiace. Però non lo dicono, lo
scrivono in maniera criptica, di modo che il cittadino non capisce un “c
… però loro si stanno parando il cu… dicendo io ve lo avevo detto.
Stanno giocando in maniera poco corretta, omettendo la verità alla
Protezione civile. Tu mi scrivi che è tutto a posto e che non ci sono
trend significativi e poi me lo metti in aumento ogni settimana, ogni
mese, mi metti delle figure con tutto che aumenta, la temperatura, la
sismicità, flusso … Il rapporto CO2/H2S, aumenta tutto, aumenta e poi mi
dici: non ti preoccupare che è tutto sotto controllo E sono dei valori
di gran lunga superiori a quelli del 1982-84. Quindi mi stai prendendo
in giro».
PR «Io fortunatamente sono
scienziato, per me non sta succedendo niente, però le figure che mettono
indicano che sta succedendo… Io l’ho scritto al presidente e al
Dipartimento di Protezione civile… riunitevi, prendete una posizione
perché se ha ragione il bollettino Ingv Campi Flegrei voi dovete
evacuare la zona perché stiamo per eruttare, capisci che voglio dire…Io
l’ho scritto a loro e chiaramente non mi hanno risposto…».
A BIZARRE UFO that "defied physics" outmanoeuvred several F-18
pilots during a terrifying encounter, a former senior US national
security chief who spent time at the mysterious Area 51 military base
has sensationally claimed.
US Navy personnel aboard the USS Nimitz even filmed the UFO during the encounter that lasted several hours, according to Chris Mellon.
Mr
Mellon served for almost 20 years in the US federal government in a
series of national security positions roles under presidents Bill
Clinton and George W Bush.
The ex-national security chief, who had
high-level clearance, was on a committee with oversight of all
Department of Defence (DoD) special access programmes and spent a decade
on the Senate Intelligence Committee, is one of a number of former
senior government insiders who have gone on record about UFOs after
joining truth-seeking organisation To The Stars Academy, set up by
former Blink 182 frontman Tom DeLonge.
Mr Mellon, who also work on
classified projects at Area 51 in Nevada, detailed the astonishing
incident that reportedly happened off the coast of San Diego in broad
daylight.
He said the Mimitz, a five billion dollar warship with a
crew of thousands, was operating there, escorted by the USS Princeton,
an Aegis class cruiser.
Mr Mellon said: "Imagine these ships
engaging in a routine training exercise when an unidentified aircraft
with a small radar cross section appears on the radar heading directly
towards the battlegroup.
Getty*Chris Mellon
UFO BOMBSHELL: The US Navy encountered a bizarre UFO off San Diego.
People are fascinated with rankings, and UFOs are no different.
People want to know where the top UFO hot spots are. So here it is: the
top 25 cities in the U.S. for UFO sightings!
When we published our book, UFO Sightings Desk Reference: United States of America 2001-2015,
back in March, we only took the data resolution down to the county
level. When we were formatting the book, we realized that adding a
listing of UFO sightings down to the city level would double the size of
the book. The incredible amount misspellings in the cities field also
posed a problem.
There wasn’t an easy solution to the problem, and trust me when I say
spell check was only going to add to the problem. The answer was
old-school manual editing of over 120,000 records. The data base is
looking good now but still needs a bit of tweaking.
I do feel comfortable sharing the top 25 U.S. cites with the most UFO
sighting reports. Before we start I must point out that some of you
will simply comment that each of these cities are major population
centers. To that I say this: To have reports you need observers, and
larger metropolitan areas have lots of potential observers. But keep in
mind that big cities have serious light pollution issues, being able to
report sightings at all under these conditions is very telling.
Phoenix, Ariz., tops the list at No. 1, while Arizona ranks No. 7 in
the country UFO sightings. Why Phoenix you might ask? Well, ever since
the Phoenix Lights event in 1997, residents of Phoenix and Maricopa
County has been very diligent in reporting what they see.
