La Terra, in origine, avrebbe avuto due lune. L'incredibile teoria nasce nelle università di Berna e Santa Cruz, dove due ricercatori avrebbero ipotizzato che 4,5 miliardi di anni fa, quando la Terra si formò vi fu un grosso impatto tra il nostro pianeta e un altro corpo celeste grande all'incirca quanto Marte, dal cui scontro sarebbero nati due satelliti, uno dei quali oggi scomparso.
Interrogandosi sul perché la superficie della Luna fosse asimmetrica, Martin Jutzi, lo studioso di Berna, notò che essa era decisamente asimmetrica. La parte rivolta alla Terra infatti sarebbe più piatta rispetto a quella retrostante, che è più montagnosa e frastagliata. Basandosi su questa differenza, Jutzi e il collega californiano Erik Asphaug hanno avanzato l'ipotesi che tali differenze siano legate all'impatto cosmico tra la Terra e un altro corpo celeste.
Secondo i due esperti, 4,5 miliardi di anni fa una grande quantità di roccia avrebbe cominciato a ruotare attorno alla Terra, addensandosi fino a dare vita non ad uno ma a due satelliti diversi, e il secondo avrebbe avuto una massa di circa un terzo rispetto al primo.
Francis Nimmo, collega di Asphaug all'University of California di Santa Cruz ha spiegato: "Quando i due corpi arrivarono a una distanza di circa un terzo di quella che oggi possiede la Luna, cioè circa 10 milioni di anni dopo la loro formazione, iniziò a farsi sentire su di loro la gravità del Sole che agì su i due oggetti in modo diverso, in quanto differenti erano le loro masse. Questo ebbe come risultato lo scontro tra i due oggetti. L'impatto però avvenne molto dolcemente perché in due corpi si trovavano sulla medesima orbita".
Successivamente, dopo svariati milioni di anni in cui le due lune ruotavano attorno alla Terra, tale situazione sarebbe diventata instabile e i due corpi sarebbero caduti l'uno sull'altro, anche se ad una velocità non troppo elevata. Tale impatto, non essendo stato forte, non avrebbe portato alla formazione di un cratere ma ciò che restava della seconda luna si incollò alla Luna che oggi conosciamo, come una seconda pelle. E ciò darebbe alla Luna la conformazione attuale.
La ricerca è stata pubblicata su Nature.
Francesca MancusoFonte: http://www.nextme.it/
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