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Sunday, October 30, 2011

Tecnologie > Scienza Terra-spazio andata e ritorno

di Marco Magrini

«Solo in un anno, lanceremo nello spazio più persone di quante ce ne siano mai andate in settant'anni, a bordo delle navicelle americane o russe». Sir Richard Branson, proprietario dell'impero industriale più diversificato e, per certi versi, più bizzarro del mondo, assicura che il turismo spaziale – dopo molti stop and go – sta davvero per cominciare. Fra poco più di un anno, nel dicembre del 2012, la sua Virgin Galactic comincerà ad effettuare regolari collegamenti fra la Terra e lo Spazio: in realtà, solo un breve lancio fino a 110 chilometri di altezza, qualche minuto in assenza di gravità e poi il rientro.

«A chi di voi piacerebbe venire?», chiede il magnate-rockstar all'auditorio di specialisti di computer security, riuniti da McAfee, società del gruppo Intel, in un albergo di Las Vegas. Un centinaio di mani si alzano. «Beh – fa Branson divertito – dovete cominciare a mettere i soldi da parte». Il biglietto Virgin Galactic di andata e ritorno costa 200mila dollari. E, se vi sembrano troppi, sappiate che il 61enne cavaliere della regina Elisabetta ne ha già staccati più di 500 per altrettanti futuri passeggeri: giustappunto, è più o meno il numero di astronauti lanciati nello spazio da Nasa e Roscosmos messi insieme, in oltre mezzo secolo di esplorazione cosmica.

«Il prezzo è alto – ammette Branson – ma non troppo dissimile da quello di un biglietto transatlantico negli anni Venti, a bordo di un aereo Pan Am. Vedrete che scenderà rapidamente. Fra vent'anni, i vostri figli sceglieranno se fare due settimane di vacanze al mare oppure un salto nello spazio», al di là della cosiddetta Linea di Kármán, dove cominciano – solo per convenzione, a cento chilometri di distanza della Terra – i confini spaziali.

Ovviamente, l'imprenditore britannico, che dopo aver fondato da teenager la Virgin Records possiede oggi 400 società, tutte con lo stesso marchio (da Virgin Drinks a Virgin Atlantic Airways, da Virgin Cars a Virgin Mobile), intende avventurarsi anche più in là. «Stiamo già pensando alla Virgin Space Hotel – dice – che al momento è solo un'idea, per quanto inevitabile: passare qualche notte in un albergo nell'orbita lunare, credo piacerebbe a molti».

Ma c'è un'altra idea che lo solletica: tagliare drasticamente i tempi dei voli intercontinentali, passando per lo spazio. «La prossima settimana sarò in Australia per parlare con i miei ingegneri dell'idea: inventare un nuovo velivolo capace di andare dall'America all'Australia in un'ora e mezza», sfruttando la rotazione del pianeta e la rarefatta atmosfera nei paraggi della Linea di Kármán. «Spero proprio di assistere a un'impresa del genere», dice il miliardario più controcorrente del mondo. «L'inconveniente – aggiunge scherzando – è la sicurezza allo spazioporto: prima che ti abbiano fatto passare, è già trascorsa un'altra ora e mezza».

Pochi giorni fa, Branson ha inaugurato Spaceport America, il primo spazioporto turistico, costruito in mezzo al deserto del New Mexico. Nonostante la forte competizione alle porte – dalla SpaceX di Elon Musk (fondatore di PayPal e di Tesla Motors) alla Blue Origin di Jeff Bezos (il fondatore di Amazon) – sembra proprio che Branson riuscirà a inaugurare l'era del turismo spaziale. Una "prima" storica per il Virgin Group anche perché, come ha spiegato Sir Richard in persona al pubblico di Las Vegas, «ho sempre visto opportunità di business in servizi o prodotti già esistenti, ma che sentivo che andavano migliorati», come testimonia l'attacco (fallito) della Virgin Cola alla Coca-Cola, o quello (riuscito) di Virgin Atlantic a British Airways. Stavolta, è lui che inaugura un business di sana pianta.

«Nei prossimi dodici mesi faremo tutti i test necessari – dice – perché la Nasa ha perso il 3% dei suoi passeggeri. Ma noi non possiamo permettercelo: i nostri passeggeri si dileguerebbero». A dicembre 2012, Branson andrà lassù nello spazio con i figli. Poi, se tutto andrà bene (e di ritardi ce ne sono già stati tanti), sarà la volta dei suoi 500 primi clienti. Per chi fosse interessato, i biglietti sono in vendita anche in Italia. L'unica agenzia spaziale accreditata si chiama Your Private Italy, con sede a Salerno.

Fonte: http://www.ilsole24ore.com

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