Second on the list was Las Vegas, Nev., which, frankly, surprised me
for two reasons. Nevada only ranks 26th in the country for sightings.
That said, I did get a lot of social media traffic from there about any
sightings. Of course, they admit to not reporting it. Also, Las Vegas is
constantly lit up, day and night, so the light pollution is terrible.
Perhaps it’s because Las Vegas is a stone’s throw from Area 51; enough
said.
Third on the list is Seattle, Wash. Washington ranks No. 3 in the
country. I had thought that it was a toss up between Seattle, Wash, and
Portland, Ore., as both regions of the Northwest host heavy UFO traffic.
Portland, Ore., ranks fifth and Oregon ranks 13th nationally.
Not to be forgotten, Chicago, Ill., comes in at No. 4. Illinois ranks No. 8 in the U.S.
Finally, I must take a moment and discuss the city in 6th place. Last
spring when the book came out, it was noted in the west coast media
that California was No. 1 for UFO sightings. They were also quick to
point out Los Angeles County was the No. 1 county for UFO sightings in
the country. Many people mistakenly equated that with the city of Los
Angeles. I’m here to set the record straight. Los Angeles ranks No. 6 in
the country for cities.
We must remember that Los Angeles County covers an area of 4,751
square miles, while the city of Los Angeles is a mere 503 square miles.
Sorry, L.A.
The list below has the results for the rest of the top 25 top UFO sighting cities.
Cheryl Costa will be speaking at the following events in October:
Oct. 23, 7 p.m.:Connetquot Public Library, 760 Ocean Avenue, Bohemia, N.Y. Presenting via Skype, library will be giving data handouts.
Oct. 26, 7 p.m.: Center for the Arts, 72 S. Main St., Homer, N.Y. Speaking in person.
If you have a UFO sighting to report, you can use either one of the two national database services:nuforc.org or mufon.com. Both services respect confidentiality. Follow me on Twitter @American_Skies. Attention, Central New York residents: Join a
monthly MUFON-sponsored speakers presentation and discussion group in
Syracuse. Regularly held the last Saturday of the month, it runs from
April 29 through October 28, 11 a.m. – 1 p.m, May Memorial, 3800 E. Genesee St. Plenty of off-street parking is available.
On August 21, 2004, a strange occurrence took place in Tinley Park,
Illinois. Three red lights hovered above the town, photographed by
hundreds of people who gathered under the night sky from Tinley Park and
its neighboring municipalities, keen to witness the bizarre spectacle.
.
The event has
become known as the ‘Tinley Park lights’ and remains one of the most
documented and speculated UFO phenomenon in recent history.
At the
same time the red lights were seen, an air show was taking place in
Chicago. Many argued that the lights were caused by the show, which was
considered the most plausible of explanations. However, there are many
who dismissed this argument, namely due to the fact further sightings of
the red lights were seen at Tinley Park, once on Halloween in 2006 and,
more later, on October 1, 2015.
Triangle UFO
As
(1) Patch reports, the three lights congregated in a triangular shape.
Sam Maranto, state director of Illinois MUFON, who lives in nearby
Orland Park, told Patch how, on the night of the first sighting, the
conditions were perfect.
“The night of the 21st was beautiful, people were outside, there were parties all over.”
“There
were a lot of people outside that night, hundreds if not thousands.
People were able to see and record what was going on,” said Maranto.
Other
eye-witnesses share their experiences of three bright lights, coming
towards them in single file. According to Bill Dooley, a resident of
Tinley, the lights hovered in the sky for around 20 minutes.
Dooley
also noted how the lights were silent and, after they had made a
triangle, they began to move away, stacked on top of each other. The
lights turned white before they moved on.
The most logical
sounding theory was that the lights were caused by the air show that was
taking place in Chicago at the time. Suggestions have been made that
the lights were caused by military planes, model aircraft and even a
balloon hoax.
