Forse non ve ne siete accorti, ma gli alieni popolano l'estate 2011. Secondo lo Shangai Daily ieri 17 agosto un Ufo era addirittura atterrato sulla pista dell'aeroporto di Chongqing (ma non è chiaro come ci sarebbe arrivato senza essere avvistato prima), obbligando le autorità aeroportuali a bloccare il traffico. Nella democratica e colta Svezia invece vorrebbero “pescare” letteralmente un disco volante: cercando un relitto di una nave nel golfo di Botnia dei ricercatori hanno dichiarato d'aver visto, dalle immagini restituite dal sonar, un oggetto di forma circolare, di circa 20 metri di diametro che addirittura somiglierebbe all'astronave Millennium Falcon della serie «Guerre Stellari» (e se fosse verso bisognerebbe stabilire chi ha il copyright di quel design...). Per quanto quegli stessi ricercatori non neghino che potrebbe trattarsi di tutt'altro, come ad esempio le vestigia di un monumento preistorico invece di una navicella interstellare. E anche questa è una notizia battuta dalle agenzie nei caldi giorni d'agosto, per quanto insolitamente densi di cronaca con una manovra che ci tiene forzatamente a terra. Resta però imbattibile lo spezzone del Tg3 che, per il film “L'ultimo terrestre”, annuncia l'arrivo degli alieni in Italia. GUARDA IL VIDEO.
Forse c'è qualcuno nell'universo di Pietro Greco
Ma se credete – per i film di fantascienza, le leggende o i libri letti - che il territorio preferito dagli extraterrestri siano gli Stati Uniti, anche – come i lettori di Dylan Dog bene sanno - la Gran Bretagna non scherza. I “sorveglianti” di sua maestà pubblicano su su www.nationalarchives.gov.uk/ufos oltre 20 anni di rapporti di avvistamenti pubblici e privati. Oltre 9.000 pagine – riportano le agenzie di stampa - di “incontri” descritti in lettere, memo, schizzi, fotografie e filmati, raccolti dal ministero della Difesa britannico dal 1985 al 2007, che si possono ora consultare, gratuitamente per un mese. «Sono in molti a continuare a credere che la pubblicazione di file questi sia solo una manovra diversiva da parte del governo, per nascondere il fatto che non siamo soli nell'universo - afferma David Clark, consulente degli archivi di Stato britannici - e purtroppo non c'è nulla che si possa fare per far cambiare quest'opinione, non importa quanti documenti si rendono pubblici». Secondo Clarke, dai documenti emerge invece che il governo britannico sa esattamente sa tanto quanto ogni cittadino sugli “Oggetti volanti non identificati”, che «sono e rimangono appunto non identificati». E la percezione comune che il dipartimento DI55 del ministero della Difesa sia stato in tutti questi anni l'ultima linea di difesa contro gli alieni, è «lontana anni luce dalla verità», come scrive lo stesso DI55 in un memo ufficiale al governo .
Tra i documenti messi on line dai britannici, le agenzie segnalano una storia curiosa per non dire esilarante: due uomini in tuta spaziale avrebbero visitato la casa di un sobborgo londinese, di East Dulwich, nel gennaio 2003, dicendo di chiamarsi Mork e Mindy (due personaggi di una nota sit-com fantascientifica degli anni Settanta) e offrendosi di lavare con uno speciale collirio anti-radiazioni gli occhi delle di una donna e di sua figlia che lì abitavano, una donna e sua figlia. Le due hanno poi scritto al ministero della Difesa, raccontando – chissà se seriamente o per prendere in giro le autorità - l' incontro con gli alieni-oculisti.
Il fatto è che noi esseri umani abbiamo un bisogno profondo di storie, leggende, fantasia, forse di non sentirci soli nell'universo quando peraltro le ipotesi di altre forme di vita si rafforzano man mano che si individuano pianeti e sistemi solari simili al nostro. Un'idea geniale al riguardo l'ha avuta un premio Nobel per l'economia, Paul Krugman. In una serissima intervista alla Cnn sulla crisi, per sostenere la necessità di aiutare l'economia con forti investimenti pubblici, invece che affidare la ripresa alla sola iniziativa privata, così come sostenuto dalla destra repubblicana, si è aggrappato a un paradosso provocatorio. «Se un giorno scoprissimo che gli alieni stanno pianificando un attacco sulla terra saremmo costretti a costruire enormi strutture per difenderci. A quel punto l'inflazione e il deficit di bilancio sarebbero problemi secondari rispetto al rischio di finire vittime dei marziani. E questa crisi continua potrebbe concludersi nel giro di 18 mesi. Sarebbe come l'episodio di Twilight Show, quando la minaccia degli extraterrestri viene costruita ad arte per assicurare la pace nel mondo». Più concretamente, ha ricordato come nella seconda guerra mondiale l'aumento delle tasse per gli sforzi bellici fece ripartire gli investimenti, aumentare le esportazioni e l'occupazione, aiutando così gli Stati Uniti a uscire dalla Grande Depressione del '29. Ma chissà che non servano davvero gli alieni, anche a noi italiani, per risollevarci da una crisi gestita da un governo che sembra invece impantanarci sempre di più?
Fonte: http://www.unita.it
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