Il mondo ha una grandissima fame di energia ma, al contempo, è consapevole di esser costretto a dare maggiore attenzione alla natura delle tecnologie impiegate per far fronte a questo bisogno. L’energia del futuro dovrà esser ottenuta con processi non pericolosi per l’uomo e per l’ambiente e, cosa non secondaria, a basso costo. La soluzione è stata presentata qualche tempo fa dall’ingegnere Andrea Rossi che, avvalendosi della collaborazione scientifica del professor Sergio Focardi dell'Università di Bologna, ha annunciato di costruito un reattore in grado di produrre energia elettrica tramite reazioni di natura nucleare “fredda”. Stando a quanto riferito dall’ingegnere ci sono alcuni problemi ancora da risolvere, ma lui stesso si è detto fiducioso: entro ottobre tutte le difficoltà saranno superate.
Un primo prototipo del reattore dell’ingegnere Rossi è stato mostrato al pubblico a gennaio. Caricato con polvere di nickel, e in presenza di un catalizzatore segreto, necessita 450w di potenza in ingresso per iniziare la reazione: successivamente la reazione si auto sostiene, producendo calore costante a circa 100 gradi. “Questo nuovo reattore infrange un paio di regole della fisica classica - ha precisato Rossi - e questo comporterà qualche tipo di resistenza da parte delle Lobby accademiche, sarà accettata solo dopo che il processo verrà capito in modo approfondito, ma questo non significa che non può essere utilizzata nel frattempo”.
E in effetti qualche polemica è immediatamente scoppiata ma non tanto sul funzionamento quanto sulla terminologia utilizzata dall’ingegnere. Dennis Bushnell scienziato capo presso il “Nasa Langley Research Center” in Hampton (Virginia), ammette che l’invenzione di Andrea Rossi effettivamente funziona, ma corregge il termine fino ad ora utilizzato per designare il processo di funzionamento: non una fusione fredda, ma una reazione nucleare a bassa energia (Lern)”. Le reazioni Lern sono secondo lo scienziato americano molto promettenti e per questo sono in cima alla lista assieme a pannelli solari super-efficienti, sorgenti geo-termiche, turbine eoliche ad alta quota e supercondensatori. Per lo scienziato della Nasa la tecnologia Lern potrebbe risolvere potenzialmente tutti i problemi attuali legati alla produzione e distribuzione di energia, di smaltimento e di inquinamento. "Probabilmente se venisse utilizzato su scala mondiale, non ci sarebbero bisogno di altre fonti alternative, perché la nostra società potrebbe benissimo alimentarsi solamente tramite questo tipo di reattori”.
“Credo che siamo sul punto di capire cosa stia succedendo dentro il reattore - ha detto Bushnell citando specificatamente la scoperta dell’ingegnere Rossi - penso che le cose adesso accadranno molto rapidamente è una tecnologia che cambierà le carte in tavola, risolvendo i problemi geo-economici, geo-politici e di riscaldamento globale”. L’addio ai combustibili fossili e alle centrali nucleari a reazione “calda” potrebbe dunque esser dietro l’angolo, anche se gli interessi economici di pochi potrebbero per l’ennesima volta aver la meglio sugli interessi della collettività.
Ancora poco chiara la situazione relativa ai diritti per la produzione dell'E-Cat. Inizialmente l’ingegnere italiano aveva detto che il progetto era stato finanziato dalla Defkalion ma di recente Rossi ha annunciato ufficialmente di aver rotto ogni tipo di accordo con l’omonima società greca. "Tutti i rapporti commerciali con Praxen, la società basata a Cipro che detiene Defkalion Green Technologies SA, sono stati cancellati e né Praxen né Defkalion, né qualsiasi altra società greca detengono ora alcun diritto per la produzione dell'E-Cat o per qualsiasi altro sfruttamento della tecnologia di Andrea Rossi". Il brevetto, ci tiene tuttavia a precisare Rossi, è al sicuro. Attualmente in fase di approvazione, il brevetto è saldamente nelle sue mani: "Nessuna informazione, né segreto industriale, né alcuna tecnologia sono stati trasferiti, né comunicati, né a Praxen, né a Defkalion, né ad alcuna altra società greca di sorta e attualmente Andrea Rossi e EFA non hanno intenzione di trattare nessun altro progetto in Grecia".
A questo punto non resta altro da fare che aspettare i prossimi test e il successivo lancio sul mercato dei primi reattori per l’industria. In un secondo momento gli E-Cat potrebbero esser sviluppati in versione miniaturizzata e magari trovare spazio nelle nostre case. L’ingegner Rossi ha invitato i non addetti ai lavori ad esimersi dal provare a realizzare un reattore ”amatoriale”. “Tali sperimentazioni devono esser effettuate da professionisti dotati di tutti gli strumenti nel rispetto delle più svariate misure di sicurezza - ha detto Rossi - la sperimentazione può risultare molto pericolosa se venisse tentata senza tutti gli strumenti idonei, il pericolo di detonazione è molto alto, l’idrogeno è un gas molto infiammabile e ad alte pressioni è una vera e propria bomba”.
29 agosto 2011
Redazione Tiscali
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