The Model Aircraft Theory
Though,
when asked whether the lights could have been caused by a model
aircraft, Dooley was quick to dismiss such claims, due to the fact the
lights were silent.
The theory that the lights may have been
something to do with the fact that the Air and Water Show that takes
place in August each year, doesn not explain how further similar lights
were seen above Tinley Park in October in later years.
The
balloon hoax theory has also been debunked by UFO hunters Pat Uskert
and Bill Birnes, who traveled there to try and recreate the scene in an
episode for the history Channel titled the “Illinois Invasion”.
Though
as Dooley says, the recreated scene, using flares and balloons, “looked
very different” from the lighting phenomenon that took place in Tinley.
Metrocosm
has published eye-witness accounts of the UFO events in Tinley Park,
which make interesting reading. (2) One such account is by a local
trucker who relays his/her experiences at Tinley Park on October 1,
2005. The truckers says how he/she regularly checks the night sky and
stars when loading the truck.
Describing the scene as “very freaky,” the trucker said:
“This
particular night I noticed a constellation I’ve never seen before off
to my northwest. Three extremely bright stars in the shape of a
triangle.”
Such is the incredibility of the Tinley
Park UFO sightings that Metrocosm has listed it as number one on its map
which displays over 90,000 reports of UFO sightings dating back to
1905. The (3) ‘Most Credible UFO Sightings and an Interactive Map’
report is based on data from the National UFO Reporting Center.
Tinley Park Lights Still Unexplained
Number
one on the list is Tinley Park Lights, which has 77 eye-witness reports
attached to it. Many of the reports certainly help wash away more
‘logical’ theories of the lights being caused by aircraft or by the
Chicago light show. As one eye-witness wrote:
“Three horizontal equally spaced lights in the sky way too big to be an aircraft.”
The
residents of Tinley Park certainly make the most of the strange
occurrence that has taken place in the night sky above it on several
occasions. One business-minded resident of the nearby Frankfort, Mark
Vecchi, is celebrating the anniversary of the event in his store in
Tinley Park, selling commemorative t-shirts that read: “Tinley Park Illinois BEWARE: alien dropping.”
What
are your thoughts on the Tinley Park lights? Could they be, like other
UFO sightings, caused by “logical” reasons such as (4) military
experiments, or a nearby sky show? Or does the bizarre behavior suggest
something more supernatural, such as aliens from another planet visiting
Earth?
A MAN has told how "time stopped" after he locked eyes with the crew
of a bizarre triangular UFO he claims to have seen hovering over a
field.
A CGI impression of the UFO sighting arranged by UFO investigator Philip Mantle
Philip Shepherdson has revealed the encounter he says he experienced near York in North Yorkshire.
He was driving a scooter on country lanes near Easingwold, when he turned left towards Huby, and was distracted by something.
He
said: "I looked to my left and my heart flipped at what I saw. Hovering
in a corner of a small field was a black triangular shaped object.
"I stopped to get a better look not believing what I was seeing."
Flying Disk Press
Triangle UFO? The witness drew his own sketch of what he says he saw.Triangle UFOs are once of the most commonly reported, particularly in the United states where hundreds are seen each year.
Some
truth seekers believe they are alien spaceships, while others believer
they are top-secret craft built by governments in experimental
projects.
Mr Shepherdson added: "The object was smooth with no
control surfaces and no sharp edges and at the top was a cockpit with a
figure inside it.
"All I could see was a black shaped helmet and a black overall of some kind.
Flying Disk Press
UFO SIGHTING? Mr Shepherdson on the site of his terrifying encounter."By
the side of the craft I now realised there were two more slim looking
figures who too wore black overalls and they were trying to push the
vehicle into the next field perhaps to conceal it amongst the standing
crop.
"They abruptly stopped to look in my direction; the cockpit figure too, turned to gaze at me.
"I
felt transfixed with fear. I was shaking. The silence was stifling as
we gazed at each other and I felt some form of contact taking place but I
just don’t know what that was.
“Time appeared to stop." One of the most infamous triangle UFO mass sightings was the Phoenix Lights Incident over the Arizona city in 1997.
Some
of the witnesses later reported experiencing memory loss, and a strange
sense of calm, that made them not discuss the sighting with anyone
else.
Mr Shepherdson spoke of a similar experience after seeing the UFO.
He added: "Suddenly my mind couldn’t take anymore and I got on my bike and took off to work.
The object was smooth with no control surfaces and no sharp
edges and at the top was a cockpit with a figure inside it. All I could
see was a black shaped helmet and a black overall of some kind.
Philip Shepherdson
"I don’t remember getting
there, in fact everything after that seemed surreal. I appeared to
forget the experience as if told that this was something I shouldn’t
have witnessed.
"What struck me at the time was this was nuts and bolts technology, no fuzzy lights with a smudgy image.
"I
freaked at the fact that an aircraft floating like a silent kite with
not a blade of grass out of place and without jets, was way beyond our
technology."
The event took place in February 1979, but
only now has Mr Shepherdson had the courage to come forward and seek out
other witnesses.
He said: "I know it’s a long time since my encounter but I
would like to take this opportunity to appeal for other possible
witnesses to this event to come forward.
"I have often wished that I had approached the farmer on whose land this happened, but I never did.
"Who
knows, perhaps there is someone out there who saw this like I did and
they too have waited all this time and have said nothing."
If you think you saw it or have seen other triangle UFOs email:jon.austin@express.co.uk.
ET è nei pensieri
dell'agenzia spaziale Usa, che ridefinisce le caratteristiche dei
pianeti esterni al Sistema Solare in grado di ospitare la vita. Il
risultato della ricerca, coordinata dall’Istituto Goddard e
dall’Istituto di tecnologia di Tokyo, è pubblicato sull'Astrophysical
Journal
.
Mondi alieni possibili. ET, se così possiamo dire, è nei pensieri della Nasa, che ridefinisce le caratteristiche dei pianeti esterni al Sistema Solare
in grado di ospitare la vita. E lo fa con un modello in 3D nel quale
sono indicati i parametri in base ai quali i mondi alieni potrebbero
essere abitabili. Il risultato della ricerca, coordinata dall’Istituto Goddard della Nasa (GISS) e dall’Istituto di tecnologia di Tokyo, è pubblicato sull’Astrophysical Journal. A sette mesi dalla scoperta di un sistema solare con sette pianeti simili alla Terra la ricerca di vita e di nuovi mondi prosegue senza sosta.
“Utilizzando un modello che simula più realisticamente le condizioni
atmosferiche, abbiamo scoperto un nuovo processo che controlla l’abitabilità degli esopianeti
e ci guiderà nell’individuazione dei pianeti candidati per ulteriori
studi”, ha detto Yuka Fujii, dell’Istituto Goddard. I modelli precedenti
simulavano condizioni atmosferiche solo in una dimensione, quella
verticale. Il nuovo modello in 3D permette ai ricercatori di simulare la
circolazione dell’atmosfera e le sue caratteristiche. Il lavoro – riporta l’Ansa – aiuterà gli astronomi a individuare i pianeti potenzialmente abitabili.
Il nuovo modello riguarda al momento solo i pianeti quasi completamente
occupati da oceani. Perché l’acqua è necessaria per la vita come la
conosciamo. Dove c’è acqua c’è anche un’atmosfera che protegge il
pianeta. E la superficie di un mondo alieno è considerata potenzialmente
abitabile se la sua temperatura consente all’acqua liquida di essere
presente per un tempo sufficientemente lungo a consentire alla vita di
prosperare.Agli oceani è interessata anche l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), che parte da quelli nascosti nelle lune ghiacciate di Giove e
che potrebbero forse ospitare forme di vita: scoprirlo è il compito
della missione Juice, (JUpiter ICy moons Explorer) prevista nel 2022. La
missione ha due scopi, spiega Andrea Accomazzo, responsabile delle
operazioni di volo nelle missioni interplanetarie dell’Esa: “Studiare il
complesso sistema planetario di Giove e capire se un
sistema del genere ha il potenziale per ospitare forme di vita simili a
quelle che conosciamo o se le abbia ospitate in passato”. Le tre lune
ghiacciate di Giove: Ganimede, Europa e Callisto,
presentano infatti notevoli quantità di acqua liquida sotto la
superficie e sono candidate ideali per la ricerca di forme di vita.
“La sonda – spiega ancora Accomarzo – sarà equipaggiata di camere ad
alta risoluzione, altimetri laser, radar per penetrare e misurare la
superficie ghiacciata, radio-scienza per capire se ci sono maree, e
sensori per studiare il campo magnetico. I nostri strumenti sono anche
in grado di capire la composizione chimica dell’atmosfera del pianeta e
delle sue Lune”. “Con la missione Juice – conclude – continuiamo la
strada già intrapresa con altre importanti missioni come Giotto, Rosetta e Exomars,
nell’esplorazione del nostro Sistema Solare, spingendoci verso
l’esterno di esso, per cercare di rispondere all’eterna domanda: da dove veniamo e se siamo gli unici“.Lo studio su The Astrophysical JournalFonte
ST. JOHN’S – “Ufo in Canada“: misteriosa sfera luminosa sull’isola di Terranova, in Canada.
L’oggetto non identificato è stato ripreso vino al mare, ma non è
specificato il luogo e la data dell’avvistamento. Nel video diffuso in
rete dal canale Youtube del Centro Ufologico Ligure si vede un velivolo
circolare che scende a picco sull’acqua dal cielo. Per i cacciatori di
alieni si tratterebbe di un Ufo, ma in realtà potrebbe essere un semplice bolide.
Immagine dell'UFO in un fotogramma del video originale pubblicato su You Tube
Ufo o non Ufo, i residenti della zona non hanno nascosto le loro preoccupazioni per la presenza di quell’oggetto volante.
Anche la polizia ha cercato di fare chiarezza sulla natura della sfera
luminosa, senza tuttavia ottenere delle risposte soddisfacenti. Un
testimone oculare, Andrew Wilkins, ha dichiarato:
“L’intero cielo era illuminato (…). C’era come una grande
palla verde di fuoco, questo è quello che sembrava. In un primo momento
ho pensato, ‘wow’, è un fuoco d’artificio veramente luminoso, ma i
fuochi d’artificio non vengono sparati verso il basso”.
Un’altra testimone, Krista Godfrey, ha detto: “Spesso ci sono aerei
che arrivano da noi al punto che la loro luce attira la mia attenzione.
All’inizio ho pensato che fosse un fuoco d’artificio… ma poi ho capito
che stava andando giù e non si muoveva come un fuoco d’artificio”.
Andrew ha aggiunto: “Si muoveva in modo selvaggio. Ho visto delle
meteore e altre cose prima, ma non ho mai visto qualcosa di così
luminoso e vicino alla Terra …”.
Nel novembre del 1965, la costa orientale degli Stati Uniti fu
colpita da un misterioso blackout elettrico. Milioni di persone rimasero
al buio per la maggior parte della notte. Dietro le quinte, in un
impianto militare segreto, la nazione si trovò sull’orlo di un conflitto
nucleare e, in caso ciò non fosse abbastanza emozionante, in tutto il
paese si registrarono rapporti di sorvoli di UFO…
Manhattan (New York City) durante il blackout avvenuto nella notte del 9 novembre 1965
Emergenza a Mount Weather
Il 1° dicembre 1974, un Boeing 727 della TWA si schiantò sul
nebbioso versante di un monte della Virginia, causando la morte di 92
passeggeri. I giornalisti giunti sul luogo del disastro notarono nelle
vicinanze un impianto militare ad alto livello di sicurezza, ed
iniziarono ad indagare sulla sua funzione. Il Washington Post (2 dicembre) stabilì che la base segreta era nota con il nome di Mount Weather.
Un portavoce militare, pur ammettendo l’esistenza della base, “declinò
di commentarne le funzioni, nonché di dire quante persone vi lavorassero
o da quanto tempo fosse in attività”.
Nel corso degli anni su Mount Weather cominciarono ad emergere
gradualmente dei dettagli. La base vista dai giornalisti è situata su
434 acri di terra, tuttavia questa è letteralmente solo la punta
dell’iceberg. Sepolta in profondità nel fianco della montagna vi è
un’imponente fortezza nascosta, adibita ad ospitare il presidente ed
altri funzionari governativi di alto livello in caso di guerra nucleare o
di qualche evento catastrofico di ampia portata. Il bunker sotterraneo
contiene la maggior parte degli elementi essenziali per la
sopravvivenza, fra cui acqua, un impianto di trattamento dei liquami e
generatori elettrici; l’insediamento è stato descritto come una città
sotterranea dotata di un lago artificiale, di ospedali, edifici
destinati ad uffici, strade, marciapiedi, studi di produzione
radiofonica e televisiva, imponenti reti di computer e persino di un
forno crematorio. Si dice che in caso di necessità sia in grado di
ospitare varie migliaia di persone, la cui identità è ovviamente Top
Secret.
Il personale militare di Mount Weather aveva la responsabilità di
monitorare una serie di dispositivi sparsi in tutto il Nordamerica,
adibiti ad individuare riscontri di esplosioni nucleari. In caso di
attacco nucleare, i monitor avrebbero trasmesso attraverso una linea
telegrafica un segnale a varie località con personale in servizio.
Il 9 novembre 1965, gli “allarmi bomba” iniziarono a inviare
inquietanti informazioni a Mount Weather. Ventuno stazioni di
monitoraggio nucleare erano andate misteriosamente fuori servizio,
mentre il pannello di controllo lampeggiava di luci gialle. Ancor più
inquietante era il fatto che i sensori situati a Salt Lake City, Utah, e
a Charlotte, North Carolina, lampeggiavano tutti di rosso, ad indicare
che si erano effettivamente verificate delle esplosioni nucleari. In
concomitanza con questi eventi gran parte della costa orientale, inclusa
New York, fu interessata da un blackout elettrico che lasciò 30 milioni
di persone senza elettricità per circa 13 ore.
Il colonnello J. Leo Bourassa era responsabile di
Mount Weather sin dall’epoca della sua realizzazione, alla fine degli
anni ‘50. Il sito Top Secret rientrava ufficialmente sotto il controllo
dell’Office of Emergency Preparedness, che in seguito sarebbe diventato
la FEMA, ovvero l’ente federale preposto alla protezione civile. La FEMA
è responsabile della gestione dei disastri naturali quali uragani e
terremoti, ed ha avuto anche la responsabilità della gestione della
situazione conseguente agli attacchi dell’11 settembre. A parte il
coordinamento degli interventi governativi per far fronte a questo
genere di eventi, la FEMA è anche incaricata di garantire che il governo
possa mantenere la propria operatività durante una catastrofe.
Dal profondo della fortezza segreta Bourassa, comprensibilmente, si
convinse che il paese fosse oggetto di un attacco nucleare sovietico e
decretò per l’impianto di Mount Weather lo stato di massima allerta;
Bourassa aveva intrapreso le prime procedure di preparazione per il
coinvolgimento degli Stati Uniti in un conflitto nucleare totale.
Fortunatamente gli altri settori dell’apparato militare determinarono
ben presto la reale natura degli allarmi e, a quanto pare, non vi fu
alcuna attivazione dei sistemi d’arma nucleari. La questione si risolse
da sé in breve tempo, tuttavia molti la considerano ancora un rischio
scampato per miracolo.
Se gli allarmi nucleari furono innescati dal blackout, resta comunque il quesito: quale fu la causa del blackout stesso?
Sopra: ritaglio di giornale e una foto scattata a New York City la notte del blackout
Luci al largo della costa orientale
Si ritiene che il blackout sia stato provocato da un’imponente
sovratensione di energia scaturita da una centrale elettrica nei pressi
delle cascate del Niagara. Le varie aziende elettriche sono tutte
collegate in una rete; di conseguenza, quando il primo impianto andò in
sovraccarico, la sovratensione transitoria si trasferì lungo le linee,
disattivando una centrale elettrica dopo l’altra, sino a quando la
maggior parte della costa orientale non rimase senza energia. I
funzionari delle aziende elettriche furono incalzati con insistenza
affinché spiegassero esattamente il motivo del fenomeno.
Lo furono ancor di più in merito alle misteriosi luci e “sfere di
fuoco” che volteggiavano sopra gli impianti. All’epoca i resoconti dei
giornali posero il quesito se ci potesse essere un collegamento fra
l’improvvisa sovratensione ed una serie di avvistamenti nei pressi delle
centrali elettriche prima, durante e dopo il blackout.
Il Niagara River scorre fra il Lago Erie e il Lago Ontario e funge
da confine naturale fra Stati Uniti e Canada. Lungo il proprio percorso
di 35 miglia il possente corso d’acqua ospita le Cascate del Niagara; in
realtà si tratta di un gruppo di cascate, le due più grandi delle quali sono diventate una delle più popolari attrazioni turistiche del Nordamerica.
Un’ampia porzione delle acque che scorrono a monte delle cascate
viene deviata alle centrali elettriche da entrambi i lati del confine,
le quali a loro volta producono una rilevante quantità di energia
elettrica per la costa orientale. La centrale elettrica Sir Adam Beck,
sulla sponda canadese del fiume, fu ritenuta l’origine della
sovratensione.
In virtù del numero di avvistamenti avvenuti in zona, l’area
circostante le cascate del Niagara divenne nota come cosiddetto “punto
caldo UFO”. Il 22 settembre 1965, poco tempo dopo il blackout, il Niagara Falls Gazette
pubblicò un rapporto su una dozzina di persone che avevano visto degli
UFO volteggiare sugli impianti del fiume Niagara e nei pressi delle
cascate:
“Gli oggetti, luci brillanti che mutavano colore, si trovavano al di
sotto della coltre di nubi e rimasero a quota alquanto bassa nel corso
di quasi tutto il periodo di osservazione. Gli osservatori hanno
affermato che non si trattava di elicotteri, né di aerei convenzionali. A
un certo punto, verso le ore 20.00, i due oggetti, che in precedenza
erano stati visti tenersi a distanza, si avvicinarono seguendo una rotta
di collisione sino a ‘incontrarsi’, per poi dirigersi assieme verso
Buffalo.”
Il pomeriggio del 9 novembre, in Ohio, due piloti riferirono via
radio di vedere due oggetti risplendenti a forma di disco, inseguiti da
jet militari. Gli UFO acquistarono velocità e volarono via, facendo
mangiare la polvere ai militari. Un’ora più tardi iniziarono gli
avvistamenti delle cascate del Niagara e poco dopo cominciò a mancare
l’energia elettrica. Molti riferirono della presenza di luci brillanti
in cielo ed un pilota che si dirigeva verso il Niagara Falls Airport
riferì di vedere “un bizzarro oggetto” che si librava sulla centrale di
Niagara Falls.
La sovratensione scese lungo la linea verso Syracuse, stato di
New York, ed altrettanto fecero i rapporti di luci nel cielo. Quando
l’energia venne a mancare, a Syracuse centinaia di testimoni riferirono
di vedere una serie di “sfere di fuoco” che stazionavano al di sopra
delle linee elettriche. Le luci fiammeggianti furono viste per diverse
ore e fotografate da un prete locale, William Stillwell, che le ha così
descritte:
“Il centro ruotava vorticosamente su sé stesso. Proveniva dalla
direzione di DeWitt [New York], schizzò via in diagonale e quindi fece
ritorno verso il punto di provenienza.”
Nel giro di alcuni minuti il blackout si estese a New York ed al resto
della costa orientale. Vi furono vari rapporti di luci nel cielo sopra
New York ed un reporter della rivista Time scattò una foto di
quello che molti ritennero fosse un UFO che si librava sulla città
oscurata. I media si gettarono a capofitto sulla connessione UFO. Vi
furono numerosi servizi sulle misteriose sfere di fuoco e molti
editoriali richiedevano un’indagine governativa. L’Indianapolis Star fu enfatico:
“La risposta è alquanto ovvia: oggetti volanti non identificati! Si
tratta di un aspetto che l’indagine a tutto campo non dovrebbe
trascurare.”
Anche le principali reti televisive si interessarono della questione. Su Nightly News
della NBC milioni di spettatori videro tirato in ballo l’argomento
dell’avvistamento di UFO nelle località interessate dal blackout.
Infine venne avanzata una spiegazione ufficiale del blackout. A
quanto pareva una parte secondaria delle attrezzature non aveva
funzionato a dovere e non era riuscita a bloccare l’ingente
sovratensione transitoria. Questa spiegazione sembrò appianare, almeno
in parte, la controversia; quello che tuttavia restava ancora da
spiegare era l’origine del misterioso sovraccarico.
Quando il blackout colpì, il noto attore di Hollywood Stuart Whitman
era bloccato al dodicesimo piano di un hotel di Manhattan. Dichiarò di
aver visto due UFO luminosi librarsi al di fuori della sua finestra, i
quali gli trasmisero un messaggio:
“Mi hanno detto che i responsabili del blackout erano loro — gli
esseri intelligenti dietro gli UFO. Avevano intrapreso tale iniziativa
per dimostrare al popolo della Terra di essere reali, e capaci di
imprese fenomenali… Mi hanno detto di essere preoccupati dallo sviluppo e
dai continui collaudi di armi nucleari. Per loro il fenomeno da noi
subìto è stata una pacifica ‘dimostrazione di forza’… Hanno detto che il
blackout era soltanto una piccola dimostrazione del potere di cui
dispongono per impedirci di annientare la nostra civiltà e i pianeti
circostanti. Hanno inoltre sottolineato che se andremo troppo in là con i
nostri atteggiamenti bellicosi essi interverranno. Hanno affermato di
essere in grado di bloccare il funzionamento di ogni apparato elettrico e
che potrebbero fermare le nostre ordinarie attività in qualsiasi
momento desiderassero farlo!”
UFO e interruzioni di energia
Alla fine vi fu un’indagine governativa che si occupò di questi
eventi. Nel 1968 la United States Congress Committee on Science and
Astronautics tenne delle udienze ed interpellò il Dr. James McDonald,
della University of Arizona, in merito al collegamento fra UFO ed
interruzioni di energia.
Il professore citò numerosi casi in cui ad avvistamenti UFO erano
seguiti disturbi di tipo elettrico, da interferenze radio e motori di
automobili che si spegnevano sino ad effettivi blackout di energia.
Nell’esame del blackout del 1965, l’eminente astrofisico riferì ai
membri del Congresso:
“Spesso gli UFO vengono avvistati mentre si librano al di sopra delle
centrali elettriche. In concomitanza con tali avvistamenti UFO si
verificano interruzioni di energia, in quantità relativamente ridotta ma
comunque troppo consistente perché si tratti di casi fortuiti… Anche in
occasione del blackout più celebre, quello di New York [9 novembre
1965], vi furono avvistamenti UFO.”
A trentotto anni di distanza, la causa del blackout resta ancora un mistero.